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L’Abruzzo a cavallo: Ippovia dei Parchi delle Montagne del Sirente-Velino - Info Point Regione Abruzzo

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L’Abruzzo a cavallo: Ippovia dei Parchi delle Montagne del Sirente-Velino

Mare e Monti > Ippovie d'Abruzzo
IppoTrekking in Abruzzo

L'Ippovia dei Parchi delle Montagne del Sirente-Velino è un percorso straordinario che offre la possibilità di esplorare l'Abruzzo più selvaggio e incontaminato, a cavallo, immergendosi nella natura del Parco Nazionale del Velino-Sirente. Il percorso inizia dalla strada statale, vicino all'Ippovia Ovindoli-Rovere, dove si imbocca un tratto di strada sterrata che porta a un sentiero più stretto. Da qui, i cavalieri possono percorrere il sentiero CAI 13, che si inoltra nel cuore del parco, fino a raggiungere il sentiero Acqua delle Fate. Questo tratto segna l'inizio della salita, che, soprattutto in inverno, offre una vista spettacolare sulle montagne coperte di neve. Man mano che il percorso prosegue, si affronta una cresta che conduce ai canali gemelli, un tratto particolarmente impegnativo dove i ramponi sono necessari per la salita, specialmente in presenza di neve. Il cammino è faticoso, ma la bellezza dei panorami che si aprono durante la salita rende ogni passo un'esperienza unica e memorabile. L’ippovia prosegue lungo la cresta montuosa, conducendo i cavalieri fino a Punta Macerola, a 2258 metri di altitudine, da cui si può ammirare un paesaggio mozzafiato che si estende su tutta la zona circostante. Arrivando alla cima del Monte Sirente, che raggiunge i 2348 metri, si raggiunge il punto culminante dell'escursione. Da qui, la discesa comincia verso il canale Maiori, un tratto altrettanto suggestivo dove la neve copre il terreno, creando un'atmosfera fiabesca. Questo percorso fuori sentiero è adatto solo a cavalieri esperti, ma offre la possibilità di godere di una tranquillità unica, immersi nel bianco candido della neve. La discesa continua fino a 1600 metri di altitudine, dove il percorso si riallaccia al sentiero dell'andata, riportando i partecipanti al punto di partenza. Il percorso dell'Ippovia dei Parchi delle Montagne del Sirente-Velino è impegnativo e richiede una buona preparazione fisica e l'uso di attrezzatura adeguata, come ramponi e bastoncini. Tuttavia, per chi cerca un'esperienza più rilassante, il cavallo rappresenta un'alternativa perfetta per scoprire i panorami circostanti. L'itinerario si snoda attraverso una rete di percorsi che collega i diversi centri abitati dell'area protetta, consentendo di esplorare borghi medievali, castelli, chiese e conventi, tutti immersi in paesaggi montani, vallivi e fluviali. Il Parco Nazionale del Velino-Sirente offre anche l'opportunità di percorrere l'ippovia in più tappe giornaliere, permettendo di esplorare a cavallo sentieri antichi che raccontano storie di un tempo passato, soppiantati dalla modernità. Ogni tappa è un invito a combinare la bellezza della natura con la scoperta della storia e della cultura di questi luoghi ricchi di fascino. L’escursione è consigliata con il supporto di guide equestri esperte, in grado di accompagnare i partecipanti alla scoperta di angoli nascosti di questo territorio mozzafiato, sia in primavera e estate, sia durante le emozionanti cavalcate sulla neve in inverno.Ippovia dei Parchi delle Montagne del Sirente-Velino
 
