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Le Cascate in Abruzzo: Cascata delle Uccole – Serramonacesca (Pe) - Info Point Regione Abruzzo

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Le Cascate in Abruzzo: Cascata delle Uccole – Serramonacesca (Pe)

Le meraviglie > Cascate d'Abruzzo
Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

La Cascata delle Uccole si trova nel comune di Serramonacesca, in provincia di Pescara, nella valle dell'Alento, ai piedi del massiccio della Maiella. Questo angolo d'Abruzzo è conosciuto per il suo paesaggio incontaminato, dove la natura incontaminata si fonde con la storia e la cultura della regione. La cascata, che nasce dal fiume Alento, è una delle più affascinanti dell'area e si inserisce perfettamente in un contesto montano, caratterizzato da boschi di faggio e formazioni rocciose. La sua bellezza è amplificata dai suoni della natura che accompagnano la discesa dell’acqua, creando un'atmosfera serena e suggestiva. Serramonacesca è situato a circa 280 metri di altitudine, sulle pendici settentrionali della Maiella, e il territorio circostante è attraversato dal fiume Alento, che dà vita a questa spettacolare cascata. Il fiume scorre attraverso una valle ricca di vegetazione e fauna, offrendo un paesaggio straordinario, dove le acque si tuffano tra le rocce, formando salti e cascate. Oltre alla cascata, il territorio di Serramonacesca è anche noto per la presenza di un antico acquedotto che si snoda per circa cinque chilometri attraverso la roccia, risalente a duemila anni fa. Questo acquedotto, che ha servito per l’irrigazione dei campi nella pianura di Raiano, rappresenta un esempio affascinante di ingegneria antica. L’acquedotto delle Uccole, che attraversa l’intera valle, è uno dei luoghi storici più significativi di questa zona. Lungo il percorso si trovano numerosi pozzetti chiamati "uccole", che consentono di ispezionare il canale e verificarne il flusso dell’acqua. La via che fiancheggia l’acquedotto è uno dei sentieri storici più antichi dell’Abruzzo, un tracciato che collega la Valle Peligna alla Subequana. Questo cammino ha una grande importanza storica, poiché secondo la tradizione, nel 1294 vi transitò Pietro da Morrone, il futuro Papa Celestino V, accompagnato da un corteo diretto a L’Aquila per la sua incoronazione. La Cascata delle Uccole e l'acquedotto circostante sono luoghi ricchi di storia, cultura e bellezze naturali. Il nome "Uccole" deriva dai pozzetti dell’acquedotto, che sono diventati simbolo della zona. Questi luoghi, un tempo di grande importanza per la comunità locale, sono oggi una meta imperdibile per chi desidera scoprire l'Abruzzo più autentico, lontano dalle tradizionali rotte turistiche. Qui, la natura e la storia si fondono, offrendo un'esperienza unica di esplorazione e contemplazione in uno dei paesaggi più affascinanti d’Italia.Le Cascate dei fiumi in Abruzzo:
Cascata delle Uccole - Serramonacesca (Pe). La Cascata delle Uccole, si trova nel Comune di Serramonacesca in provincia di Pescara nella valle dell’Alento oltre ad essere un luogo archeologico di inestimabile valore, è una della più belle cascate d’Abruzzo. Le cascate, si trovano nella comunità montana della Maiella e del Morrone. Serramonacesca si trova su una collina a 280 m s.l.m nel versante settentrionale del massiccio della Maiella. Nel suo territorio scorre il fiume Alento, che poi si dirige verso est per sfociare nell'Adriatico. Da Visitare, in zona, anche l’antico acquedotto è costituito da una lunga serie di cunicoli che si diramano tra la roccia per circa cinque chilometri. L’opera fu scavata duemila anni fa per permettere l’irrigazione dei campi di tutta la pianura di Raiano. Lungo il percorso si trovano 136 pozzetti, chiamati “uccole”, da cui ancora oggi è possibile accedere per scendere nel canale. Il cunicolo principale è largo non più di 80 centimetri e alto tra 1,5 e 1,8 metri. L’acquedotto delle Uccole si trova immerso nella natura, tra scorci mozzafiato e piccoli ruscelli. La stradina di servizio che fiancheggia l’acquedotto è uno dei più antichi attraversamenti tra la Valle Peligna e la Subequana con un sentiero adatto al trekking. Secondo la tradizione da qui nel 1294 avrebbe transitato Pietro da Morrone, il futuro Celestino V, seguito da un corteo che lo avrebbe portato a L’Aquila per l’incoronazione papale. Il posto è stato spesso al centro di racconti leggendari, che non hanno fondamento di verità ma che testimoniano l’importanza simbolica del canale per le popolazioni locali nel passato. Il luogo è stato ribattezzato in dialetto via delle “ùcchele”, il nome deriva dai pozzetti utilizzati per l’ispezione dell’acquedotto e il controllo del carico delle acque. Cascata delle Uccole - Serramonacesca (Pe)

