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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Santuario di Ercole Curino – Fraz. Sant’Onofrio di Sulmona (Aq) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Santuario di Ercole Curino – Fraz. Sant’Onofrio di Sulmona (Aq) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia AQ
I principali siti archeologici in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

Il Santuario di Ercole Curino, situato sulla montagna Morrone, in località Badia nel comune di Sulmona, è uno dei luoghi di culto più rilevanti dell'Abruzzo. Fondato nell'età ellenistica, il sito continuò a essere utilizzato fino alla metà del II secolo d.C. e si sviluppa su terrazzamenti artificiali, che creano una successione di spazi sacri disposti lungo il pendio montano. Il santuario è un esempio notevole di architettura religiosa, caratterizzato da un grande tempio posto su un podio elevato, da un sacello monumentale con una gradinata e da un piazzale lastricato che si apre sulla panoramica conca peligna. La ristrutturazione principale del santuario avvenne all'inizio del I secolo a.C., quando venne creato un grande terrazzo inferiore sorretto da un massiccio muro in opera quasi reticolata. Su questo terrazzo furono costruiti ambienti voltati, destinati a servire la funzione sacra del luogo. Nonostante un successivo abbandono dovuto a una frana che seppellì gli edifici, il sito conservò la sua sacralità. L'arrivo del Cristianesimo non cancellò il valore spirituale dell'area, testimoniato dall'edificazione di una piccola chiesa, ampliata successivamente da Papa Celestino V nel XIII secolo. Tra i numerosi reperti emersi durante gli scavi, spicca una preziosa statuetta bronzea di Ercole, raffigurante la divinità in riposo. Questa statuetta è considerata una replica di un'opera di Lisippo, il grande scultore greco, ed è ora conservata presso il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo di Chieti. Questo eccezionale reperto rappresenta non solo un'importante testimonianza della cultura materiale dell'epoca romana, ma anche un simbolo della devozione nei confronti di Ercole, divinità protettrice delle sorgenti e dei mercanti. L'accesso al sito avviene tramite un sentiero che conduce al limite settentrionale del santuario, dove si trova l'ingresso utilizzato durante la fase di ristrutturazione del I secolo a.C. Dal terrazzo mediano, i visitatori possono salire alla gradinata monumentale che porta al terrazzo superiore, dove si trovano i resti del tempio. Qui si può osservare il sacello con il pavimento musivo policromo, decorato da motivi ellenistici. Il santuario offre anche una vista spettacolare sulla conca peligna, con un paesaggio che permette di apprezzare appieno la maestosità del sito e il suo legame con il territorio circostante.Siti Archeologici in Abruzzo:
Santuario di Ercole Curino – Fraz. Sant’Onofrio di Sulmona (AQ). Il parco archeologico del Santuario di Ercole Curino è stato istituito negli anni ’70 del secolo scorso nel territorio comunale di Sulmona. Posto sulle pendici del monte Morrone, in località Badia, il santuario terrazzato è una delle aree sacre più importanti dell’intero Abruzzo. Ebbe una continuità di vita e di ricchezza a partire dall’età ellenistica (IV-III sec. a. C.) fino alla metà del II sec. d. C. È costruito su terrazzamenti artificiali che definiscono gli spazi sacri digradanti lungo il pendio montano: sul livello più alto è documentata la prima fase edilizia, con tempio su alto podio. L’ampliamento successivo del terrazzo vide la costruzione del cosiddetto sacello con la gradinata monumentale interrotta dal piazzale lastricato alla cui base si aprivano i porticati dell’ampio spazio affacciato sulla conca peligna. La ristrutturazione generale dell’impianto si fa risalire all’inizio del I sec. a. C., con un terrazzo inferiore, sostruito da un imponente muro in opera quasi reticolata sul quale si impostano una serie di ambienti voltati sottostanti il piazzale. La ricchezza e la fama del santuario non si persero con l’abbandono dei luoghi dovuto ad una frana che seppellì gli edifici. Il diffondersi del Cristianesimo conservò la sacralità del luogo, come testimonia l’edificazione, ai margini del santuario pagano, di una chiesetta ampliata successivamente da papa Celestino V (XIII secolo). Tra i notevolissimi doni votivi restituiti dal sito spicca l’eccezionale statuetta bronzea di Ercole a riposo, oggi conservato preso il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Villa Frigerj, Chieti. L’accesso, posto al termine di un sentiero che discende dal