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Le Chiese e Santuari nella Provincia di Teramo: Duomo di San Flaviano (Giulianova) - Info Point Regione Abruzzo

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Le Chiese e Santuari nella Provincia di Teramo: Duomo di San Flaviano (Giulianova)

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Le Chiese e i Santuari in Abruzzo – Provincia di Teramo

Il Duomo di San Flaviano di Giulianova, esempio di architettura rinascimentale, sorge a Giulianova ed è consacrato a San Flaviano, le cui spoglie raggiunsero fortunosamente le coste giuliesi poco prima del 450. Edificato negli anni settanta del XV secolo il Duomo è stilisticamente influenzato dall'architettura toscana e umbra del tempo. La tipologia militaresca ravvisabile nella straordinaria ampiezza delle mura (2 metri circa), nelle lesene di rinforzo agli angoli, nei beccatelli e nelle caditoie che ornano i lati, pone l'edificio per imponenza come il primo esempio nell'Abruzzo adriatico, dunque vero e proprio esperimento progettuale. Ha forma ottagonale, come solito nella simbologia di riferimento ai santuari mariani, ed era in principio isolato dal resto delle abitazioni (che dal XVI/XVII secolo vi si collegano nel lato meridionale), ancora a conferma del tentativo di rispettare i canoni di una costruzione ideale. A sormontarla una cupola, poggiante su un tamburo, dall'intradosso emisferico ed estradosso slanciato a congiungersi alla lanterna ottagonale. La calotta del Duomo di San Flaviano di Giulianova è rivestita di embrici semicircolari in cotto (un tempo in Maiolica azzurra con effetto rifrangente, che la rendeva un voluto punto di riferimento visibile dal mare a notevole distanza). L'interno, praticamente spoglio dopo i restauri del 1926 e del 1948 (questi ultimi ad opera di Arnaldo Foschini) volti al ripristino della spazialità quattrocentesca, erano stati decorati, in età tardorinascimentale e barocca con affreschi e ornamenti (come paraste e decorazioni a conchiglia). Altre opere ora non più presenti sono una croce processionale di Nicola Da Guardiagrele e il reliquario in argento con i resti del Santo di Costantinopoli, rimpiazzate nella seconda metà del Novecento da pregevoli dipinti e sculture di artisti contemporanei (fra cui spiccano i nomi del giuliese Venanzo Crocetti, di Renato Coccia e di Aligi Sassu). Posta al di sotto della collegiata del Duomo di San Flaviano di Giulianova, una cripta, dalla impegnativa copertura voltata ad ombrello, contiene i resti del patrono e di alcune personalità giuliesi. La Chiesa di San Flaviano - Il Duomo. La Chiesa di San Flaviano rappresenta il Duomo di Giulianova, ovvero la sua Chiesa più importante, ed è ubicata a Giulianova Paese in Piazza Buozzi, in quella cioè che fu la Piazza d’Armi ai tempi del Duca d’Atri e Conte di Conversano Giulio Antonio Acquaviva. E’ dedicata al Santo Patriarca di Costantinopoli, le cui spoglie approdarono nell’anno 1004 forse per un naufragio della nave che le stava trasportando da Costantinopoli a Ravenna, sulle rive di quella che si chiamava ancora Castrum Novum. In ossequio all’evento, il nome mutò in Castel San Flaviano ed in località Terravecchia fu costruita una Chiesa dedicata al Santo ove collocare la preziosa teca. La costruzione del Duomo di San Flaviano di Giulianova, forse su disegno dell’architetto toscano Francesco di Giorgio Martini, viene