Le Chiese e Santuari nella Provincia di Teramo: Abbazia di San Clemente al Vomano (Notaresco)
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Le Chiese e i Santuari in Abruzzo – Provincia di Teramo

Chiesa di San Clemente al Vomano a Guardia Vomano, frazione di Notaresco (Te)
Comune: Notaresco
Frazione: Guardia Vomano
Indirizzo: Via San Clemente - 64024 Notaresco
Comune: Notaresco
Frazione: Guardia Vomano
Indirizzo: Via San Clemente - 64024 Notaresco
La chiesa di San Clemente si trova nei pressi di Notaresco, nella valle attraversata dal fiume Vomano, da cui prende il suo nome. Sebbene oggi sia ridotta a chiesa cimiteriale, l'edificio vanta origini antiche e una tradizione storica che lo collega alle vicende delle abbazie più importanti della regione. La prima menzione documentata risale al 1121, quando Papa Callisto II, in un privilegio, la inserisce tra le dipendenze dell'abbazia di Casauria. Un altro documento, più tardo, ci fornisce indirettamente informazioni sulla sua fondazione: nel 1136, l'abate di Casauria denuncia all'imperatore Lotario i soprusi di Canone di Guittone sulla chiesa di San Clemente al Vomano, definita "ecclesia...quam piissima mater Ludovicii imperatoris donna Hyrmingarda fecit". L'identità di Ermengarda è ancora oggetto di discussione, con due ipotesi principali (madre di Ludovico II o Ludovico III), ma ciò permette di restringere la cronologia della fondazione tra l'871-872 e l'890.
Al IX secolo si possono far risalire alcuni rilievi scolpiti, riutilizzati nella facciata. Questi sono le uniche testimonianze materiali dell'edificio originario, poiché, per il resto, la struttura attuale appartiene a una fase costruttiva del XII secolo, quando la chiesa assunse l'aspetto che possiamo ammirare oggi. Un'iscrizione incisa su uno stipite del portale maggiore riporta la data dell'intervento nel 1108. Sebbene la scritta sia difficile da decifrare, diversi studiosi hanno avanzato ipotesi sulla sua lettura. Delogu (1988) propone la data 1158, suggerendo che i lavori risalgano a un periodo che coincide con la presenza di Ruggiero e Roberto, i due artisti che hanno realizzato il pregevole ciborio della chiesa e, secondo lui, avrebbero decorato alcuni capitelli delle navate. Gandolfo (2004), basandosi sulla varietà stilistica della scultura architettonica, colloca la realizzazione dei capitelli del presbiterio agli inizi del XII secolo, mentre quelli della navata sarebbero frutto di un intervento successivo, tra il quarto e il quinto decennio del XII secolo. Per Aceto, la datazione al 1108 è confermata sia dal tipo di decorazione del portale maggiore che dalla varietà dei capitelli interni.
Un'altra iscrizione, più danneggiata, corre lungo l'archivolto dello stesso portale e ci tramanda il nome dell'"ARTEFICE DE ARTE ARCHIETONICA", il magister Guiscardus. La chiesa di San Clemente presenta una facciata semplice, per lo più frutto di restauri effettuati nel 1926. Il portale maggiore, che riprende uno stile di derivazione cassinese tipico dell'Abruzzo, è decorato con motivi vegetali e un bucranio sulla base dello stipite di sinistra, e la parte superiore con capitelli a foglie. Le absidi, sono ornati con archetti pensili e lesene, e una monofora decorata con motivi vegetali.
L'interno della chiesa è costituito da tre navate, con archi a tutto sesto poggianti su colonne in laterizio. Nel centro dell'aula e del presbiterio, le colonne sono sostituite da pilastri per garantire maggiore stabilità. Durante i restauri, sono stati trovati resti di un tempio pagano, visibili grazie a lastre trasparenti sul pavimento. Il piano dell'edificio si alza man mano che si procede verso le absidi, con una serie di bassi gradini, fino a una scalinata che conduce al presbiterio. Questo rialzo ha una funzione strutturale, poiché sottostante al presbiterio si trova la cripta, completamente fuori terra. La cripta, a tre navate, è coperta da volte a crociera, e la nave centrale è tripartita da due colonne disposte davanti l'abside maggiore.
La chiesa di San Clemente è famosa per il prezioso ciborio che si erge sopra l'altare nel presbiterio. L'opera, firmata da Ruggiero e Roberto, presenta un linguaggio figurativo che fonde elementi tradizionali con motivi decorativi di ascendenza araba o celtica, ed è databile tra il 1140 e il 1150. Un altro elemento di valore è l'antepedium dell'altare, decorato a niello con l'immagine di un agnello crocifero.
All'interno si conservano anche alcuni affreschi, tra cui un'edicola datata 1419 nella navata sinistra, con scene dell'Annunciazione, Cristo benedicente, i simboli degli Evangelisti, San Clemente e una Madonna.
Informazioni Municipio: tel. 085.8980203
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