piazzale con parcheggio, si apre sul limite settentrionale del santuario e corrisponde ad un ingresso in uso dalla fase della ristrutturazione (post I sec. a. C.) mentre l’ingresso più antico si apre a sud. Dal terrazzo mediano è possibile salire, mediante la gradinata monumentale, al terrazzo superiore che ospitava gli edifici templari. Di essi è parzialmente visibile il cosiddetto sacello che conserva l’importante tappeto musivo policromo decorato da motivi ellenistici, e la decorazione parietale ad imitazione delle lastre marmoree. Dal terrazzo mediano si può scendere alla base del santuario per ammirare il grande muro di sostruzione in opera incerta e quasi reticolata, per poi risalire al livello degli ambienti voltati ora crollati, posti in origine al di sotto del piazzale di accesso. Da questo terrazzo si abbraccia con un solo sguardo l’intera conca peligna. Nella zona sottostante l’Eremo Celestiniano di S. Onofrio, sulle montagne del Morrone, emergono dal terreno i resti del Santuario di Hercules Curinus. Il Santuario di Ercole Curino era uno dei più importanti luoghi di culto dell’epoca romana, dedicato per l’appunto ad Ercole, dio protettore di sorgenti nonché dei mercanti. L’area archeologica è stata aperta negli anni Settanta nel territorio comunale di Sulmona. Il santuario è stato costruito su terrazzamenti artificiali che organizzavano e dividevano gli spazi sacri. Tra i reperti rinvenuti, una preziosa statuetta bronzea di Eracle, raffigurante Ercole in riposo: quest’opera è stata catalogata come una replica d’autore del grande scultore di Sicione, Lisippo. La statua oggi è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Chieti. Santuario di Ercole Curino – Fraz. Sant’Onofrio di Sulmona (Aq)

Il Parco Archeologico del Santuario di Ercole Curino, istituito negli anni '70 del secolo scorso nel territorio di Sulmona, si trova sulle pendici del monte Morrone, in località Badia. Questo santuario terrazzato rappresenta una delle aree sacre più significative dell'Abruzzo, con una storia che si estende dall'età ellenistica (IV-III sec. a.C.) fino alla metà del II sec. d.C. La struttura del santuario si sviluppa su terrazzamenti artificiali che organizzano gli spazi sacri lungo il pendio montano. Il livello superiore ospitava la fase edilizia più antica, con un tempio posto su un alto podio, mentre successivamente venne costruito un sacello con una grandiosa gradinata monumentale che introduceva un ampio piazzale lastricato, sul quale si aprivano i porticati che offrivano una vista panoramica sulla conca peligna.
Nel corso del I sec. a.C., il santuario subì un'importante ristrutturazione, con la realizzazione di un terrazzo inferiore sostenuto da un massiccio muro in opera quasi reticolata. Su questo muro si impostarono una serie di ambienti voltati che si trovavano sotto il piazzale. Nonostante l’abbandono del sito a causa di una frana che seppellì gli edifici, il santuario conservò la sua sacralità. L’arrivo del Cristianesimo nel territorio non interruppe la venerazione del luogo; infatti, fu costruita una piccola chiesa ai margini del santuario, successivamente ampliata da papa Celestino V nel XIII secolo, continuando a testimoniare la sacralità dell'area.
Tra i reperti di grande valore ritrovati nel santuario, spicca una statuetta bronzea raffigurante Ercole a riposo, un eccezionale dono votivo che oggi è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo a Villa Frigerj, a Chieti. Questa statuetta è considerata una replica d’autore del grande scultore ellenistico Lisippo, e rappresenta un elemento di grande valore artistico e storico. Il santuario, oltre a essere un importante sito religioso, testimonia anche la maestria artigianale e il culto di Ercole, divinità protettrice delle sorgenti e dei mercanti.
L'accesso al sito avviene tramite un sentiero che scende dal piazzale con parcheggio, arrivando all'ingresso settentrionale del santuario, datato alla fase post-I sec. a.C. Un altro ingresso, risalente alla fase più antica, si trova a sud. Dal terrazzo mediano, è possibile salire tramite la gradinata monumentale al terrazzo superiore, dove si trovano i resti del tempio. Qui è visibile il sacello, caratterizzato da un pavimento musivo policromo decorato con motivi ellenistici e da una decorazione parietale che imita lastre marmoree. Il santuario offre anche una vista spettacolare sulla conca peligna, che si può ammirare dal terrazzo inferiore, dove si trova un imponente muro di sostruzione in opera incerta.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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