Luoghi Sacri in Abruzzo: I Santuari del Morrone
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I santuari del Morrone rappresentano uno degli esempi più straordinari della continuità sacra che caratterizza la religiosità abruzzese. Nella Valle Peligna, ai piedi dell'imponente parete rocciosa del Monte Morrone, il sacro si è manifestato in forme diverse attraverso le epoche, lasciando tracce indelebili di un culto ininterrotto. Qui, in un’area sorprendentemente circoscritta, si susseguono luoghi di culto appartenenti a civiltà e periodi storici differenti, uniti da un senso profondo di sacralità che sembra emanare dalla stessa montagna.
Il più antico di questi luoghi è un santuario rupestre risalente al VI millennio a.C., un ambiente preistorico in cui il sacro si esprimeva attraverso figure di oranti dipinte in ocra rossa sulla roccia. Millenni dopo, nello stesso scenario suggestivo, sorse il Tempio di Ercole Curino, un importante centro di culto italico risalente al II secolo a.C., dove la Confederazione Italica si riunì per opporsi all’espansione romana. Il tempio, con il suo maestoso proscenio affacciato sulla valle, testimonia il profondo legame tra religione, politica e identità culturale che caratterizzava il mondo antico.
Nel Medioevo, il Monte Morrone divenne luogo di rifugio per asceti e monaci, tra cui Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, che vi fondò l’Eremo di Sant’Onofrio. Questo luogo di meditazione e preghiera, incastonato nella roccia come un nido d’aquila, incarna la ricerca della solitudine e dell’ascesi spirituale, principi cardine della tradizione monastica. A valle, in epoca rinascimentale, sorse infine la Badia Morronese, un grandioso complesso monastico che divenne la casa madre dell’ordine celestiniano, segnando l’ultima tappa di questa straordinaria evoluzione del sacro.
Quattro insediamenti religiosi, appartenenti a epoche e tradizioni diverse, racchiusi in pochi metri di territorio, testimoniano una continuità del culto che affonda le sue radici nella preistoria e giunge sino ai giorni nostri. La sacralità di questi luoghi non è solo un’eredità del passato, ma continua a vivere nell’identità del territorio e nella devozione di chi ancora oggi percorre questi sentieri, alla ricerca di un legame profondo tra storia, spiritualità e natura.


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