La Cascata delle Uccole si trova nel Comune di Serramonacesca, in provincia di Pescara, nella suggestiva valle dell’Alento. Questo angolo dell’Abruzzo non è solo un luogo di incomparabile bellezza naturale, ma anche un'importante area archeologica di valore storico. Le cascate, che si trovano nella comunità montana della Maiella e del Morrone, rappresentano una delle meraviglie naturali della regione, unendo la forza dell'acqua con l'incanto di un paesaggio selvaggio e incontaminato. Il fiume Alento, che scorre attraverso il territorio di Serramonacesca, alimenta le cascate e si dirige verso est per sfociare nell'Adriatico, contribuendo così a creare uno scenario spettacolare e ricco di biodiversità.
Il comune di Serramonacesca si trova a 280 metri sul livello del mare, sulle pendici settentrionali del massiccio della Maiella. L'area circostante è caratterizzata da una vegetazione lussureggiante, che contribuisce al fascino di questo luogo. Oltre alla Cascata delle Uccole, il territorio di Serramonacesca è famoso per il suo acquedotto, una straordinaria opera di ingegneria che si sviluppa per circa cinque chilometri attraverso cunicoli scavati nella roccia. L'acquedotto, costruito circa duemila anni fa per garantire l'irrigazione dei campi della pianura di Raiano, è ancora oggi visibile e accessibile, con 136 pozzetti chiamati "uccole" che permettono di entrare nel canale. Questi pozzetti, in cui si può ancora scendere per esplorare la struttura, sono una testimonianza dell'ingegno umano e della storia di questa regione.
L'acquedotto delle Uccole è immerso in un paesaggio naturale di rara bellezza, con piccoli ruscelli e scorci mozzafiato lungo il suo percorso. La stradina di servizio che fiancheggia l’acquedotto è uno dei sentieri storici più antichi della zona, che collega la Valle Peligna alla Subequana, ed è particolarmente adatto per gli appassionati di trekking. Questo sentiero è intriso di storia e leggende locali, tra cui quella che racconta del passaggio di Pietro da Morrone, il futuro Papa Celestino V, nel 1294. La tradizione vuole che il santo, accompagnato da un corteo, abbia percorso questa via per raggiungere L’Aquila per la sua incoronazione papale, aggiungendo una dimensione spirituale e storica a questo già affascinante luogo.
Il nome "Cascata delle Uccole" deriva dai pozzetti utilizzati per ispezionare e controllare il flusso dell’acqua nell’acquedotto. In dialetto locale, la zona è conosciuta come la "via delle ùcchele", un termine che sottolinea l'importanza dell'acquedotto per le popolazioni locali nel passato. Il luogo è stato spesso al centro di racconti leggendari che, sebbene privi di fondamento storico, testimoniano il significato simbolico che l'acquedotto e la cascata hanno avuto per la comunità. Oggi, la Cascata delle Uccole è una meta ideale per chi desidera immergersi nella natura, esplorare la storia e godere di un paesaggio unico che unisce bellezza naturale, storia e cultura.
Fare trekking ai piedi del Gran Sasso d’Italia è un'esperienza unica che permette di immergersi nella bellezza incontaminata di uno dei massicci montuosi più affascinanti dell’Appennino. L'area circostante offre una vasta gamma di itinerari, adatti a tutti i livelli di difficoltà, che si snodano tra vallate, prati fioriti e boschi di faggio, regalando panorami spettacolari sulle vette imponenti e sulle distese verdi sottostanti. Percorrendo i sentieri che partono dalla Piana di Campo Imperatore, uno degli altopiani più vasti d’Italia, si ha l’opportunità di godere di un paesaggio quasi surreale, dominato dalle cime del Corno Grande e del Corno Piccolo. Qui, tra pascoli e panorami mozzafiato, è possibile immergersi in una tranquillità unica, a pochi passi dai rifugi alpini dove trovare riparo e ristoro. I percorsi non sono solo un piacere per gli occhi, ma anche un'opportunità per avvicinarsi alla fauna locale: dai camosci che scalano ripide pareti rocciose alle aquile reali che sorvolano le valli, la biodiversità del Gran Sasso è un richiamo irresistibile per chi ama la natura selvaggia. I sentieri sono ben segnalati e consentono di percorrere sia tratti più brevi, ideali per una passeggiata pomeridiana, che itinerari più impegnativi che si avvicinano alle cime, regalando una sfida entusiasmante agli escursionisti più esperti. Tra gli angoli più suggestivi della zona, il borgo di Santo Stefano di Sessanio, con le sue case in pietra, rappresenta il punto di partenza ideale per escursioni che conducono a Rocca Calascio, una delle fortezze più affascinanti d’Italia, che spunta sopra il paesaggio come un’antica sentinella. Da questo punto, lo sguardo si perde a 360 gradi sulle valli e sulla maestosità del Gran Sasso, creando un ricordo indelebile di un’esperienza di trekking. Nonostante l'altezza, il trekking ai piedi del Gran Sasso è praticabile anche in primavera e autunno, quando il clima è più mite e la natura offre spettacolari colori autunnali o fioriture primaverili. Sia che si scelga di avventurarsi lungo sentieri noti o di esplorare i percorsi meno battuti, ogni passo sui monti del Gran Sasso è una possibilità di scoprire la tranquillità, la storia e la biodiversità di questa regione dell'Appennino, lontana dalla frenesia della vita quotidiana.

