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Chiese e Santuari in Provincia de L’Aquila: Santuario della Madonna della Neve (Secinaro) - Info Point Regione Abruzzo

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Chiese e Santuari in Provincia de L’Aquila: Santuario della Madonna della Neve (Secinaro)

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Le Chiese e i Santuari in Abruzzo – Provincia de L’Aquila

Santuario della Madonna della Neve (Secinaro)

Il Santuario della Madonna della Neve a Secinaro
Il Santuario della Madonna della Neve si trova nel pittoresco comune di Secinaro, situato tra le montagne dell'Abruzzo, nella provincia dell'Aquila. Questo luogo di culto è particolarmente legato alla tradizione religiosa e alla devozione popolare della zona. La chiesa, dedicata alla Madonna della Neve, è un punto di riferimento spirituale per la comunità locale e per i pellegrini che giungono in visita. La sua storia è intrecciata con quella del borgo, ed è testimone di secoli di fede e tradizione religiosa.

La costruzione del santuario risale al XVII secolo, sebbene la tradizione vuole che la sua origine sia legata a un miracolo avvenuto nel XIII secolo. Secondo la leggenda, la Madonna sarebbe apparsa a un gruppo di fedeli proprio nel luogo dove oggi sorge la chiesa, durante una nevicata estiva, un evento che avrebbe interpretato come segno divino. In seguito a questo miracolo, i fedeli iniziarono a costruire una cappella, che nel tempo si trasformò nell'attuale santuario. La chiesa presenta uno stile architettonico sobrio, ma elegante, con una facciata semplice che riflette la tradizione religiosa della zona.

Il santuario è conosciuto soprattutto per la festa della Madonna della Neve, che si celebra ogni anno il 5 agosto, in onore della Vergine Maria. Questa festa rappresenta uno degli eventi religiosi più importanti per la comunità di Secinaro, con celebrazioni liturgiche, processioni e momenti di aggregazione sociale. La devozione alla Madonna della Neve è profonda e radicata nella cultura locale, e ogni anno numerosi fedeli e visitatori partecipano a questa tradizione, confermando l'importanza di questo luogo di culto come centro di spiritualità e devozione.

Nel corso dei secoli, il Santuario della Madonna della Neve ha subito interventi di restauro e miglioramento, dovuti anche ai danni provocati dai terremoti che hanno colpito la regione. Tuttavia, grazie a questi lavori di recupero, la chiesa ha mantenuto intatto il suo fascino e la sua funzione di luogo di culto. Oggi, il santuario non solo continua a svolgere il suo ruolo religioso, ma rappresenta anche un'importante meta di turismo religioso, attirando numerosi pellegrini e visitatori, desiderosi di ammirare il panorama e di partecipare alle celebrazioni che si svolgono nel corso dell'anno. La sua storia e la sua bellezza architettonica la rendono una delle gemme spirituali dell'Abruzzo.
Le principali chiese e santuari presenti nella regione Abruzzo
La Basilica di San Bernardino da Siena (L’Aquila) è composta da un corpo longitudinale a tre navate con cappelle laterali, integrato da un corpo ottagonale coperto da un'alta cupola su tamburo finestrato. Alla base della cupola si trovano quattro cappelle radiali, mentre sul fondo si estende una lunga abside. L'aspetto interno attuale è il risultato di un rifacimento settecentesco, successivo al terremoto del 1703, mentre le modifiche apportate alle navate minori nella prima metà del Novecento hanno cambiato l'architettura di queste ultime. In particolare, sono state aggiunte trabeazioni in corrispondenza dei pilastri e la volta continua è stata suddivisa in numerose volte minori. La Basilica di San Bernardino, uno degli esempi più significativi dell'architettura religiosa abruzzese, fu edificata nella seconda metà del Quattrocento per custodire il corpo del santo, morto all'Aquila nel 1444. Il 20 settembre 1451, papa Nicolò V emise la bolla che autorizzava la costruzione della basilica con annesso convento, e il 28 luglio 1454 san Giacomo della Marca, in qualità di commissario pontificio, tracciò il perimetro del tempio. I lavori, avviati il 2 agosto dello stesso anno, si svolsero in due fasi: i maestri cavensi si occupavano della parte sinistra, mentre i lombardi costruivano il lato destro, verso il convento. Questa divisione del cantiere consentì di accelerare i tempi di realizzazione. Il terreno scelto per la costruzione, scarsamente edificato, fu acquisito dai frati tramite donazioni e acquisti di case e terreni, arrivando a coprire una superficie di 26.000 mq, fino alle mura urbiche di Porta Leoni. La chiesa di Sant'Alò, che occupava l'area dove oggi si trova l'abside, fu demolita e le pietre utilizzate per la costruzione del complesso. Direttore dei lavori e probabilmente anche progettista fu frate Francesco di Paolo dell'Aquila, sostituito nel 1488 da frate Ambrogio. La realizzazione della maestosa basilica e del grande convento fu possibile grazie alle generose offerte di fedeli provenienti da tutta Italia e Germania, tra cui re Alfonso, la contessa di Celano, la vedova di Antonuccio Camponeschi e il cardinale Agnifili.Il culto nella provincia dell’Aquila è profondamente radicato nella storia e nella tradizione del territorio, riflettendo una spiritualità che si intreccia con la natura e l’arte. Questa provincia, caratterizzata da paesaggi montani e borghi antichi, ospita numerosi luoghi di culto, tra cui abbazie, chiese, e santuari, che sono da secoli meta di pellegrinaggi e centri di vita religiosa. Tra i più celebri si annoverano la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove si celebra la Perdonanza Celestiniana, e il Santuario della Madonna di Pietraquaria, venerato come simbolo di protezione per la Marsica. Il culto mariano è particolarmente sentito, con numerosi santuari dedicati alla Vergine, che rappresentano luoghi di raccoglimento spirituale e fede popolare. Accanto ai grandi edifici religiosi, gli eremi della provincia dell’Aquila testimoniano una devozione più intima e silenziosa, spesso collocati in ambienti naturali di straordinaria bellezza. L’Eremo di San Bartolomeo in Legio e l’Eremo di Santo Spirito a Maiella sono esempi emblematici di come la spiritualità si sia intrecciata con la maestosità del paesaggio montano. Questi luoghi non solo raccontano la storia dei santi e degli eremiti che li hanno abitati, ma offrono anche un’esperienza di pace e meditazione ai visitatori. Il culto nella provincia dell’Aquila, dunque, è un viaggio tra fede, arte e natura, che continua ad attrarre devoti e appassionati da tutto il mondo.


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
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