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Sito archeologico in Provincia di Chieti: Tempietti Giulio-Claudi - Chieti (Ch) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia di Chieti: Tempietti Giulio-Claudi - Chieti (Ch) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia CH
I principali siti archeologici nella Provincia di Chieti - Abruzzo

I Tempietti Giulio-Claudi di Chieti si trovano nel cuore della città, nell'omonima piazza, e rappresentano una delle aree archeologiche più emblematiche della città. Questo complesso templare, che risale all’età romana, è composto da tre piccoli templi vicini tra loro, probabilmente dedicati alle divinità Giove, Giunone e Minerva. Due dei templi presentano una cella con pronao e cripta, mentre il terzo tempio ha solo una cella e una cripta. In uno dei templi è stato scoperto un pozzo profondo 38 metri, aggiungendo un ulteriore elemento di fascino al sito. Tra i reperti trovati nell’area ci sono monete, busti e iscrizioni che testimoniano l'importanza storica e religiosa del sito. Questi templi, che costituiscono una delle aree sacre più antiche di Chieti, erano originariamente parte di un impianto che si sviluppava attorno a un pozzo sacro. Inizialmente, il sito ospitava due edifici affiancati, costruiti in travertino e delimitati da un recinto sacro (temenos), destinati a un doppio culto, probabilmente a Cerere e Venere, o a Venere e Ercole. L’area sacra si trovava in una posizione strategica, che avrebbe contribuito alla sua grande rilevanza religiosa e sociale. Un ulteriore edificio appartenente a questa fase si trovava sotto l'attuale Palazzo delle Poste, dove sono visibili i resti di quello che sarebbe stato il “quarto tempio”. Nel periodo tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., l’area sacra subì una trasformazione significativa. Due nuovi templi furono costruiti sopra le strutture precedenti, orientati in modo ortogonale rispetto all’asse viario principale e al foro della città, dotandosi di un alto podio. La costruzione di una terza struttura di dimensioni più ridotte, adiacente a uno dei templi principali, completò il rinnovamento dell’area sacra. Questi cambiamenti riflettono il continuo sviluppo di Chieti come città sotto il dominio romano e la crescente importanza religiosa del sito. I reperti archeologici rinvenuti nell'area sono particolarmente significativi. Tra i frammenti di decorazioni architettoniche ci sono antefisse con figure di divinità come Ercole, la Signora delle Fiere, e frammenti di divinità maschili o femminili, come Apollo, Cerere e Venere. Alcuni di questi reperti sono esposti nel Museo Archeologico Nazionale della Civitella. Nell'VIII secolo, uno dei templi venne trasformato in chiesa cristiana, consacrata ai santi Pietro e Paolo, segnando un importante passaggio dalla religione pagana a quella cristiana nella città di Chieti.Siti Archeologici in Abruzzo:
Tempietti Giulio-Claudi – Chieti. I Templi Romani Giulio-Claudi si trovano a Chieti, l’antica Teate, nell’omonima piazza. L’area archeologica è composta da tre tempietti vicini tra loro dedicati molto probabilmente al culto di Giove, Giunone e Minerva. I primi due presentano una cella con pronao e cripta, mentre nel terzo si trovano solo cella e cripta. Nel vano del secondo tempio, inoltre, è stato scoperto un pozzo profondo 38 metri. All’interno dei vani e delle cripte sono conservate monete, busti, pietre e iscrizioni funebri che attestano e arricchiscono l’incredibile valore storico di quest’area. I cosiddetti Tempietti romani rappresentano una delle aree sacre più antiche della città di Chieti. L’impianto originario, che si sviluppava presso un pozzo sacro, prevedeva due edifici affiancati in opera quadrata in travertino e delimitati da un recinto (temenos) per un doppio culto rivolto a Cerere e Venere (Herentas) oppure a Venere e Ercole. Un ulteriore edificio pertinente a questa fase doveva trovarsi al di sotto del “quarto tempio”, i cui resti sono visibili nella struttura del palazzo delle Poste. Fra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. il complesso templare subisce una notevole riorganizzazione: due nuovi templi vennero ricostruiti al di sopra delle murature degli edifici precedenti, con orientamento ortogonale rispetto al principale asse viario (l’odierno Corso Marrucino) e al foro, e furono dotati di un alto podio. Successivamente venne costruita anche una terza struttura di più piccole dimensioni addossata al muro sud-occidentale di uno dei due templi. Dall’area sacra provengono numerose terrecotte architettoniche di rivestimento e frammenti della decorazione fittile corrispondenti a fasi costruttive diverse, fra cui le antefisse con Ercole seduto o con la Signora delle Fiere e un frammento della testa di una divinità maschile (Apollo) o femminile (Cerere o Venere), esposta nel Museo Archeologico Nazionale della Civitella. Nell’VIII secolo uno dei templi venne trasformato in chiesa cristiana e consacrata ai santi Pietro e Paolo. Tempietti Giulio-Claudi - Chieti

I Tempietti Giulio-Claudi, situati a Chieti nell’omonima piazza, rappresentano una delle aree archeologiche più significative della città. L'area è composta da tre piccoli templi, probabilmente dedicati a Giove, Giunone e Minerva, che formano un complesso religioso di grande importanza. I primi due templi presentano una cella con pronao e cripta, mentre nel terzo è presente solo la cella e la cripta. Un dettaglio interessante riguarda il secondo tempio, dove è stato scoperto un pozzo profondo ben 38 metri. All’interno dei templi e delle cripte sono stati rinvenuti numerosi reperti, tra cui monete, busti, pietre e iscrizioni funebri, che arricchiscono ulteriormente il valore storico e culturale di questa area.
I Tempi Giulio-Claudi risalgono a una fase precedente rispetto alla riorganizzazione avvenuta tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del I secolo d.C. In origine, il sito ospitava due templi affiancati, costruiti con opera quadrata in travertino e delimitati da un recinto sacro (temenos), che ospitava un doppio culto, probabilmente dedicato a Cerere e Venere o a Venere e Ercole. Un ulteriore tempio, che doveva trovarsi sotto il “quarto tempio” oggi visibile nella struttura del Palazzo delle Poste, faceva parte di questo primo impianto sacro.
Con la riorganizzazione del sito tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., il complesso templare subì una trasformazione importante. Due nuovi templi furono ricostruiti, sovrapponendosi alle murature degli edifici precedenti. I nuovi templi vennero orientati ortogonalmente rispetto all'asse viario principale (l’attuale Corso Marrucino) e al foro della città, dotandosi di un alto podio. Successivamente, fu edificata una terza struttura più piccola, adiacente al muro sud-occidentale di uno dei templi principali. Questo nuovo assetto urbanistico rifletteva la crescita e la riorganizzazione della città sotto l’influenza romana.
Il complesso dei Tempietti Giulio-Claudi ha restituito numerosi frammenti di decorazioni architettoniche, tra cui terrecotte fittili con antefisse raffiguranti Ercole seduto, la Signora delle Fiere, e frammenti di divinità maschili o femminili come Apollo, Cerere o Venere. Alcuni di questi reperti sono esposti nel Museo Archeologico Nazionale della Civitella. Nell’VIII secolo, uno dei templi venne trasformato in una chiesa cristiana, consacrata ai santi Pietro e Paolo, segnando una continuità tra l'antico e il nuovo culto che caratterizzò la storia religiosa della città.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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