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Chiese e Santuari in Provincia di Chieti: Chiesa di San Pietro (Roccascalegna) - Info Point Regione Abruzzo

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Chiese e Santuari in Provincia di Chieti: Chiesa di San Pietro (Roccascalegna)

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Le chiese e i santuari in Provincia di Chieti - Abruzzo

Il culto di San Nicola di Bari, patrono della Chiesa di San Nicola a Roccascalegna, è uno degli aspetti più importanti della vita religiosa della comunità locale. San Nicola, noto per la sua generosità e per i numerosi miracoli che gli sono attribuiti, è venerato da secoli come protettore dei viaggiatori, dei mercanti e dei bambini. La Chiesa di San Nicola, con la sua intima devozione, è un punto di riferimento spirituale per i fedeli del paese, che si riuniscono per celebrare la sua festa il 6 dicembre. In questa giornata, la chiesa diventa il centro di un'intensa vita religiosa, con una messa solenne e una processione che coinvolge tutta la comunità. La devozione a San Nicola ha radici profonde nella storia di Roccascalegna, dove il santo è stato sempre considerato una figura di speranza e di protezione. La chiesa ospita numerose manifestazioni di fede, che vanno oltre la festa liturgica del santo, e si estendono lungo tutto l'anno con preghiere e invocazioni. Molti fedeli si recano in pellegrinaggio alla chiesa per chiedere l'intercessione di San Nicola in momenti di difficoltà o per esprimere gratitudine per le grazie ricevute. La chiesa di San Nicola, infatti, è vista come un luogo dove il santo intercede per coloro che lo invocano con fervore. Il culto di San Nicola non si limita solo alla celebrazione liturgica, ma coinvolge anche le tradizioni locali, che sono state trasmesse di generazione in generazione. Le usanze legate alla festa del santo, come le processioni e le celebrazioni popolari, sono momenti di grande significato per la comunità. Queste tradizioni, che spesso uniscono spiritualità e folklore, rafforzano il legame tra i fedeli e il santo, e contribuiscono a mantenere viva la cultura religiosa di Roccascalegna. Il culto di San Nicola, infatti, non è solo un aspetto della vita religiosa, ma è anche parte integrante della vita sociale del paese. Oggi, il culto di San Nicola di Bari continua a essere un elemento fondamentale nella vita religiosa di Roccascalegna. La Chiesa di San Nicola rimane un luogo di grande devozione e spiritualità, dove i fedeli si raccolgono per pregare e celebrare il santo patrono. La sua figura è profondamente radicata nella tradizione del paese, e la chiesa resta un simbolo di protezione e di speranza per tutta la comunità. Il culto di San Nicola non solo mantiene viva la fede, ma rappresenta anche un elemento di identità culturale e spirituale per Roccascalegna e per tutti coloro che si avvicinano a questo luogo di culto. La Chiesa di San Pietro, situata nel comune di Roccascalegna, in provincia di Chieti, è un piccolo ma affascinante luogo di culto immerso nella natura. Il suo fascino è accentuato dalla posizione panoramica, che domina la valle sottostante e offre una vista spettacolare sui monti della zona. La chiesa, dedicata a San Nicola, uno dei santi più venerati in Abruzzo, ha radici che risalgono al Medioevo. La sua costruzione è legata a un'antica tradizione di devozione popolare che ha attraversato i secoli, con il culto di San Nicola che ha attratto molti fedeli della regione, soprattutto grazie alla sua figura di protettore dei viaggiatori e dei mercanti. Nel corso dei secoli, la Chiesa di San Nicola ha visto diversi interventi e restauri, che hanno contribuito a preservarne la struttura originaria. La semplicità architettonica della chiesa, con il suo caratteristico aspetto rustico, si inserisce perfettamente nel contesto montano circostante, conferendo al luogo un'atmosfera di serenità e spiritualità. Nonostante le sue dimensioni contenute, la chiesa conserva numerosi elementi decorativi che testimoniano la sua importanza storica, come gli affreschi e le sculture che adornano le pareti interne. Il culto di San Nicola di Bari ha sempre avuto un ruolo di primo piano per la comunità di Roccascalegna. La festa del santo, celebrata ogni anno il 6 dicembre, è un evento di grande rilievo religioso e sociale. Durante questa giornata, i fedeli si riuniscono per partecipare alla messa in onore di San Nicola e per pregare per la sua intercessione. La devozione popolare nei confronti del santo si manifesta anche in numerose tradizioni e usanze locali, che rendono la festa un'occasione di celebrazione e di raccoglimento per tutta la comunità. Oggi,  La Chiesa di San Pietro continua a essere un punto di riferimento spirituale per Roccascalegna e per i pellegrini che giungono in visita. La sua bellezza discreta e la sua storia antica la rendono una meta ideale per chi cerca un luogo di pace e riflessione. La chiesa, pur essendo di dimensioni modeste, rappresenta un tesoro di fede e cultura che continua a essere custodito con amore dalla comunità locale, mantenendo viva la tradizione del culto di San Nicola in una delle zone più affascinanti dell'Abruzzo.Chiesa di San Pietro (Roccascalegna)

La Chiesa di San Pietro
Le prime testimonianze documentate sull’esistenza della Chiesa di San Pietro risalgono al 1568. Tuttavia, l’analisi architettonica del monumento suggerisce una datazione più antica.
L’abside della chiesa presenta una leggera rotazione rispetto all’asse principale, una caratteristica riconducibile alla "reclinatio capitis", tipica di molte costruzioni medievali. Inoltre, sull’arco che introduce al presbiterio è incisa la data 1461, che potrebbe indicare un momento significativo della costruzione. Una seconda fase edificatoria è ipotizzabile tra il Cinquecento e il Seicento.
Le volte dell’edificio sono piuttosto basse, facendo supporre che siano state realizzate sotto una precedente copertura a falde su capriate lignee. La facciata principale è dominata da una decorazione barocca: intonacata, con un timpano mistilineo che corona l’edificio.