L'Ippovia dei Parchi delle Montagne del Sirente-Velino offre un'escursione straordinaria nel Parco Nazionale del Velino-Sirente, un territorio di rara bellezza che si svela in tutta la sua magnificenza, soprattutto nei mesi invernali. Il percorso inizia dalla strada statale, in prossimità dell'Ippovia Ovindoli-Rovere, e prosegue su un tratto di strada sterrata che porta ad entrare nel cuore della montagna. Dopo una breve camminata, il sentiero CAI 13 conduce verso il sentiero Acqua delle Fate, punto di partenza per un'avventura che sale, anche su neve, fino a raggiungere lo Sperone dei Tiburtini, a 2128 metri di altitudine. Durante la salita, i panorami mozzafiato si susseguono, offrendo scorci spettacolari sulla valle sottostante e sulle montagne circostanti.
Proseguendo lungo la cresta, il percorso si dirige verso i canali gemelli, dove l'uso dei ramponi diventa indispensabile per affrontare la salita in sicurezza. L'ambiente selvaggio e incontaminato intorno al sentiero rende ogni passo un'esperienza unica, immersa nel silenzio della montagna. Continuando sulla cresta, si raggiunge Punta Macerola a 2258 metri, un altro punto panoramico che offre una vista incredibile sulla catena montuosa e sulle valli circostanti. Da qui, l'escursione prosegue in direzione dell'ultima tappa, la cima del Monte Sirente, che con i suoi 2348 metri rappresenta la vetta più alta del percorso, offrendo una visibilità a 360 gradi che incanta chiunque si avventuri in questo angolo di paradiso.
La discesa inizia al canale Maiori, un tratto che si rivela particolarmente suggestivo, poiché si percorre un fuori sentiero immerso nel bianco della neve. La discesa, che porta fino ai 1600 metri di altitudine, è caratterizzata dalla bellezza delle forme naturali create dal ghiaccio e dalla neve, rendendo l'esperienza ancora più emozionante. Una volta giunti a questa altitudine, il percorso si riallacci al sentiero dell'andata, riportando così i partecipanti all'Ippovia Ovindoli-Rovere, concludendo il giro ad anello in modo memorabile.
Questo percorso, altamente impegnativo, richiede una buona preparazione fisica e l'uso di attrezzatura specifica, come ramponi, bastoncini e ghette. Per chi desidera vivere questa avventura con calma e senza fretta, l'Ippovia dei Parchi offre un'alternativa suggestiva: percorrere i sentieri a cavallo. La rete di Ippovia del Parco, che si estende per circa 300 chilometri, collega i centri abitati dell'area protetta, consentendo di esplorare paesaggi incontaminati, borghi medievali, castelli, chiese e conventi, il tutto mentre si cammina lentamente nella natura.
L'ippovia è progettata per essere percorsa in più tappe giornaliere, offrendo a cavalieri esperti e meno esperti l'opportunità di riscoprire vecchi sentieri, ormai soppiantati dalla modernità. L’itinerario combina la bellezza naturale con la storia e la cultura dei luoghi, alternando paesaggi montani, vallivi e fluviali. In primavera e estate, si possono fare spettacolari passeggiate, mentre in inverno si trasforma in una suggestiva cavalcata sulla neve. Per un’esperienza ancora più sicura e arricchente, il Parco consiglia di intraprendere l'escursione accompagnati da guide equestri esperte, che sanno come guidare al meglio attraverso questi sentieri antichi e ricchi di fascino.
Fare trekking ai piedi del Gran Sasso d’Italia è un'esperienza unica che permette di immergersi nella bellezza incontaminata di uno dei massicci montuosi più affascinanti dell’Appennino. L'area circostante offre una vasta gamma di itinerari, adatti a tutti i livelli di difficoltà, che si snodano tra vallate, prati fioriti e boschi di faggio, regalando panorami spettacolari sulle vette imponenti e sulle distese verdi sottostanti. Percorrendo i sentieri che partono dalla Piana di Campo Imperatore, uno degli altopiani più vasti d’Italia, si ha l’opportunità di godere di un paesaggio quasi surreale, dominato dalle cime del Corno Grande e del Corno Piccolo. Qui, tra pascoli e panorami mozzafiato, è possibile immergersi in una tranquillità unica, a pochi passi dai rifugi alpini dove trovare riparo e ristoro. I percorsi non sono solo un piacere per gli occhi, ma anche un'opportunità per avvicinarsi alla fauna locale: dai camosci che scalano ripide pareti rocciose alle aquile reali che sorvolano le valli, la biodiversità del Gran Sasso è un richiamo irresistibile per chi ama la natura selvaggia. I sentieri sono ben segnalati e consentono di percorrere sia tratti più brevi, ideali per una passeggiata pomeridiana, che itinerari più impegnativi che si avvicinano alle cime, regalando una sfida entusiasmante agli escursionisti più esperti. Tra gli angoli più suggestivi della zona, il borgo di Santo Stefano di Sessanio, con le sue case in pietra, rappresenta il punto di partenza ideale per escursioni che conducono a Rocca Calascio, una delle fortezze più affascinanti d’Italia, che spunta sopra il paesaggio come un’antica sentinella. Da questo punto, lo sguardo si perde a 360 gradi sulle valli e sulla maestosità del Gran Sasso, creando un ricordo indelebile di un’esperienza di trekking. Nonostante l'altezza, il trekking ai piedi del Gran Sasso è praticabile anche in primavera e autunno, quando il clima è più mite e la natura offre spettacolari colori autunnali o fioriture primaverili. Sia che si scelga di avventurarsi lungo sentieri noti o di esplorare i percorsi meno battuti, ogni passo sui monti del Gran Sasso è una possibilità di scoprire la tranquillità, la storia e la biodiversità di questa regione dell'Appennino, lontana dalla frenesia della vita quotidiana.

