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Trekking sulle Gole dell’Abruzzo: Gole di San Martino - Info Point Regione Abruzzo

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Trekking sulle Gole dell’Abruzzo: Gole di San Martino

Mare e Monti > Escursioni in Abruzzo > Le Gole
Le valli, gli altopiani, le gole e i pianori in Abruzzo

Le Gole di Fara San Martino si aprono imponenti lungo il versante orientale della Maiella, un paesaggio di straordinaria bellezza che si sviluppa a pochi passi dall’abitato di Fara San Martino. Questo straordinario ingresso alle forre è segnato da pareti rocciose alte e maestose, che si estendono lungo un vallone che si snoda fino alla vetta di Monte Amaro, la cima più alta del massiccio. L’intero percorso di circa 14 chilometri si divide in tre tratti distinti, ognuno dei quali rivela paesaggi naturali unici, passando dalla Valle di San Spirito alla Valle di Macchia Lunga e infine alla Val Cannella, che si conclude in un circo glaciale dominato dal rifugio Manzini. Le forre di Fara San Martino sono avvolte da un alone di mistero e leggenda, secondo cui furono aperte dalla forza sovrumana di San Martino, che avrebbe spalancato il passaggio per consentire alla popolazione locale di accedere più facilmente agli alti pascoli della Maiella. Tuttavia, la geologia racconta una storia diversa: l’erosione provocata dalle acque torrentizie che scendono dalle nevi della montagna ha modellato il paesaggio nel corso dei millenni, in particolare durante le glaciazioni del Quaternario. Le stratificazioni geologiche che si possono osservare nelle gole, formate da calcari beige-nocciola risalenti al Cretaceo inferiore, svelano un paesaggio che affonda le sue radici nel passato geologico di milioni di anni. Passeggiando lungo il percorso, si possono osservare affioramenti rocciosi ricchi di fossili di alghe e foraminiferi bentonici, testimonianze di un antico mare che un tempo ricopriva queste terre. Nelle vicinanze del monastero di San Martino in Valle, recentemente riportato alla luce grazie a scavi archeologici, è possibile ammirare un affioramento particolarmente ricco di rudiste, antichi bivalvi estinti che una volta costruivano le barriere coralline. Questi fossili, ancora visibili nelle formazioni rocciose della Maiella, sono un segno tangibile di un passato remoto, che rende il paesaggio delle gole ancora più affascinante e suggestivo. La bellezza delle Gole di Fara San Martino non è solo un piacere per gli occhi, ma un’esperienza completa che immerge i visitatori in un ambiente naturale e storico di grande valore. Il percorso che le attraversa è un invito a scoprire la varietà della flora e fauna della Maiella, con una vegetazione che cambia man mano che si sale di quota, passando dai boschi di faggio e carpino alle aree rocciose. La presenza di specie di uccelli rapaci, come l’aquila reale e il falco pellegrino, rende questo angolo di Abruzzo ideale anche per gli appassionati di birdwatching. Per esplorare le Gole di Fara San Martino, ci si può avventurare partendo dalla Villa Comunale di Fara, scendendo verso i pastifici e proseguendo lungo la strada sterrata che porta alle sorgenti del Verde. Alternativamente, provenendo da Lama dei Peligni, è possibile arrivare a un belvedere panoramico che offre una vista mozzafiato sul vallone. Considerato il rischio di caduta massi nelle forre, è sempre consigliabile affrontare il percorso accompagnati da guide esperte, per garantire la sicurezza e poter godere appieno di questa meraviglia naturale in tutta tranquillità.Trekking nelle Gole naturali in Abruzzo:
Gole di Fara San Martino. le Gole di San Martino si aprono con uno stretto passaggio dalle alte pareti rocciose sul versante orientale della Maiella, poco fuori l'abitato di Fara. Si tratta dell'inizio del vallone con caratteri di forra che conduce fino alla vetta più alta della Maiella, Monte Amaro (2793 m), e comprende i territori più selvaggi dell'intero massiccio con un percorso lungo 14 Km e un dislivello di 2300 m. Esso può essere diviso in tre parti: la Valle di S. Spirito, la valle di Macchia Lunga e la Val Cannella. Quest'ultima termina con un circo glaciale al cui centro si trova il rifugio Manzini. Secondo la tradizione popolare, queste suggestive gole, larghe appena 2 m e lunghe circa 30 m, furono aperte da San Martino con la forza delle braccia per consentire alla popolazione farese di accedere più velocemente agli alti pascoli della Majella. Dopo pochi metri di cammino, si scorge appunto il monastero di San Martino in Valle che uno scavo archeologico ha recentemente riportato alla luce. In realtà, questo notevole scenario è stato prodotto dall'azione erosiva ed incessante delle acque torrentizie provenienti dallo scioglimento dei nevai circostanti nel corso del Quaternario, in particolare durante le glaciazioni. Con un'evidente stratificazione a franapoggio che mette in luce i termini più antichi man mano che si sale, affiorano qui le rocce più antiche della Maiella, rappresentate da calcari beige-nocciola di piattaforma risalenti al Cretaceo inferiore. Essi contengono resti fossili di alghe e foraminiferi bentonici. In prossimità del monastero, è possibile osservare un affioramento ricco di rudiste, lamellibranchi costruttori di scogliera ormai estinti ma ben visibili in Maiella su Cima Murelle. Accessibilità: Dalla Villa Comunale di Fara, si scende verso i pastifici. In fondo si gira a sinistra per risalire in direzione delle sorgenti del Verde fino ad incontrare una sterrata a circa 1 km dal punto di partenza. Si percorre la sterrata per ca. 300 m sempre in salita. Più rapidamente, provenendo da Lama dei Peligni in direzione centro storico di Fara, si può scendere da un evidente tornante che costituisce un belvedere sulle Gole. Come tutte le forre, le gole possono essere soggette a caduta massi per cui è opportuno affidarsi per la visita a guide abilitate e di non recarsi in loco in caso di maltempo. Gole di Fara San Martino

