Tradizioni popolari in Provincia di Teramo: Sagra della Porchetta Italica a Campli (Te)
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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia di Teramo - Abruzzo

La Sagra della Porchetta Italica di Campli è una delle più antiche e prestigiose manifestazioni gastronomiche dell'Abruzzo, nata nel 1964 e considerata la prima sagra della regione. Ogni anno, nel suggestivo borgo teramano, i maestri porchettai danno vita a una celebrazione che esalta la tradizione e l’arte della lavorazione della porchetta, preparata secondo antichi insegnamenti tramandati di generazione in generazione. Il profumo inconfondibile di questa specialità si diffonde per le strade del paese, dove stand e ristoranti offrono ai visitatori l’opportunità di gustare un prodotto unico, caratterizzato da un perfetto equilibrio tra croccantezza della crosta e morbidezza della carne.
Elemento distintivo della sagra è la competizione tra i migliori porchettai, il cui lavoro viene giudicato da una giuria di esperti che valuta la qualità della carne, la sapiente combinazione di aromi e la cottura, con particolare attenzione alla consistenza della crosta, che deve risultare croccante e saporita. La porchetta di Campli si differenzia da quella di altre regioni italiane, come Umbria, Lazio, Toscana, Marche e Sardegna, per il metodo di cottura e la selezione di spezie utilizzate, che conferiscono un sapore unico e inconfondibile. Durante i giorni della sagra, vengono cotte centinaia di porchette, in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità e richiama ogni anno migliaia di visitatori, attratti dalla fama di questa eccellenza gastronomica.
L’idea di istituire la Sagra della Porchetta nacque dall’intuizione di Fernando Aurini, giornalista, storico e intellettuale appassionato della cultura materiale, che volle valorizzare un prodotto locale dalla lunga storia. Il successo della prima edizione fu straordinario e, da allora, l’evento si ripete con la stessa partecipazione e lo stesso entusiasmo, confermandosi come un appuntamento imperdibile nel panorama enogastronomico italiano. La Pro Loco Città di Campli ha avuto un ruolo fondamentale nel mantenere viva questa tradizione, promuovendo un prodotto che non solo rappresenta l’identità culturale del territorio, ma è anche strettamente legato all’economia locale, basata sull’allevamento dei suini e sulla maestria dei porchettai camplesi.
Le origini della porchetta camplese affondano le radici in tempi lontani, tanto che la sua storia è documentata sin dall’epoca romana. Secondo fonti storiche, i decuriones romani avevano persino stabilito precise modalità per il consumo della porchetta attraverso specifiche delibere, mentre Margherita d’Austria, nel XVI secolo, regolamentò la vendita e la qualità del prodotto. La denominazione di "porchetta italica" è legata ai ritrovamenti archeologici nella necropoli di Campovalano, che testimoniano l’antichissimo consumo di carne suina nel territorio. Negli Statuti comunali di Campli del 1575, si trovano addirittura due articoli che normavano la preparazione e la vendita della porchetta, proteggendola da contraffazioni e garantendone la qualità.
La tradizione dell’allevamento dei suini a Campli risale al Medioevo e seguiva regole ben precise: i maiali venivano portati a pascolare negli alvei dei torrenti e nei boschi circostanti, mentre di sera rientravano nelle stalle all'interno delle mura cittadine, protetti da eventuali furti. Ancora oggi, i porchettai camplesi mantengono viva questa antica arte, non solo durante la sagra, ma anche girando con i loro caratteristici furgoni per le piazze d’Abruzzo, Lazio e Marche, portando ovunque il sapore inconfondibile della vera porchetta di Campli. La Sagra della Porchetta Italica non è solo un evento gastronomico, ma una celebrazione della storia, della cultura e delle radici di un territorio che continua a tramandare con orgoglio una tradizione millenaria.


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