Montagna d'estate
Al crescente sviluppo del turismo attivo, sportivo e d’avventura l’Abruzzo risponde giocando le carte vincenti della sua natura forte, dei suoi territori incontaminati, dei suoi mille sentieri fra laghi, gole, torrenti e fiumi, castelli, eremi, vette, altipiani, boschi, antichi borghi: un mix emozionante per vacanze fuori dai luoghi comuni. Chi conquista una qualsiasi delle vette abruzzesi, e gira lo sguardo tutt’attorno, capisce quanto siano vere le parole del famoso orientalista Giuseppe Tucci, secondo il quale nessun altro paesaggio del mondo assomiglia tanto al Tibet come l’Abruzzo montano. Agli appassionati degli sport alpini più impegnativi, i massicci...
La Valle Peligna è una delle aree più affascinanti dell'Abruzzo, situata nel cuore della regione, tra le catene montuose della Maiella, del Sirente e del Morrone. Questo territorio, caratterizzato da un'ampia conca pianeggiante a circa 400 metri di altitudine, ha una storia ricca e un panorama unico che mescola bellezza naturale e cultura millenaria. Nota per essere stata un antico lago prosciugatosi nel corso dei millenni, la valle presenta oggi un paesaggio vario e fertile, attraversato dal fiume Aterno-Pescara e costellato di oliveti, vigneti e piccoli borghi. È un luogo ideale per chi ama la natura e vuole esplorare la cultura abruzzese, grazie alla varietà di esperienze offerte, che spaziano dall'escursionismo alle visite storiche. Sulmona, la città principale della valle, è famosa per essere la patria del poeta latino Ovidio e per la tradizione dei confetti, ancora oggi realizzati con tecniche artigianali. Il centro storico di Sulmona conserva tesori architettonici come la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell'Annunziata e il maestoso acquedotto medievale, rendendo la città un punto di riferimento culturale nella regione. La Valle Peligna è anche una porta d’accesso a paesaggi spettacolari, grazie alla vicinanza con parchi naturali come il Parco Nazionale della Maiella. Escursionisti e amanti dell’outdoor possono esplorare i sentieri che conducono al monte Morrone o alle Gole di San Venanzio, mentre gli appassionati di storia possono visitare siti come gli eremi celestiniani e il sito archeologico di Corfinium, antica capitale della Lega Italica. Rinomata anche per i suoi prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva e i vini Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, la Valle Peligna offre una combinazione perfetta di natura, storia e gastronomia. Un viaggio in questa valle è un’esperienza completa, che regala ai visitatori un assaggio dell'autenticità e della bellezza dell’Abruzzo.

