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Orti Botanici in Abruzzo: Giardino Alpino di Campo Imperatore – Aq (Gran Sasso) - Info Point Regione Abruzzo

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Orti Botanici in Abruzzo: Giardino Alpino di Campo Imperatore – Aq (Gran Sasso)

Le meraviglie > Flora e Fauna > Orti Botanici
Gli Orti Botanici in Abruzzo

Il Giardino Alpino di Campo Imperatore, situato a 2.117 metri di altitudine nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ospita una flora che testimonia la straordinaria biodiversità montana, con piante adattate a condizioni climatiche particolarmente severe. La flora extra mediterranea che popola questo giardino è il risultato di una combinazione di fattori naturali, come la forte escursione termica e i venti intensi, che caratterizzano le montagne appenniniche. Queste piante, per la maggior parte erbacee, si sono adattate a vivere in un ambiente in cui la vegetazione arborea è praticamente assente e solo le specie più resistenti riescono a prosperare. Le specie che compongono la flora extra mediterranea del giardino sono particolarmente affascinanti per la loro capacità di adattamento. Piante come l'Arenaria villosa, la Silene acaulis e la Campanula cenisia sono esempi di flora che cresce in condizioni difficili, come su rocce o ghiaioni, dove la scarsità di acqua e il terreno poco fertile richiedono a queste specie di sviluppare particolari strategie di sopravvivenza. Queste piante, con le loro radici profonde e il loro portamento cespuglioso, resistono ai venti gelidi e ai periodi di siccità, mostrando una grande resilienza. Il giardino, con le sue diverse aree ecologiche, ospita anche numerose specie endemiche delle zone alpine e subalpine, molte delle quali si trovano solo in specifici ambienti montani. Tra queste, alcune piante appartengono a famiglie botaniche rare, come le Ericaceae, che prosperano in terreni acidi e ben drenati, come quelli che si trovano nelle zone di alta quota. Altre specie, come il Rhododendron ferrugineum, sono caratteristiche di ambienti umidi e freschi, tipici delle zone alpine, dove la neve permane a lungo e l’umidità è elevata. Inoltre, la flora extra mediterranea del giardino comprende una vasta gamma di piante alpine che appartengono a diversi tipi di habitat. Le piante che colonizzano le zone di alta montagna si adattano a condizioni difficili, come la forte esposizione al sole, le temperature rigide e le estati brevi. La Draba, la Gentiana, e l’Edelweiss sono esempi di piante che si trovano in ambienti rupestri e ghiaiosi, dove la resistenza alla scarsità di nutrienti e alla forte esposizione alle intemperie è essenziale per la loro sopravvivenza. Infine, il Giardino Alpino di Campo Imperatore non solo conserva queste specie rare e vulnerabili, ma svolge anche un’importante funzione di ricerca scientifica. La sua posizione unica e la varietà di specie che ospita lo rendono un laboratorio naturale per lo studio della biodiversità alpina e dei meccanismi di adattamento delle piante alle condizioni più estreme. I visitatori hanno l’opportunità di ammirare non solo la bellezza naturale di queste piante, ma anche di comprendere il delicato equilibrio ecologico che consente loro di prosperare in ambienti così estremi, rendendo il giardino un punto di riferimento per la conservazione delle piante alpine.Il giardino botanico alpino di Campo Imperatore "Vincenzo Rivera" – Aq (Gran Sasso)

