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Le Chiese e Santuari nella Provincia di Pescara: Chiesa di Santa Maria del Lago (Moscufo) - Info Point Regione Abruzzo

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Le Chiese e Santuari nella Provincia di Pescara: Chiesa di Santa Maria del Lago (Moscufo)

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Le Chiese e i Santuari in Abruzzo – Provincia di Pescara

Chiesa di Santa Maria del Lago a Moscufo (Pe) La stupenda chiesa romanica di Santa Maria del Lago è sicuramente il monumento di maggior rilievo di Moscufo ed il suo fiore all'occhiello. La chiesa, anticamente detta così per via della vicinanza del bosco (Lucus) era un'abbazia benedettina, come testimoniano le aperture laterali a forma di ogiva verso il chiostro. La facciata, estremamente spoglia e semplice, introduce a un interno elegante e sobrio, con eleganti affreschi del XII secolo, purtroppo parzialmente sbiaditi dal tempo e dalla sovrapposizione di altre pitture. Ma il vero capolavoro della chiesa è l'ambone policromo, del maestro Nicodemo da Guardiagrele, bellissimo esempio di scultura romanica. Scolpite in rilievo sull'ambone vi sono storie veterotestamentarie (tra le quali: Davide che affronta l’orso, Giona inghiottito dal pesce, Giona rigettato dal pesce); storie di Santi (San Giorgio che uccide il drago); figure allegoriche; animali fantastici; deformi figure umane come telamoni. In dimensioni maggiori e in rilevo molto più accentuato sono scolpiti i simboli del Tetramorfo. L'opera inoltre è firmata e datata (1159). Le ampie tracce di policromia ancora visibili fanno di questo pregevolissimo monumento - tra i maggiori d'Abruzzo, ma di rilievo senza dubbio nazionale - una rara testimonianza dell'uso di dipingere le sculture, un tempo molto diffuso ma oggi difficilmente visibile a causa del degrado del colore. La stessa chiesa ospita ancora una pregevole madonna con bambino del 1490, attribuita ad Andrea de Litio, massimo pittore abruzzese del suo tempo. La Chiesa di Santa Maria del Lago a Moscufo (Pe) è visitabile gratuitamente su richiesta. Telefonare al numero del convento delle suore: +39.085.979668 Storia e architettura della Chiesa di Santa Maria del Lago a Moscufo (Pe). A circa 750 metri dal centro del paese di Moscufo sorge la piccola chiesa romanica di Santa Maria del Lago: fu costruita da monaci benedettini , nella prima metà del XII secolo, nei pressi di un bosco (il lucus da cui prende il nome, divenuto poi lago) su un terreno dove sono stati rinvenuti manufatti e pavimentazioni di epoca romana. Nel corso del tempo ha subito vari rimaneggiamenti, tra cui uno nel 1733 (testimoniato dall’iscrizione dipinta nella parete sinistra). Il restauro degli anni 1960-61 è stato condotto nella volontà del ripristino dell’aspetto medievale. La severa facciata, a mattoni a vista, è animata da un bel portale ad arco a tutto sesto, scolpito a bassorilievo con figure simboliche, e da un rosone a pietra liscia. La Chiesa di Santa Maria del Lago a Moscufo (Pe) è a tre navate terminanti in tre absidi semicilindriche, decorate esternamente da cornici ad arcatelle e da strette finestre con stipiti ornati da bassorilievi. Le navate sono scandite da un sistema di otto colonne e due pilastri in mattoni (a metà della navata) che sorreggono archi a tutto sesto. L’interno colpisce per il suo carattere compattamente unitario, sottolineato dalla qualità formale della scultura architettonica. L’insieme dei capitelli, variamente scolpiti, «rappresenta l’ultima occasione in cui, in Abruzzo, ci si rifà a una scultura, dal sapore lineare e bidimensionale, legata a tradizioni che hanno le proprie radici nella realtà locale quale era scaturita dalle esperienze di fine XI secolo» (Gandolfo). Il pulpito di Nicodemo della Chiesa di Santa Maria del Lago a Moscufo (Pe). L’interno della chiesa conserva un capolavoro dell’arte scultorea romanica: il pulpito policromo, decorato a stucco, firmato da Nicodemo e datato 1159. Si tratta di un “gioiello”, realizzato, su commissione dell’abate Rainaldo, dal Maestro che nove anni prima (1150) aveva firmato, insieme a Roberto, lo splendido pulpito di un altro locus mirabilis: S. Maria in Valle Porclaneta a Magliano dei Marsi (Aq). Il pulpito, secondo la definizione dello studioso Gandolfo, «è una complessa macchina decorativa, ricca di contenuti iconici [figurati] e narrativi. [L’esempio di Magliano dei Marsi] inaugura una tipologia che la bottega di stuccatori ripeterà altre volte in Abruzzo [nel pulpito proveniente da San Martino alla Marruccina e in questo di Moscufo], introducendo forme e soluzioni che non troveranno seguito, segno di una loro importazione improvvisa dall’esterno». Sul pulpito campeggiano e risaltano, grazie al colore, Storie del Vecchio Testamento, tra cui Davide che strangola l’orso e Sansone che uccide il leone; la vicenda di Giona, che compare inghiottito dal pesce e rigettato dallo stesso; Storie di Santi, tra cui S. Giorgio che uccide il drago, S. Onofrio in posizione orante; figure allegoriche; animali fantastici; deformi figure umane come telamoni. In dimensioni maggiori, e in rilevo molto più accentuato, sono scolpiti i simboli del Tetramorfo. Chiesa Santa Maria del Lago-Moscufo: La Chiesa risalente al sec. XII divenne proprietà dei grandi monasteri benedettini. La facciata del 1733, in laterizio, presenta un bel portale in pietra ornato da figure simboliche di gusto benedettino. L'interno è a tre navate divise da otto colonne e due pilastri in mattoni che sorreggono archi a tutto sesto. Il vero gioiello di Santa Maria del Lago è l'ambone, in pietra di stucco policromo, modellato nel 1159 dal Maestro Nicodemo su commissione dell'Abate Rainaldo. La struttura a cassa quadrilatera poggia su quattro colonne sormontate da capitelli dai quali partono gli archivolti, di cui uno trilobato, e decorati con motivi simbolici di ispirazione biblica. L'ambone di Moscufo mostra evidenti legami con quelli di Cugnoli e di Santa Maria in Valle Porclaneta nella Marsica. La Chiesa di Santa Maria del Lago (Moscufo)

