Sito archeologico in Provincia di Chieti: Tempietti Giulio-Claudi - Chieti (Ch) - Abruzzo
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I principali siti archeologici nella Provincia di Chieti - Abruzzo


I Tempi Giulio-Claudi risalgono a una fase precedente rispetto alla riorganizzazione avvenuta tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del I secolo d.C. In origine, il sito ospitava due templi affiancati, costruiti con opera quadrata in travertino e delimitati da un recinto sacro (temenos), che ospitava un doppio culto, probabilmente dedicato a Cerere e Venere o a Venere e Ercole. Un ulteriore tempio, che doveva trovarsi sotto il “quarto tempio” oggi visibile nella struttura del Palazzo delle Poste, faceva parte di questo primo impianto sacro.
Con la riorganizzazione del sito tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., il complesso templare subì una trasformazione importante. Due nuovi templi furono ricostruiti, sovrapponendosi alle murature degli edifici precedenti. I nuovi templi vennero orientati ortogonalmente rispetto all'asse viario principale (l’attuale Corso Marrucino) e al foro della città, dotandosi di un alto podio. Successivamente, fu edificata una terza struttura più piccola, adiacente al muro sud-occidentale di uno dei templi principali. Questo nuovo assetto urbanistico rifletteva la crescita e la riorganizzazione della città sotto l’influenza romana.
Il complesso dei Tempietti Giulio-Claudi ha restituito numerosi frammenti di decorazioni architettoniche, tra cui terrecotte fittili con antefisse raffiguranti Ercole seduto, la Signora delle Fiere, e frammenti di divinità maschili o femminili come Apollo, Cerere o Venere. Alcuni di questi reperti sono esposti nel Museo Archeologico Nazionale della Civitella. Nell’VIII secolo, uno dei templi venne trasformato in una chiesa cristiana, consacrata ai santi Pietro e Paolo, segnando una continuità tra l'antico e il nuovo culto che caratterizzò la storia religiosa della città.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.

L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...

Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...