Gli interni e le cappelle
All’interno della chiesa sono stati aggiunti, nel corso dei secoli, numerosi altari dedicati a vari santi, spesso commissionati da famiglie locali. Tra questi, nel 1709 fu eretto l’altare di Sant’Antonio sulla navata sinistra, mentre nel 1816 venne realizzata la cappella dedicata a San Luigi Gonzaga.

Il campanile e le sepolture
Su un concio del campanile è scolpita la data 1805, probabilmente riferita a un primo restauro. Fino alla costruzione del camposanto, la chiesa veniva utilizzata per la sepoltura dei defunti. Si narra che sotto il pavimento vi fossero tre stanze distinte: una per gli uomini, una per le donne e una per i bambini.

I restauri recenti
Negli ultimi anni, la chiesa è stata interessata da numerosi interventi di restauro, svolti parallelamente ai lavori sulla vicina rocca medievale. Le abitazioni che addossavano la chiesa sono state demolite, rivelando la struttura barocca ancora visibile. Le volte interne sono state consolidate e tutte le superfici, interne ed esterne, restaurate.
Oggi l’edificio si presenta in ottimo stato di conservazione. La facciata, con la muratura a vista restaurata, mette in evidenza le diverse fasi costruttive. L’intonaco è stato riservato alle decorazioni seicentesche della facciata e alle superfici interne.

Descrizione architettonica
La facciata è aperta sul lato destro e chiusa sul lato sinistro dal campanile. Al centro si trova una sezione intonacata e biancheggiata con un timpano mistilineo, non perfettamente in asse con il portale sottostante che introduce alla navata centrale. Sul lato destro, una semplice muratura in pietra, priva di aperture, testimonia la presenza di abitazioni un tempo addossate alla chiesa.
L’elemento architettonico di maggiore rilievo è il campanile, il cui blocco superiore è decorato da paraste con capitelli a volute, posti agli angoli smussati. Questi sostengono una trabeazione con modanature aggettanti.

L’interno
L’interno della chiesa è suddiviso in tre navate, separate da bassi archi a tutto sesto poggiati su pilastri quadrati con lesene che si elevano fino al livello delle coperture. Le superfici, intonacate e dipinte di giallo, sono decorate con stucchi bianchi.
Le navate laterali presentano volte a crociera, mentre il presbiterio è coperto da una calotta emisferica sorretta da pennacchi. La navata centrale è coperta da volte a crociera con cornici decorative che formano riquadri geometrici, destinati ad ospitare affreschi.
Lungo le pareti delle navate si trovano altari con dossali riccamente decorati, in stile tardo barocco.
Le principali chiese e santuari presenti nella regione Abruzzo
Il Santuario della Madonna dei Miracoli di Casalbordino, situato nel comune di Casalbordino in provincia di Chieti, è uno dei principali luoghi di culto della regione. La sua origine risale al XV secolo, quando si narra che la Madonna apparve a una giovane pastorella, chiedendo la costruzione di una chiesa in suo onore. Nel corso dei secoli, il santuario è diventato meta di pellegrinaggi per numerosi fedeli, attratti dal miracolo legato all'apparizione e dalla fama di guarigioni e grazie ricevute. La chiesa, di stile romanico-gotico, è caratterizzata da un'imponente facciata e un interno decorato con pregevoli opere d'arte che ne fanno un importante esempio di architettura religiosa abruzzese. Ogni anno, il santuario attira migliaia di pellegrini, specialmente durante la festività della Madonna dei Miracoli, celebrata il 15 agosto. La tradizione vuole che, durante il pellegrinaggio, i fedeli percorrano a piedi la distanza tra il paese e il santuario, come segno di devozione e riconoscenza. Il santuario è anche un centro di spiritualità, dove numerose attività religiose, come messe e celebrazioni liturgiche, sono organizzate per mantenere viva la fede dei devoti. La bellezza del luogo, immerso in un paesaggio naturale suggestivo e vicino alla costa adriatica, rende il santuario non solo un punto di riferimento spirituale, ma anche una meta per coloro che cercano un'esperienza di pace e riflessione.Il culto nella provincia di Chieti rappresenta una delle espressioni più antiche e radicate della spiritualità abruzzese. Chieti, capoluogo della provincia, è nota per la sua Cattedrale di San Giustino, uno dei luoghi di culto più antichi della regione, che custodisce reliquie e tradizioni secolari. La Settimana Santa a Chieti, con la suggestiva Processione del Venerdì Santo, è una delle manifestazioni religiose più sentite e partecipate d’Italia. Nei borghi e nelle campagne della provincia, il culto mariano è particolarmente forte, con luoghi come il Santuario della Madonna dei Miracoli di Casalbordino, meta di pellegrinaggi e legato a un’apparizione della Vergine nel XV secolo. La provincia di Chieti è anche un territorio di forte spiritualità legata alla natura e alla storia. L’Abbazia di San Giovanni in Venere, a Fossacesia, è uno dei simboli del cristianesimo medievale abruzzese, affacciata sulla Costa dei Trabocchi e circondata da ulivi secolari. Gli eremi e i piccoli santuari delle aree montane, come quelli nei pressi della Maiella, testimoniano una religiosità raccolta e intima, spesso collegata alla vita degli eremiti e dei santi che li hanno abitati. Il culto nella provincia di Chieti non è solo un atto di fede, ma anche un percorso tra arte, tradizioni e paesaggi unici, che continuano ad attrarre fedeli e visitatori in cerca di spiritualità e bellezza.


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
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