Vai ai contenuti

Tradizioni popolari in Provincia de L’Aquila – Abruzzo: I Serpari di Cucullo (Aq) - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Tradizioni popolari in Provincia de L’Aquila – Abruzzo: I Serpari di Cucullo (Aq)

Info Abruzzo > Le Tradizioni popolari > Nell'aquilano
Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

La Festa dei Serpari di Cocullo, in provincia dell'Aquila, è una delle celebrazioni più suggestive e misteriose dell'Abruzzo, dove si mescolano antiche tradizioni pagane e culto cristiano. Ogni anno, il 1° maggio, il piccolo borgo si anima con una manifestazione unica nel suo genere, dedicata a San Domenico Abate, il santo protettore dal morso dei serpenti. La festa affonda le sue radici in riti ancestrali legati alla venerazione degli animali e al rapporto dell’uomo con la natura, trasformati nel tempo in un atto di fede e devozione. Il momento più atteso è la processione della statua del santo, ricoperta di serpenti vivi, che sfila tra le strade del paese in un’atmosfera di grande partecipazione e spiritualità. La leggenda narra che San Domenico, inseguito da nemici, trovò rifugio a Cocullo, dove visse per sette anni, lasciando ai fedeli due preziose reliquie: un dente e un ferro di cavallo della sua mula. Ancora oggi, durante la celebrazione, i devoti mordono una piccola catenella di ferro per proteggere i denti dalle malattie e raccolgono la terra benedetta all'interno della chiesa, ritenuta miracolosa contro i mali del corpo. Questi antichi gesti propiziatori, tramandati di generazione in generazione, testimoniano il forte legame tra la comunità e il culto del santo, in un equilibrio perfetto tra superstizione e fede. Un ruolo fondamentale nella festa è svolto dai serpari, uomini esperti nella cattura e nella gestione dei serpenti, che nei giorni precedenti all’evento si addentrano nei boschi circostanti alla ricerca di rettili non velenosi. Durante la celebrazione, mostrano con fierezza gli esemplari raccolti, permettendo ai presenti di toccarli e superare la paura di questi animali, spesso associati a pericoli e sventure. Questo contatto con i serpenti assume un significato simbolico profondo: rappresenta il dominio dell’uomo sulla natura e la vittoria sulle proprie paure, in un rito di purificazione e protezione che coinvolge l’intera comunità. Quando la processione ha inizio, la statua di San Domenico viene sollevata dai portatori e completamente avvolta dai serpenti, che si intrecciano sulle sue braccia e sul volto, creando un’immagine spettacolare e intensa. Il passaggio della statua tra le strade del paese è accompagnato da preghiere, canti e momenti di forte emozione, mentre i fedeli toccano il santo nella speranza di ricevere protezione e guarigione. La celebrazione è un momento di grande coesione sociale, che unisce gli abitanti di Cocullo e i numerosi pellegrini in un’esperienza mistica e coinvolgente, in cui il sacro e il profano si fondono in modo straordinario. Al termine della festa, tutti i serpenti vengono restituiti alla natura, riaffermando il rispetto e l’equilibrio tra uomo e ambiente. Questo aspetto sottolinea l’importanza della festa non solo come evento religioso, ma anche come rito di armonia con il mondo naturale. La Festa dei Serpari di Cocullo continua a essere una delle manifestazioni più affascinanti e partecipate dell’Abruzzo, richiamando ogni anno migliaia di visitatori e mantenendo vivo un patrimonio culturale unico, capace di resistere al tempo e alle trasformazioni della società.I Serpari di Cucullo (Aq)

La Festa dei Serpari di Cocullo è una delle celebrazioni folcloristiche più affascinanti e misteriose dell’Abruzzo, un rito unico nel suo genere che fonde tradizioni pagane e culto cristiano. Ogni anno, il 1° maggio, il piccolo borgo in provincia dell’Aquila si trasforma in un luogo di incontro tra sacro e profano, attirando migliaia di fedeli e curiosi. La festa è dedicata a San Domenico Abate, protettore dal morso dei serpenti e dalle malattie, e affonda le sue radici in antiche pratiche di origine precristiana, legate al rapporto tra l’uomo e la natura. Il fulcro della celebrazione è la processione della statua del Santo, che viene ricoperta di serpenti vivi in un suggestivo e spettacolare rituale di devozione.
La leggenda narra che San Domenico, minacciato di morte, fuggì da Villalago per rifugiarsi a Cocullo, dove visse per sette anni lasciando in dono ai fedeli un dente e un ferro di cavallo della sua mula. Ancora oggi, durante la mattina della festa, i devoti compiono gesti propiziatori legati a questa tradizione: mordono una catenella per assicurarsi la buona salute dei denti e raccolgono la terra benedetta, conservata nella chiesa, ritenuta miracolosa contro le malattie e le avversità. La celebrazione prosegue con la messa solenne, durante la quale i fedeli partecipano a riti ancestrali convertiti nel contesto religioso, consolidando il legame tra il culto cristiano e le antiche credenze popolari.
Uno dei momenti più attesi della festa è l’arrivo dei serpari, gli uomini esperti nella cattura e nella gestione dei serpenti, che mostrano al pubblico gli esemplari raccolti nelle settimane precedenti. Il contatto con i rettili diventa un atto simbolico: toccarli è un gesto di superamento della paura, un modo per affrontare e vincere le insidie della vita. La processione, guidata dai portatori della statua, vede il Santo avvolto dai serpenti che si intrecciano sulle sue braccia e sul suo volto, creando un’immagine di straordinario impatto visivo e spirituale. Questo rito, di forte valore catartico, rappresenta non solo la protezione dal morso dei serpenti, ma anche la liberazione da ogni tipo di male.
La raccolta dei serpenti inizia a fine marzo, quando le nevi iniziano a sciogliersi e i rettili escono dal letargo. I serpari di Cocullo si avventurano nei boschi circostanti alla ricerca di specie non velenose, come la biscia dal collare, il cervone, il saettone e il biacco. Con grande cura e rispetto per gli animali, i serpenti vengono collocati in appositi contenitori e nutriti con topi vivi e uova sode fino al giorno della festa. Questo antico mestiere, tramandato di generazione in generazione, è un elemento essenziale della celebrazione e testimonia la profonda conoscenza del territorio e delle sue creature.
Al termine della festa, tutti i serpenti vengono liberati nel loro habitat naturale, riaffermando il carattere simbolico e rispettoso di questa tradizione secolare. La Festa dei Serpari non è solo una manifestazione folcloristica, ma un rituale carico di significati, in cui convivono devozione, superstizione e un profondo legame con la natura. Ogni anno, questo evento straordinario continua ad affascinare e a richiamare visitatori da tutto il mondo, mantenendo viva una tradizione che resiste al tempo e al cambiamento.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
---
L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
---
L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
---
Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
---
Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

Created with WebSite X5
Torna ai contenuti