Sito archeologico in Provincia di Teramo: Area Archeologica di Interamna Praetutiana - Teramo (Te) - Abruzzo
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I principali siti archeologici nella Provincia di Teramo - Abruzzo


Interamnia, già centro dei Pretuzi nella Regione V secondo Plinio il Vecchio (Nat. hist., iii, 110), sorgeva su una lingua di terra delimitata dal fiume Tordino e dal torrente Vezzola, che confluiscono a est. Questa posizione strategica non solo favoriva la difesa naturale della città, ma garantiva anche abbondanti risorse idriche per l'agricoltura, contribuendo alla fertilità del territorio circostante. Il toponimo Interamnia deriverebbe dal latino "inter amnes", ossia "tra i fiumi", mentre Praetutiorum richiamerebbe la presenza dei Pretuzi, il popolo italico che abitava la regione.
Alcuni studiosi sostengono che il nome Teramne, successivamente evoluto in Teramo, venne adottato in epoca tardo-antica. La città era collegata a Roma attraverso una strada che, superando il Gran Sasso, attraversava Amiternum e si congiungeva alla via Salaria presso Interocrium. Inoltre, Interamnia vantava collegamenti con Castrum Novum sulla costa adriatica, con Hadria e con Asculum. La costruzione delle strade consolari potenziò l'importanza strategica ed economica della città, favorendo gli scambi commerciali e consolidando il suo ruolo di crocevia tra l'entroterra e il mare.
Frontino, nel suo trattato "De Controversiis" (18 s. Lachmann), accenna alle origini della città, descrivendola come un conciliabulum, ossia un centro di aggregazione, che in seguito ottenne lo status di municipium. La città di Petrut, di probabile origine fenicia, crebbe progressivamente fino a diventare la capitale del Praetutium, territorio abitato dai Pretuzi. Da questo antico popolo derivano le denominazioni Pretutti, Pretuzzi, Pruzzi, Aprutii, fino ai moderni nomi Aprutio, Apruzio e infine Abruzzo, che testimoniano l'importanza storica e culturale di questa terra nel corso dei secoli.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.

L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...

Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...