Le valli in Abruzzo
Le valli dell'Abruzzo rappresentano uno degli aspetti più affascinanti del suo paesaggio naturale, incorniciate tra le maestose cime dell'Appennino e ricche di storia, cultura e biodiversità. Tra le più importanti si trovano la Valle Peligna, la Valle del Sagittario, la Valle del Vomano e la Valle Roveto, ciascuna con caratteristiche uniche che raccontano la complessità e la bellezza di questa regione.
La Valle Peligna, situata al centro dell'Abruzzo, è nota per la sua storia antica, essendo stata un importante centro della civiltà italica dei Peligni. Qui si trova Sulmona, patria del poeta Ovidio e celebre per la produzione dei confetti. La valle è circondata da montagne imponenti...
L'Altopiano delle Cinquemiglia è un suggestivo altopiano dell'Abruzzo, situato a circa 1.200 metri di altitudine tra i comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questa vasta area pianeggiante si estende per circa 7 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza, incastonata tra le imponenti montagne dell'Appennino centrale. Caratterizzato da paesaggi incantevoli e da una natura incontaminata, l'altopiano è una destinazione ideale per escursionisti, appassionati di natura e amanti della storia. La zona è nota per i suoi contrasti stagionali: in estate, i prati si tingono di verde e accolgono animali al pascolo, mentre in inverno, l'intero altopiano è spesso ricoperto da una coltre di neve che crea panorami fiabeschi. Grazie alla sua altitudine, l'area è famosa anche per essere tra le più fredde d'Abruzzo, tanto da essere ricordata storicamente come un passaggio impervio per i viandanti e le greggi durante i mesi invernali. Dal punto di vista naturalistico, l'Altopiano delle Cinquemiglia offre una ricca biodiversità. È un luogo ideale per passeggiate e trekking, con sentieri che attraversano dolci pendii e regalano viste spettacolari sulle catene montuose circostanti, tra cui il Gran Sasso e la Maiella. In primavera e in estate, l'area si popola di una colorata varietà di fiori selvatici, mentre i cieli sono spesso attraversati da rapaci, come falchi e aquile. La visita all'altopiano può essere arricchita dalla scoperta dei vicini borghi medievali, come Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, noti per il loro fascino storico, le tradizioni artigianali e la gastronomia tipica. L'Altopiano delle Cinquemiglia non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un simbolo dell'Abruzzo autentico, dove cultura, storia e natura si intrecciano in un’armonia perfetta.

Gli altopiani in Abruzzo
Gli altopiani dell'Abruzzo rappresentano un elemento distintivo del paesaggio naturale di questa regione, caratterizzata da una geografia unica e affascinante. Tra i più noti troviamo l'Altopiano delle Cinquemiglia, il Piano delle Rocche e il celebre Altopiano di Campo Imperatore. Questi altopiani si estendono tra i massicci montuosi dell'Appennino centrale, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente naturale straordinariamente ricco, ideale per escursioni, attività all'aria aperta e osservazione della flora e della fauna tipiche della regione. Campo Imperatore, spesso chiamato il "Piccolo Tibet", è probabilmente l'altopiano più famoso d'Abruzzo...




Le gole in Abruzzo
Le gole dell'Abruzzo rappresentano uno degli spettacoli naturali più affascinanti della regione, dove la forza dell'acqua e del tempo ha scolpito profondi canyon e paesaggi suggestivi. Questi luoghi sono spesso immersi in contesti di grande rilevanza naturalistica e storica, offrendo opportunità di esplorazione e avventura. Tra le gole più celebri si trovano le Gole del Sagittario, le Gole di Celano, le Gole del Salinello e la Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio. Le Gole del Sagittario, situate nei pressi di Anversa degli Abruzzi, sono un esempio emblematico dell’armonia tra natura e biodiversità. Questo canyon, scavato dal fiume Sagittario, è circondato da...

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