Montagna d'estate
Al crescente sviluppo del turismo attivo, sportivo e d’avventura l’Abruzzo risponde giocando le carte vincenti della sua natura forte, dei suoi territori incontaminati, dei suoi mille sentieri fra laghi, gole, torrenti e fiumi, castelli, eremi, vette, altipiani, boschi, antichi borghi: un mix emozionante per vacanze fuori dai luoghi comuni. Chi conquista una qualsiasi delle vette abruzzesi, e gira lo sguardo tutt’attorno, capisce quanto siano vere le parole del famoso orientalista Giuseppe Tucci, secondo il quale nessun altro paesaggio del mondo assomiglia tanto al Tibet come l’Abruzzo montano. Agli appassionati degli sport alpini più impegnativi, i massicci...
La Valle Peligna è una delle aree più affascinanti dell'Abruzzo, situata nel cuore della regione, tra le catene montuose della Maiella, del Sirente e del Morrone. Questo territorio, caratterizzato da un'ampia conca pianeggiante a circa 400 metri di altitudine, ha una storia ricca e un panorama unico che mescola bellezza naturale e cultura millenaria. Nota per essere stata un antico lago prosciugatosi nel corso dei millenni, la valle presenta oggi un paesaggio vario e fertile, attraversato dal fiume Aterno-Pescara e costellato di oliveti, vigneti e piccoli borghi. È un luogo ideale per chi ama la natura e vuole esplorare la cultura abruzzese, grazie alla varietà di esperienze offerte, che spaziano dall'escursionismo alle visite storiche. Sulmona, la città principale della valle, è famosa per essere la patria del poeta latino Ovidio e per la tradizione dei confetti, ancora oggi realizzati con tecniche artigianali. Il centro storico di Sulmona conserva tesori architettonici come la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell'Annunziata e il maestoso acquedotto medievale, rendendo la città un punto di riferimento culturale nella regione. La Valle Peligna è anche una porta d’accesso a paesaggi spettacolari, grazie alla vicinanza con parchi naturali come il Parco Nazionale della Maiella. Escursionisti e amanti dell’outdoor possono esplorare i sentieri che conducono al monte Morrone o alle Gole di San Venanzio, mentre gli appassionati di storia possono visitare siti come gli eremi celestiniani e il sito archeologico di Corfinium, antica capitale della Lega Italica. Rinomata anche per i suoi prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva e i vini Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, la Valle Peligna offre una combinazione perfetta di natura, storia e gastronomia. Un viaggio in questa valle è un’esperienza completa, che regala ai visitatori un assaggio dell'autenticità e della bellezza dell’Abruzzo.