Il giardino botanico alpino di Campo Imperatore "Vincenzo Rivera" è un giardino botanico alpino situato a 2 117 metri di altitudine al margine occidentale di Campo Imperatore, nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e all'interno del territorio comunale dell'Aquila. Realizzato a partire dal 1950, per iniziativa di Vincenzo Rivera, è il secondo giardino alpino più alto d'Europa. È una struttura associata dell'Università degli Studi dell'Aquila ed è riconosciuto come sito di interesse regionale. Nel 1949, Vincenzo Rivera ― già docente di botanica presso l'Università di Roma ― contribuì al distaccamento, all'Aquila, di alcuni corsi universitari estivi dell'ateneo romano, che portarono poi nel 1952 all'istituzione dell'Università degli Studi dell'Aquila. In questo contesto, nel 1950, Rivera si fece promotore della realizzazione di un giardino botanico alpino a Campo Imperatore, alle pendici del massiccio del Gran Sasso d'Italia, che all'epoca risultava essere il più alto d'Europa. Nel 1952, con la fondazione del Magisterio aquilano, il giardino ottenne il riconoscimento dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e fu inaugurato ufficialmente. Il terreno, inizialmente di proprietà comunale, fu ceduto all'Università dell'Aquila nel 1971 venendo inoltre intitolato al professor Rivera; il sito è tuttora gestito dall'ateneo in collaborazione con il parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nel 1997 il sito è stato riconosciuto di interesse regionale dalla Regione Abruzzo. Il giardino botanico alpino è situato all'estremità occidentale di Campo Imperatore, a poca distanza dall'arrivo della funivia del Gran Sasso e a ridosso dell'osservatorio astronomico. È posto oltre il limite naturale della vegetazione, ad un'altitudine di 2 117 metri s.l.m. che lo rendono il più elevato giardino degli Appennini ed il secondo più alto d'Europa dopo il giardino botanico alpino del Monte Bianco, istituito nel 1984. Occupa una superficie complessiva di 3 500 m², dal 1992 interamente ricompresa nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e contiene oltre 300 specie vegetali, quasi esclusivamente erbacee, adattate a vivere in condizioni climatiche e naturali particolarmente difficili. È suddiviso nei seguenti settori: sistematica; roccera; seslerieto; festucheto. Il giardino dispone inoltre di una sezione museale, un centro di ricerca e una biblioteca specializzata all'interno del polo universitario dell'Aquila.Il Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore "Vincenzo Rivera" è una delle gemme botaniche più affascinanti d'Italia, situato a 2.117 metri di altitudine nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, all'interno del territorio comunale dell'Aquila. Fondato nel 1950 per iniziativa del botanico Vincenzo Rivera, è il secondo giardino alpino più alto d'Europa, un luogo dove la biodiversità montana è esaltata dalle condizioni climatiche particolarmente estreme di alta quota. Con una superficie di 3.500 m², il giardino ospita oltre 300 specie vegetali, prevalentemente erbacee, che si sono adattate a vivere in un ambiente montano molto rigido e a variabili stagionali.
L'iniziativa di Vincenzo Rivera, già docente di botanica presso l'Università di Roma, nasce in un periodo in cui l'interesse per la flora alpina stava crescendo. Nel 1949, Rivera contribuì all'avvio dei corsi estivi di botanica a L'Aquila, che nel 1952 portarono alla fondazione dell'Università degli Studi dell'Aquila. Fu in questo contesto che il professor Rivera promosse la creazione di un giardino botanico alpino a Campo Imperatore, con l'intento di preservare e studiare la flora unica che popolava la zona, al confine tra i pascoli e la zona subalpina. Il giardino divenne presto un punto di riferimento per la ricerca botanica e una risorsa educativa.
Nel 1952, con la fondazione del Magistero aquilano, il giardino fu riconosciuto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e fu ufficialmente inaugurato. Originariamente di proprietà comunale, il giardino venne ceduto all'Università dell'Aquila nel 1971, con il nome del suo fondatore, e da allora è gestito in collaborazione con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il sito è stato dichiarato di interesse regionale nel 1997, sottolineando la sua rilevanza per la conservazione delle specie alpine e per la ricerca scientifica.
Il giardino botanico si trova all'estremità occidentale di Campo Imperatore, in prossimità dell'osservatorio astronomico e della funivia del Gran Sasso. La posizione elevata lo rende un ambiente ideale per l'osservazione di specie vegetali rare che vivono oltre il limite naturale della vegetazione. Le condizioni climatiche particolarmente dure, con forti escursioni termiche e venti intensi, sono il terreno ideale per piante erbacee e adattabili come quelle che popolano le sezioni del giardino, tra cui la roccera, il seslerieto e il festucheto. Ogni sezione del giardino rappresenta un microhabitat montano distinto, con specie vegetali che hanno sviluppato particolari caratteristiche per sopravvivere alle condizioni estreme di alta quota.
Il Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore rappresenta non solo un'importante risorsa per la conservazione della flora alpina, ma anche un centro di ricerca. Oltre agli spazi all’aperto, il giardino dispone di una sezione museale, un centro di ricerca e una biblioteca specializzata, che sono a disposizione di studiosi e visitatori interessati. Questo giardino, che rappresenta un patrimonio naturale e culturale unico, continua a contribuire al progresso della ricerca botanica e alla conoscenza delle piante alpine, offrendo al pubblico una straordinaria opportunità di osservare la resilienza della natura in uno degli ambienti più estremi d’Europa.
Fare trekking ai piedi del Gran Sasso d’Italia è un'esperienza unica che permette di immergersi nella bellezza incontaminata di uno dei massicci montuosi più affascinanti dell’Appennino. L'area circostante offre una vasta gamma di itinerari, adatti a tutti i livelli di difficoltà, che si snodano tra vallate, prati fioriti e boschi di faggio, regalando panorami spettacolari sulle vette imponenti e sulle distese verdi sottostanti. Percorrendo i sentieri che partono dalla Piana di Campo Imperatore, uno degli altopiani più vasti d’Italia, si ha l’opportunità di godere di un paesaggio quasi surreale, dominato dalle cime del Corno Grande e del Corno Piccolo. Qui, tra pascoli e panorami mozzafiato, è possibile immergersi in una tranquillità unica, a pochi passi dai rifugi alpini dove trovare riparo e ristoro. I percorsi non sono solo un piacere per gli occhi, ma anche un'opportunità per avvicinarsi alla fauna locale: dai camosci che scalano ripide pareti rocciose alle aquile reali che sorvolano le valli, la biodiversità del Gran Sasso è un richiamo irresistibile per chi ama la natura selvaggia. I sentieri sono ben segnalati e consentono di percorrere sia tratti più brevi, ideali per una passeggiata pomeridiana, che itinerari più impegnativi che si avvicinano alle cime, regalando una sfida entusiasmante agli escursionisti più esperti. Tra gli angoli più suggestivi della zona, il borgo di Santo Stefano di Sessanio, con le sue case in pietra, rappresenta il punto di partenza ideale per escursioni che conducono a Rocca Calascio, una delle fortezze più affascinanti d’Italia, che spunta sopra il paesaggio come un’antica sentinella. Da questo punto, lo sguardo si perde a 360 gradi sulle valli e sulla maestosità del Gran Sasso, creando un ricordo indelebile di un’esperienza di trekking. Nonostante l'altezza, il trekking ai piedi del Gran Sasso è praticabile anche in primavera e autunno, quando il clima è più mite e la natura offre spettacolari colori autunnali o fioriture primaverili. Sia che si scelga di avventurarsi lungo sentieri noti o di esplorare i percorsi meno battuti, ogni passo sui monti del Gran Sasso è una possibilità di scoprire la tranquillità, la storia e la biodiversità di questa regione dell'Appennino, lontana dalla frenesia della vita quotidiana.