Le Gole di Fara San Martino si aprono maestose con un passaggio stretto tra alte pareti rocciose, situato sul versante orientale della Maiella, appena fuori dal paese di Fara San Martino. Queste gole rappresentano l’ingresso al vallone che si snoda lungo un percorso di circa 14 chilometri, caratterizzato da tratti di forra che conducono fino alla vetta più alta della Maiella, Monte Amaro, a 2793 metri di altitudine. Il percorso è suddiviso in tre tratti distinti: la Valle di San Spirito, la Valle di Macchia Lunga e la Val Cannella, quest’ultima che termina in un circo glaciale dominato dal rifugio Manzini. Il dislivello complessivo del percorso raggiunge i 2300 metri, attraversando uno dei tratti più selvaggi e incontaminati dell'intero massiccio della Maiella.
Secondo la tradizione popolare, le gole furono create dalla forza di San Martino, che, con le sue braccia, spalancò l’accesso al vallone per permettere alla popolazione di Fara di raggiungere più facilmente gli alti pascoli della montagna. Tuttavia, un’indagine geologica più approfondita rivela che l’attuale forma delle gole è il risultato di secoli di erosione causata dalle acque torrentizie, che scendono dai nevai circostanti, in particolare durante i periodi glaciali del Quaternario. La stratificazione geologica che si osserva nelle gole, evidenziando calcari beige-nocciola risalenti al Cretaceo inferiore, rivela un paesaggio che affonda le sue radici in un lontano passato geologico.
In queste rocce, ricche di fossili, è possibile osservare resti di alghe e foraminiferi bentonici, testimoni di un mare che un tempo copriva queste terre. Nelle vicinanze del monastero di San Martino in Valle, recentemente riportato alla luce grazie a scavi archeologici, si può ammirare un affioramento ricco di rudiste, antichi bivalvi costruttori di scogliera che oggi sono estinti, ma ancora visibili in diverse zone della Maiella, come sulla Cima Murelle. Questo paesaggio, che mescola bellezza naturale e testimonianze di epoche remote, offre un’esperienza unica a chi si avventura nel cuore delle Gole di Fara San Martino.
Per accedere alle gole, si può partire dalla Villa Comunale di Fara, scendendo verso i pastifici e proseguendo a sinistra fino a incontrare una strada sterrata che si risale per circa 300 metri. In alternativa, si può partire da Lama dei Peligni, dove una strada panoramica porta a un belvedere sulle gole. A causa della natura delle forre, che possono essere soggette a caduta massi, è sempre consigliabile affidarsi a guide esperte per la visita, e soprattutto evitare l’accesso in caso di maltempo. La bellezza di questo angolo di Abruzzo, con il suo ambiente selvaggio e incontaminato, merita di essere esplorata in tutta sicurezza, per garantire un’esperienza indimenticabile nel cuore della Maiella.
Fare Trekking in Abruzzo

La regione Abruzzo è innanzitutto terra di montagne.
Basta alzare lo sguardo verso l'interno da un punto qualsiasi della costa per incontrare la teoria ininterrotta di cime rocciose che si alzano verso il cielo: da nord verso sud sono i massicci della Laga, del Gran Sasso e della Majella. Un fantastico mondo di alta quota che rappresenta la spina dorsale di roccia di questa regione e costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche francamente alpine), nel cuore dell’Italia e del Mediterraneo.
Un terzo del territorio abruzzese è tutelato da aree protette: tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e oltre trenta Riserve Naturali, da cui l'appellativo di "Regione verde d'Europa". Una scelta decisa e lungimirante per una regione che ha fatto dell’ambiente la sua prima risorsa, proiettandola come leader nel campo del “turismo verde”. Vuoi fare escursioni ed esplorare questo splendido angolo nell’Abruzzo, una regione unica ? In questa sezione, abbiamo selezionato i percorsi migliori per fare trekking in nella regione Abruzzo.
I pianori in Abruzzo

Le valli in Abruzzo

Gli altopiani in Abruzzo

Le gole in Abruzzo

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