Le valli in Abruzzo
Le valli dell'Abruzzo rappresentano uno degli aspetti più affascinanti del suo paesaggio naturale, incorniciate tra le maestose cime dell'Appennino e ricche di storia, cultura e biodiversità. Tra le più importanti si trovano la Valle Peligna, la Valle del Sagittario, la Valle del Vomano e la Valle Roveto, ciascuna con caratteristiche uniche che raccontano la complessità e la bellezza di questa regione.
La Valle Peligna, situata al centro dell'Abruzzo, è nota per la sua storia antica, essendo stata un importante centro della civiltà italica dei Peligni. Qui si trova Sulmona, patria del poeta Ovidio e celebre per la produzione dei confetti. La valle è circondata da montagne imponenti...
L'Altopiano delle Cinquemiglia è un suggestivo altopiano dell'Abruzzo, situato a circa 1.200 metri di altitudine tra i comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questa vasta area pianeggiante si estende per circa 7 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza, incastonata tra le imponenti montagne dell'Appennino centrale. Caratterizzato da paesaggi incantevoli e da una natura incontaminata, l'altopiano è una destinazione ideale per escursionisti, appassionati di natura e amanti della storia. La zona è nota per i suoi contrasti stagionali: in estate, i prati si tingono di verde e accolgono animali al pascolo, mentre in inverno, l'intero altopiano è spesso ricoperto da una coltre di neve che crea panorami fiabeschi. Grazie alla sua altitudine, l'area è famosa anche per essere tra le più fredde d'Abruzzo, tanto da essere ricordata storicamente come un passaggio impervio per i viandanti e le greggi durante i mesi invernali. Dal punto di vista naturalistico, l'Altopiano delle Cinquemiglia offre una ricca biodiversità. È un luogo ideale per passeggiate e trekking, con sentieri che attraversano dolci pendii e regalano viste spettacolari sulle catene montuose circostanti, tra cui il Gran Sasso e la Maiella. In primavera e in estate, l'area si popola di una colorata varietà di fiori selvatici, mentre i cieli sono spesso attraversati da rapaci, come falchi e aquile. La visita all'altopiano può essere arricchita dalla scoperta dei vicini borghi medievali, come Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, noti per il loro fascino storico, le tradizioni artigianali e la gastronomia tipica. L'Altopiano delle Cinquemiglia non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un simbolo dell'Abruzzo autentico, dove cultura, storia e natura si intrecciano in un’armonia perfetta.

Gli altopiani in Abruzzo
Gli altopiani dell'Abruzzo rappresentano un elemento distintivo del paesaggio naturale di questa regione, caratterizzata da una geografia unica e affascinante. Tra i più noti troviamo l'Altopiano delle Cinquemiglia, il Piano delle Rocche e il celebre Altopiano di Campo Imperatore. Questi altopiani si estendono tra i massicci montuosi dell'Appennino centrale, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente naturale straordinariamente ricco, ideale per escursioni, attività all'aria aperta e osservazione della flora e della fauna tipiche della regione. Campo Imperatore, spesso chiamato il "Piccolo Tibet", è probabilmente l'altopiano più famoso d'Abruzzo...




Le gole in Abruzzo
Le gole dell'Abruzzo rappresentano uno degli spettacoli naturali più affascinanti della regione, dove la forza dell'acqua e del tempo ha scolpito profondi canyon e paesaggi suggestivi. Questi luoghi sono spesso immersi in contesti di grande rilevanza naturalistica e storica, offrendo opportunità di esplorazione e avventura. Tra le gole più celebri si trovano le Gole del Sagittario, le Gole di Celano, le Gole del Salinello e la Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio. Le Gole del Sagittario, situate nei pressi di Anversa degli Abruzzi, sono un esempio emblematico dell’armonia tra natura e biodiversità. Questo canyon, scavato dal fiume Sagittario, è circondato da...

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