fatta risalire al 1472, cioè al tempo della fondazione di Giulia Nuova, anche se fu ultimata nei primi anni del 1500. Alla sua apertura al culto fu intitolata a Santa Maria in Platea o Santa Maria in Piazza e solo in un secondo momento, dopo che nel 1478 vi erano state traslate le reliquie di San Flaviano dall’antica chiesa fuori delle mura cittadine, fu intitolata a San Flaviano. Il Duomo di San Flaviano di Giulianova è un monumento rinascimentale la cui pianta ottagonale ne fa un esempio quasi unico in Abruzzo, insieme alla imponente insolita cupola a calotta semisferica, che cronologicamente precede anche quella di S. Pietro, iniziata nel 1506. Al suo culmine una piccola lanterna, anch’essa ottagonale, sovrastata da una grande croce in ferro. Per la sua svettante altezza fu importante punto di riferimento per il territorio circostante e persino per i pescatori, tanto che si pensa che il rivestimento originario fosse costituito da mattonelle smaltate di azzurro con effetto volutamente rifrangente, assolutamente visibile anche da molto lontano. Al di sotto della grande aula della Chiesa si trova la cripta, il cui soffitto è un capolavoro di ingegneria, originariamente utilizzata per il culto e poi per molto tempo per la custodia delle reliquie del Santo. L’ingresso della cripta del Duomo di San Flaviano si trova subito sotto all’antico ingresso della Chiesa la cui tamponatura, forse avvenuta alla fine del 1800, è ancora visibile. In epoca tardo-rinascimentale l’interno della Chiesa di San Flaviano fu arricchito con affreschi ed ornamenti dell’epoca; in tempi recenti è stata più volte oggetto di restauro, nel 1871, nel 1895, nel 1926, nel 1939 (relativamente solo alla torre campanaria) e nel 1948, al fine di risolvere dei problemi connessi alla staticità e ad alcune gravi infiltrazioni d’acqua dal tetto. In queste occasioni furono eliminate via via tutte le decorazioni barocche nell’intento di far riguadagnare alla struttura tutta la semplicità cinquecentesca. La Chiesa di San Flaviano oggi è ricca di opere di contemporanei illustri: sull’altare di sinistra si trova la pregevole scultura in marmo “Madonna con Bambino” di Venanzo Crocetti (1913-2003); dello stesso scultore sull’altare maggiore del Duomo di San Flaviano di Giulianova si trova un bellissimo grande Crocefisso in bronzo realizzato nel 1959; a destra dell’altare maggiore lo scultore di Palestrina (Roma) Francesco Coccia (1902-1982) ha realizzato il Battistero in travertino istoriato con “Il Battesimo di Gesù” in bronzo; dello stesso autore troviamo l’Altare maggiore in pietra di Trani sormontato da un gruppo in bronzo raffigurante il Crocefisso, la Vergine e San Flaviano, del 1951; infine, le raffigurazioni della Via Crucis sono lavori a carboncino di Aligi Sassu (1912-2000). Su una delle pareti esterne che danno verso Corso Garibaldi nel 1922 è stata apposta una lapide in memoria dei concittadini caduti nella Prima Guerra Mondiale, i cui nomi sono scolpiti insieme al comunicato della vittoria diffuso dal Comando Supremo delle Forze Armate. Una grande aquila bronzea realizzata dallo scultore Ulderico Ulizio (1898-1987), allievo di Raffaello Pagliaccetti (1839-1900) sovrasta questo angolo della memoria. Il Duomo di San Flaviano. L’imponente Duomo di San Flaviano, realizzato a partire dal 1472 e originariamente chiamato S. Maria in piazza.Duomo di San Flaviano (Giulianova)