Montagna d'estate
Al crescente sviluppo del turismo attivo, sportivo e d’avventura l’Abruzzo risponde giocando le carte vincenti della sua natura forte, dei suoi territori incontaminati, dei suoi mille sentieri fra laghi, gole, torrenti e fiumi, castelli, eremi, vette, altipiani, boschi, antichi borghi: un mix emozionante per vacanze fuori dai luoghi comuni. Chi conquista una qualsiasi delle vette abruzzesi, e gira lo sguardo tutt’attorno, capisce quanto siano vere le parole del famoso orientalista Giuseppe Tucci, secondo il quale nessun altro paesaggio del mondo assomiglia tanto al Tibet come l’Abruzzo montano. Agli appassionati degli sport alpini più impegnativi, i massicci...
La Valle Peligna è una delle aree più affascinanti dell'Abruzzo, situata nel cuore della regione, tra le catene montuose della Maiella, del Sirente e del Morrone. Questo territorio, caratterizzato da un'ampia conca pianeggiante a circa 400 metri di altitudine, ha una storia ricca e un panorama unico che mescola bellezza naturale e cultura millenaria. Nota per essere stata un antico lago prosciugatosi nel corso dei millenni, la valle presenta oggi un paesaggio vario e fertile, attraversato dal fiume Aterno-Pescara e costellato di oliveti, vigneti e piccoli borghi. È un luogo ideale per chi ama la natura e vuole esplorare la cultura abruzzese, grazie alla varietà di esperienze offerte, che spaziano dall'escursionismo alle visite storiche. Sulmona, la città principale della valle, è famosa per essere la patria del poeta latino Ovidio e per la tradizione dei confetti, ancora oggi realizzati con tecniche artigianali. Il centro storico di Sulmona conserva tesori architettonici come la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell'Annunziata e il maestoso acquedotto medievale, rendendo la città un punto di riferimento culturale nella regione. La Valle Peligna è anche una porta d’accesso a paesaggi spettacolari, grazie alla vicinanza con parchi naturali come il Parco Nazionale della Maiella. Escursionisti e amanti dell’outdoor possono esplorare i sentieri che conducono al monte Morrone o alle Gole di San Venanzio, mentre gli appassionati di storia possono visitare siti come gli eremi celestiniani e il sito archeologico di Corfinium, antica capitale della Lega Italica. Rinomata anche per i suoi prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva e i vini Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, la Valle Peligna offre una combinazione perfetta di natura, storia e gastronomia. Un viaggio in questa valle è un’esperienza completa, che regala ai visitatori un assaggio dell'autenticità e della bellezza dell’Abruzzo.