Comune: Moscufo
Come arrivare: A24 / A25 RM-PE uscita Pescara-Villanova / proseguire in direzione Spoltore / Santa Teresa / Moscufo da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello / seguire indicazioni per Castel di Sangro / Roccaraso / Sulmona / A25 direzione Pescara uscita Pescara-Villanova / proseguire in direzione Spoltore / Santa Teresa / Moscufo.

La chiesa di Santa Maria del Lago risale certamente al XII secolo, come testimonia l'iscrizione del 1159 presente sull'ambone. Secondo il Chronicon Casauriense, intorno al 1050 Moscufo divenne feudo del monastero benedettino di San Clemente a Casauria, periodo in cui si può collocare la costruzione della chiesa. La mancanza di un campanile nell'edificio rafforza questa ipotesi, in quanto fino all'XI secolo la funzione di radunare i fedeli veniva svolta da campanelli a mano. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerosi restauri e trasformazioni. Uno degli interventi più significativi è quello realizzato nel 1733, in pieno periodo barocco, sotto l'abate Battista Mazzacara. In quell'occasione, venne rialzato il piano di calpestio, furono coperti gli affreschi romanici e sostituito l'altare maggiore. Fu anche modificata la facciata, che assunse un aspetto classico con un frontone triangolare e quattro lesene in stucco, dando alla chiesa l'aspetto di un tempio. Fu inoltre realizzato un rosone quadrilobato, contribuendo a dare alla struttura un'impronta barocca.
Nel 1914, la chiesa subì un ulteriore intervento significativo con l'abbassamento del pavimento nella zona del pulpito, che permise il recupero alla luce di alcuni piedistalli interrati delle colonne. Nel 1960, la Soprintendenza intraprese un restauro fondamentale per ripristinare lo stato originario dell'edificio. Tra le modifiche più evidenti, il cimitero retrostante venne completamente isolato dalla chiesa, che fino ad allora vi era adiacente. Furono effettuati lavori di consolidamento della struttura, delle coperture e delle fondazioni, e vennero rimosse le aggiunte di corpi di fabbrica costruiti nei secoli a ridosso dell'abside e della parete sinistra. La facciata settecentesca fu sostituita con quella originaria, che richiese un intervento complesso, tra cui la rimozione del frontone triangolare e la sostituzione del rosone barocco con uno semplice. Anche il portale venne ricostruito utilizzando frammenti recuperati dalle murature. A questa fase risale anche la realizzazione della porta in legno da parte dell'ebanista Galliano Lucani.
La struttura architettonica della chiesa è tipicamente benedettina, con tre navate terminate da altrettante absidi. La facciata, semplice e liscia, è caratterizzata da un portale ad arco a tutto sesto in pietra scolpita, decorato con motivi a bassorilievo, e un rosone restaurato negli anni Sessanta. Le fiancate laterali presentano una cornice di arcatelle semicircolari, mentre il prospetto posteriore è in mattoni rossicci e presenta tre absidi semicilindriche, la centrale delle quali divisa in tre sezioni da semicolonne. Ogni abside è dotata di una finestra stretta, decorata con motivi vegetali o animali, tipici dell'arte romanica. All'interno, lo spazio è suddiviso in tre navate separate da colonnati di colonne in laterizio con capitelli in pietra. L'ambone del 1159, realizzato da Nicodemo da Guardiagrele, è una delle opere scultoree più significative della chiesa e si trova al centro della navata di sinistra. La copertura in capriate di legno di quercia risale al restauro settecentesco, sebbene restino tracce della copertura originaria nelle navate laterali.
L'interno della chiesa ospita numerose opere d'arte, tra cui capitelli decorati con motivi vegetali, animali e figure umane, alcuni dei quali sono attribuiti a Nicodemo e alla sua bottega. Tra le opere più importanti vi sono anche i resti degli affreschi, di cui il più significativo è quello del Giudizio Universale sull'abside centrale, databile alla fine del XIII secolo. Questo affresco, diviso in due registri, rappresenta il Cristo in trono, i dodici Apostoli e un angelo che suona la tromba del giudizio. Altri frammenti di affreschi, risalenti ai secoli XIV e XV, sono visibili sui pilastri, sulle colonne delle navate e nelle absidi laterali. Questi affreschi ripropongono i temi e i canoni stilistici del Giudizio Universale, riprendendo l'influenza dell'arte tardo-romantica e delle rappresentazioni medievali. L'ambone, i capitelli e gli affreschi sono testimonianze artistiche di grande valore, che rendono Santa Maria del Lago una delle chiese più significative del panorama romanico abruzzese.

