Vai ai contenuti

Le Chiese e Santuari nella Provincia di Pescara: Chiesa di Santa Maria in Piano (Loreto Aprutino) - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Le Chiese e Santuari nella Provincia di Pescara: Chiesa di Santa Maria in Piano (Loreto Aprutino)

Le meraviglie > Chiese e Santuari > Nel Pescarese
Le Chiese e i Santuari in Abruzzo – Provincia di Pescara
 
La Chiesa di Santa Maria in Piano (Loreto Aprutino)

Comune: Loreto Aprutino
Come arrivare: A24 / A25 RM-PE uscita Pescara Nord / proseguire lungo la SS 151 direzione Spoltore / Loreto Aprutino da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello / seguire indicazioni per Castel di Sangro / Roccaraso / Sulmona / A25 direzione Pescara uscita Pescara Nord / proseguire lungo la SS 151 direzione Spoltore / Loreto Aprutino.

La chiesa abbaziale di Santa Maria in Piano si trova a breve distanza dal centro di Loreto Aprutino ed è un importante esempio di architettura religiosa in Abruzzo. Le origini della sua fondazione sono avvolte nel mistero e oggetto di diverse interpretazioni. Alcuni studiosi ipotizzano che la chiesa sia stata edificata sui resti di un tempio pagano dedicato al dio bifronte Giano, altri suggeriscono un legame con un culto alla dea Diana. Tuttavia, l’ipotesi più probabile e semplice è che la chiesa abbia preso il nome dalla sua ubicazione su un pianoro, da cui la denominazione di Santa Maria in Piano.
La prima testimonianza documentaria sull’edificio risale all’864, quando fu inclusa tra i beni concessi in usufrutto dall’abate Bertario di Montecassino a Suabilo, gastaldo dei Marsi. Nei secoli successivi, la chiesa fu oggetto di contese tra il monastero benedettino di San Bartolomeo a Carpineto della Nora e l’abate di San Pietro. Nonostante le dispute, l’abbazia di San Bartolomeo mantenne diritti sull’edificio, che le fu più volte tolto e poi restituito.
Santa Maria in Piano è particolarmente celebre per il ciclo di affreschi quattrocenteschi che custodisce (vedi Sezione Pittura Medievale, Pescara). Tuttavia, l’edificio si distingue anche per il suo interessante organismo architettonico. Distrutta da un incendio nel 1168, la chiesa fu ricostruita intorno al 1280 e sottoposta a ulteriori rimaneggiamenti tra il 1558 e il 1560, sotto la guida dell’abate Giovanni Battista Umbriani di Capua. In quest’ultima fase, furono apportate modifiche significative, talvolta considerate controverse: il portale principale fu alterato, ne fu aggiunto uno laterale, si costruì un’abside ottagonale con tamburo e si inserì un porticato sulla facciata.
L’aspetto attuale della chiesa, pur non presentando una marcata impronta medievale come altre coeve chiese abruzzesi, può essere incluso nel gruppo di edifici influenzati dallo stile delle chiese borgognone a navata unica della seconda metà del XIV secolo. La struttura si sviluppa in un corpo longitudinale ad unica navata, scandita da arconi ogivali che non solo sostengono la copertura del tetto ma creano anche un effetto scenografico suggestivo. Questa tipologia, nota come “arco-diaframma”, è ricorrente nell’architettura monastica del XIII e XIV secolo.
La navata termina in un ambiente autonomo a pianta ottagonale, coperto da una volta a spicchi e circondato esternamente da un tiburio cilindrico. L’impostazione ottagonale è stata messa in relazione con l’abside più complessa di Santa Maria Maggiore a Lanciano (vedi Sezione Chiese Medievali, Chieti). Le mura esterne della chiesa presentano lesene di rinforzo in corrispondenza di ciascun arcone.
La facciata è preceduta da un porticato, dietro il quale si eleva un campanile a pianta quadrata. La parte inferiore del campanile risale all’epoca medievale, mentre quella superiore, di stile rinascimentale, fu aggiunta in seguito. Questo insieme architettonico contribuisce a rendere Santa Maria in Piano un esempio unico e affascinante di storia e arte sacra in Abruzzo.

Informazioni: Municipio tel. 085-829401; chiesa di S. Maria in Piano tel. 085-8290322
Stato di agibilità: Agibile
Le principali chiese e santuari presenti nella regione Abruzzo
Il Santuario del Volto Santo di Manoppello, situato nel piccolo comune di Manoppello, in provincia di Pescara, è uno dei luoghi di culto più significativi e misteriosi d'Abruzzo. La sua fama è legata al Velo di Manoppello, un pezzo di stoffa su cui appare l'immagine del volto di Cristo, ritenuto da molti il "Volto Santo" autentico. Secondo la tradizione, il velo sarebbe stato usato da Santa Veronica per asciugare il volto di Gesù durante la sua via crucis e, miracolosamente, l'immagine si sarebbe impressa su di esso. Questo velo, custodito nel santuario, è oggetto di intensa devozione e di numerosi pellegrinaggi, attirando visitatori da tutto il mondo, desiderosi di ammirare il volto che, secondo la fede, ha subito il miracolo della trasfigurazione. La chiesa che ospita il Velo di Manoppello è un esempio di architettura barocca, caratterizzata da un'atmosfera raccolta e mistica. Ogni anno, il santuario accoglie migliaia di fedeli e turisti, che partecipano alle celebrazioni religiose e alle riflessioni spirituali ispirate dal miracolo del volto di Cristo. Il Santuario del Volto Santo rappresenta non solo un'importante meta di pellegrinaggio, ma anche un luogo di grande interesse storico e culturale, dove si intrecciano fede, arte e spiritualità. Il velo, che emana una forte carica simbolica, continua a suscitare meraviglia e domande, rendendo il santuario un punto di riferimento non solo per la religiosità ma anche per chi è affascinato dai misteri della storia cristiana.Il culto nella provincia di Pescara si distingue per la sua capacità di coniugare fede, arte e natura. Tra i luoghi di culto più celebri vi è il Santuario del Volto Santo di Manoppello, custode del misterioso velo con l'immagine del volto di Cristo, venerato da pellegrini provenienti da tutto il mondo. La città di Pescara ospita la Cattedrale di San Cetteo, dedicata al patrono cittadino, che combina elementi moderni e tradizionali e conserva una tela del Guercino. Nelle colline pescaresi, piccoli santuari e chiese antiche, come l’Abbazia di Santa Maria Arabona, rappresentano un patrimonio di spiritualità e arte, legato alle tradizioni delle comunità locali. La provincia è anche ricca di eremi e abbazie immersi nella natura, che riflettono una religiosità più intima e contemplativa. L’Eremo di San Bartolomeo in Legio, arroccato nella Maiella, è un esempio straordinario di come la spiritualità si fonda con il paesaggio montano. Questi luoghi, spesso legati alla figura di eremiti e santi, sono mete di pellegrinaggi e offrono un’occasione di meditazione e raccoglimento. Il culto nella provincia di Pescara non si limita alla tradizione religiosa, ma abbraccia anche la bellezza del territorio, rendendolo un centro di spiritualità e cultura unico nel suo genere.


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
Continua a leggere...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
Created with WebSite X5
Torna ai contenuti