Il Duomo di San Flaviano a Giulianova, situato nella suggestiva Piazza Bruno Buozzi nella parte alta della città, è uno degli esempi più significativi di architettura rinascimentale in Abruzzo. La sua costruzione fu avviata nel decennio 1472-1481, durante la fase iniziale della realizzazione della città voluta dal duca Giuliantonio Acquaviva. Il progetto fu probabilmente affidato a Francesco Di Giorgio Martini, celebre architetto e teorico rinascimentale, che curò la cripta e le prime fasi dell’edificazione. Tuttavia, la morte del duca nel 1481 rallentò notevolmente i lavori, e il completamento del duomo avvenne solo nei primi anni del XVI secolo, senza la supervisione del Martini, deceduto nel 1501.
Il progetto originale, attribuito al Martini, prevedeva una copertura con una volta a padiglione a sesto leggermente acuto, in linea con altre sue opere come Santa Maria delle Grazie al Calcinaio a Cortona. Tuttavia, il progetto subì modifiche significative dopo la sua morte, presumibilmente per ragioni economiche e tecniche. La cupola attuale, circolare su tamburo, rappresenta un allontanamento dall’idea originale, così come le finestre, ingrandite rispetto al progetto per aumentare la luminosità interna, a scapito del suggestivo chiaroscuro ricercato dall’architetto senese. Queste modifiche, sebbene funzionali, hanno alterato in modo evidente le proporzioni e l’equilibrio visivo dell’edificio.
La funzione urbanistica del duomo era centrale per la città di Giulianova. Originariamente collocato in una grande piazza pavimentata con laterizi disposti a spina di pesce, il duomo fronteggiava il palazzo ducale, simboleggiando l’opposizione tra autorità terrena e spirituale. In passato, l’ingresso principale si trovava sul lato affacciato alla piazza, in corrispondenza dell’odierna entrata della cripta, un dettaglio che sottolinea il rapporto tra l’edificio e il contesto urbano. La chiesa era isolata dagli altri edifici e priva di campanile, un elemento che la rendeva ancora più imponente nella sua semplicità.
La cripta del duomo è un capolavoro architettonico, caratterizzata da una complessa struttura composta da otto pilastri che sostengono una volta ad ombrello centrale, raccordata con le volte a croce anulare del perimetro esterno. Questo spazio conserva intatte le tracce dell’originaria progettazione martiniana ed è uno degli elementi più affascinanti dell’intero complesso. Nonostante le successive modifiche, la cripta rappresenta un esempio di armonia tra innovazione tecnica e bellezza formale.
L’interno del duomo, nonostante le vicissitudini e le modifiche subite nel tempo, mantiene un’atmosfera suggestiva grazie alle sue linee classiche e pulite. Il lanternino, che permette l’ingresso della luce dall’alto, crea un gioco luminoso che esalta l’austerità dello spazio. Sebbene molte delle proporzioni originali siano andate perdute, l’edificio conserva ancora una forte capacità evocativa, testimoniando la sua importanza storica e artistica.
Un tempo, la cupola del duomo era rivestita di tegole in maiolica azzurro-verde, un dettaglio che rendeva la chiesa un punto di riferimento visibile da lontano, persino dal mare. Questo elemento, oltre a sottolineare la funzione simbolica dell’edificio, evidenziava il ruolo del duomo come simbolo identitario della città di Giulianova. Ancora oggi, nonostante le trasformazioni subite, il Duomo di San Flaviano rimane uno dei monumenti più rappresentativi e amati della città.
Le principali chiese e santuari presenti nella regione Abruzzo
Il Santuario della Madonna dello Splendore si trova a Giulianova, in provincia di Teramo, ed è uno dei luoghi di culto più importanti e venerati della regione. La sua fama è legata a un miracolo che risale al 1557, quando si narra che un’immagine della Madonna dipinta su tavola, trovata da un contadino, cominciò a irradiare una luce straordinaria. Questo evento, conosciuto come "lo Splendore", attirò subito l’attenzione dei fedeli, che cominciarono a recarsi in pellegrinaggio per venerare la sacra immagine. Il santuario, costruito per custodire l'immagine miracolosa, è un esempio di architettura barocca, con un imponente edificio che accoglie i visitatori in un'atmosfera di grande devozione e spiritualità. Ogni anno, il Santuario della Madonna dello Splendore diventa meta di numerosi pellegrini, specialmente durante la festa dedicata alla Madonna, che si celebra il 15 agosto. In quel giorno, la chiesa è luogo di preghiera e celebrazioni religiose, dove i fedeli si radunano per rendere omaggio alla Vergine e per chiedere grazie e benedizioni. Il santuario è anche noto per la sua bellezza artistica, con affreschi, altari decorati e un ambiente che favorisce la riflessione spirituale. La Madonna dello Splendore non è solo un simbolo di fede, ma anche un punto di riferimento culturale per la città di Giulianova, rappresentando un legame profondo tra la religiosità popolare e la tradizione storica della zona.Il culto nella provincia di Teramo è profondamente intrecciato con la storia e l’architettura religiosa del territorio, che ospita alcune delle più importanti chiese e santuari dell’Abruzzo. La Cattedrale di Santa Maria Assunta, nel cuore di Teramo, è uno dei simboli principali della devozione locale, nota per il suo altare argenteo realizzato da Nicola da Guardiagrele e per il maestoso campanile romanico. A Giulianova, il Santuario della Madonna dello Splendore, circondato da ulivi e giardini, è meta di pellegrinaggi grazie alla tradizione legata a un’apparizione mariana. La fede nella provincia si esprime anche attraverso eventi e feste religiose che coinvolgono le comunità locali, rafforzando il senso di identità collettiva.
 La spiritualità della provincia trova una delle sue massime espressioni nel Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, situato ai piedi del Gran Sasso, uno dei santuari più visitati d’Italia. Questo luogo, dedicato al santo patrono dei giovani e degli studenti, attira ogni anno migliaia di fedeli per le sue celebrazioni e la sua atmosfera di raccoglimento. La provincia è inoltre ricca di abbazie e chiese storiche, come l’Abbazia di Santa Maria di Propezzano e l’Abbazia di San Clemente al Vomano, esempi eccellenti di architettura romanica e punti di riferimento spirituali per il territorio. Tra fede e paesaggi straordinari, il culto in provincia di Teramo rappresenta un viaggio tra storia, arte e devozione popolare.


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
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