Le valli in Abruzzo
Le valli dell'Abruzzo rappresentano uno degli aspetti più affascinanti del suo paesaggio naturale, incorniciate tra le maestose cime dell'Appennino e ricche di storia, cultura e biodiversità. Tra le più importanti si trovano la Valle Peligna, la Valle del Sagittario, la Valle del Vomano e la Valle Roveto, ciascuna con caratteristiche uniche che raccontano la complessità e la bellezza di questa regione.
La Valle Peligna, situata al centro dell'Abruzzo, è nota per la sua storia antica, essendo stata un importante centro della civiltà italica dei Peligni. Qui si trova Sulmona, patria del poeta Ovidio e celebre per la produzione dei confetti. La valle è circondata da montagne imponenti...
L'Altopiano delle Cinquemiglia è un suggestivo altopiano dell'Abruzzo, situato a circa 1.200 metri di altitudine tra i comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questa vasta area pianeggiante si estende per circa 7 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza, incastonata tra le imponenti montagne dell'Appennino centrale. Caratterizzato da paesaggi incantevoli e da una natura incontaminata, l'altopiano è una destinazione ideale per escursionisti, appassionati di natura e amanti della storia. La zona è nota per i suoi contrasti stagionali: in estate, i prati si tingono di verde e accolgono animali al pascolo, mentre in inverno, l'intero altopiano è spesso ricoperto da una coltre di neve che crea panorami fiabeschi. Grazie alla sua altitudine, l'area è famosa anche per essere tra le più fredde d'Abruzzo, tanto da essere ricordata storicamente come un passaggio impervio per i viandanti e le greggi durante i mesi invernali. Dal punto di vista naturalistico, l'Altopiano delle Cinquemiglia offre una ricca biodiversità. È un luogo ideale per passeggiate e trekking, con sentieri che attraversano dolci pendii e regalano viste spettacolari sulle catene montuose circostanti, tra cui il Gran Sasso e la Maiella. In primavera e in estate, l'area si popola di una colorata varietà di fiori selvatici, mentre i cieli sono spesso attraversati da rapaci, come falchi e aquile. La visita all'altopiano può essere arricchita dalla scoperta dei vicini borghi medievali, come Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, noti per il loro fascino storico, le tradizioni artigianali e la gastronomia tipica. L'Altopiano delle Cinquemiglia non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un simbolo dell'Abruzzo autentico, dove cultura, storia e natura si intrecciano in un’armonia perfetta.

Gli altopiani in Abruzzo
Gli altopiani dell'Abruzzo rappresentano un elemento distintivo del paesaggio naturale di questa regione, caratterizzata da una geografia unica e affascinante. Tra i più noti troviamo l'Altopiano delle Cinquemiglia, il Piano delle Rocche e il celebre Altopiano di Campo Imperatore. Questi altopiani si estendono tra i massicci montuosi dell'Appennino centrale, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente naturale straordinariamente ricco, ideale per escursioni, attività all'aria aperta e osservazione della flora e della fauna tipiche della regione. Campo Imperatore, spesso chiamato il "Piccolo Tibet", è probabilmente l'altopiano più famoso d'Abruzzo...




Le gole in Abruzzo
Le gole dell'Abruzzo rappresentano uno degli spettacoli naturali più affascinanti della regione, dove la forza dell'acqua e del tempo ha scolpito profondi canyon e paesaggi suggestivi. Questi luoghi sono spesso immersi in contesti di grande rilevanza naturalistica e storica, offrendo opportunità di esplorazione e avventura. Tra le gole più celebri si trovano le Gole del Sagittario, le Gole di Celano, le Gole del Salinello e la Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio. Le Gole del Sagittario, situate nei pressi di Anversa degli Abruzzi, sono un esempio emblematico dell’armonia tra natura e biodiversità. Questo canyon, scavato dal fiume Sagittario, è circondato da...

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