Informazioni: Municipio tel. 085-979131
Stato di agibilità: Agibile
Le principali chiese e santuari presenti nella regione Abruzzo
Il Santuario del Volto Santo di Manoppello, situato nel piccolo comune di Manoppello, in provincia di Pescara, è uno dei luoghi di culto più significativi e misteriosi d'Abruzzo. La sua fama è legata al Velo di Manoppello, un pezzo di stoffa su cui appare l'immagine del volto di Cristo, ritenuto da molti il "Volto Santo" autentico. Secondo la tradizione, il velo sarebbe stato usato da Santa Veronica per asciugare il volto di Gesù durante la sua via crucis e, miracolosamente, l'immagine si sarebbe impressa su di esso. Questo velo, custodito nel santuario, è oggetto di intensa devozione e di numerosi pellegrinaggi, attirando visitatori da tutto il mondo, desiderosi di ammirare il volto che, secondo la fede, ha subito il miracolo della trasfigurazione. La chiesa che ospita il Velo di Manoppello è un esempio di architettura barocca, caratterizzata da un'atmosfera raccolta e mistica. Ogni anno, il santuario accoglie migliaia di fedeli e turisti, che partecipano alle celebrazioni religiose e alle riflessioni spirituali ispirate dal miracolo del volto di Cristo. Il Santuario del Volto Santo rappresenta non solo un'importante meta di pellegrinaggio, ma anche un luogo di grande interesse storico e culturale, dove si intrecciano fede, arte e spiritualità. Il velo, che emana una forte carica simbolica, continua a suscitare meraviglia e domande, rendendo il santuario un punto di riferimento non solo per la religiosità ma anche per chi è affascinato dai misteri della storia cristiana.Il culto nella provincia di Pescara si distingue per la sua capacità di coniugare fede, arte e natura. Tra i luoghi di culto più celebri vi è il Santuario del Volto Santo di Manoppello, custode del misterioso velo con l'immagine del volto di Cristo, venerato da pellegrini provenienti da tutto il mondo. La città di Pescara ospita la Cattedrale di San Cetteo, dedicata al patrono cittadino, che combina elementi moderni e tradizionali e conserva una tela del Guercino. Nelle colline pescaresi, piccoli santuari e chiese antiche, come l’Abbazia di Santa Maria Arabona, rappresentano un patrimonio di spiritualità e arte, legato alle tradizioni delle comunità locali. La provincia è anche ricca di eremi e abbazie immersi nella natura, che riflettono una religiosità più intima e contemplativa. L’Eremo di San Bartolomeo in Legio, arroccato nella Maiella, è un esempio straordinario di come la spiritualità si fonda con il paesaggio montano. Questi luoghi, spesso legati alla figura di eremiti e santi, sono mete di pellegrinaggi e offrono un’occasione di meditazione e raccoglimento. Il culto nella provincia di Pescara non si limita alla tradizione religiosa, ma abbraccia anche la bellezza del territorio, rendendolo un centro di spiritualità e cultura unico nel suo genere.


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
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