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Luoghi Sacri in Abruzzo: Il Volto Santo di Manoppello, la reliquia che mostra il vero Volto di Gesù - Info Point Regione Abruzzo

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Luoghi Sacri in Abruzzo: Il Volto Santo di Manoppello, la reliquia che mostra il vero Volto di Gesù

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Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

Il Volto Santo di Manoppello è una delle reliquie più affascinanti e misteriose della cristianità, custodita nel santuario omonimo ai piedi della Majella. Ogni anno, il santuario attira numerosi pellegrini, che giungono da tutto il mondo per venerare il velo che, secondo la tradizione, ritrae il vero volto di Cristo. Questo straordinario oggetto, di una delicatezza unica, mostra un'immagine di un uomo con i capelli lunghi e la barba divisa a bande, visibile identicamente da entrambi i lati, una caratteristica che rende il Volto Santo un caso unico al mondo. L’immagine, conosciuta come “Velo della Veronica”, è ritenuta una manifestazione miracolosa e una delle reliquie più significative della tradizione cristiana. Secondo la leggenda, il velo sarebbe stato donato nel 1506 da un angelo in sembianze di pellegrino a Giacomo Antonio Leonelli di Manoppello. Tuttavia, la storia dell’immagine affonda le sue radici ben prima di questo evento. Era già conosciuta in Terrasanta e fu esposta nella Basilica di San Pietro durante l’Anno Santo del 1300. La reliquia è menzionata anche da Dante Alighieri nel "Paradiso", segnalando la sua importanza come simbolo della fede cristiana. Il velo è stato conservato attraverso i secoli e, dopo essere stato rubato nel 1608 durante la distruzione della cappella che lo ospitava, è giunto a Manoppello, dove è tuttora custodito con grande devozione. Gli studi scientifici, in particolare quelli condotti dal professor H. Pfeiffer, hanno rivelato che il Volto Santo, insieme alla Sindone di Torino, rappresenta uno degli unici esempi di immagini "acheropite", ovvero non dipinte da mano umana. La sua autenticità e la sua natura misteriosa alimentano il culto e la venerazione dei fedeli, che vedono in questa immagine un simbolo tangibile della presenza divina. La reliquia è considerata da molti come uno dei volti originali di Cristo, rendendo il santuario di Manoppello un punto di riferimento spirituale di grande importanza. Il culto del Volto Santo ha radici profonde nel cuore della comunità cristiana, che considera questa reliquia come una prova della verità della Passione di Cristo e della sua resurrezione. Ogni anno, il santuario accoglie decine di migliaia di pellegrini, i quali trovano in questo luogo non solo un’opportunità di preghiera e riflessione, ma anche una via per connettersi direttamente con la figura di Cristo. Manoppello, con la sua storia e il suo culto, continua a essere un luogo di grande spiritualità, capace di attrarre chiunque sia alla ricerca di una testimonianza tangibile della fede cristiana.I luoghi sacri in Abruzzo:
Il Volto Santo di Manoppello, la reliquia che mostra il vero Volto di Gesù. Ai piedi del versante settentrionale della Majella, nei pressi dello storico borgo di Manoppello, il santuario del Volto Santo è frequentato dai fedeli tutto l’anno ed è meta di pellegrinaggio la seconda domenica di maggio. Costruito tra il 1617 e il 1638 e in buona parte rifatto nel Novecento, custodisce un velo tenue che ritrae l'immagine di un volto, un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande, ritenuto essere quello di Cristo. Questa immagine (che tra l’altro ha anche la caratteristica unica al mondo di essere visibile identicamente da ambedue le parti) è detta “il Velo della Veronica” (da “vera icona”). Secondo la tradizione, sarebbe stata consegnata nel 1506 da un angelo in sembianze di pellegrino allo scienziato Giacomo Antonio Leonelli di Manoppello. In realtà, l’immagine miracolosamente comparsa ai piedi della Majella era già stata descritta in precedenza in Terrasanta da alcuni cronisti medievali, poi era stata esposta nella Basilica di San Pietro nell'Anno Santo del 1300, tanto che lo stesso Dante ne parla nel canto XXXI del Paradiso (vv. 103-111): qui si trovava in una cappella, abbattuta nel 1608, circostanza in cui fu rubata rompendo il vetro del reliquiario. Secondo gli studi recenti del prof. H. Pfeiffer questa reliquia costituirebbe, assieme alla Sindone di Torino, l’unico esempio conosciuto di immagine “acheropita” del Cristo, cioè non dipinta da mano umana, ritenuta, insieme alla Sacra Sindone, uno dei due volti originali di Cristo. Il Volto Santo di Manoppello, la reliquia che mostra il vero Volto di Gesù

Ai piedi del versante settentrionale della Majella, nei pressi del pittoresco borgo di Manoppello, sorge il santuario del Volto Santo, meta di pellegrinaggio per numerosi fedeli durante tutto l'anno, con un picco di devozione nella seconda domenica di maggio. Costruito tra il 1617 e il 1638, e successivamente ristrutturato nel Novecento, il santuario custodisce una delle reliquie più straordinarie del cristianesimo: un velo trasparente che ritrae l'immagine di un volto maschile, con capelli lunghi e barba divisa a bande, ritenuto essere quello di Cristo. Questa immagine, unica nel suo genere, ha la caratteristica di essere visibile identicamente da entrambi i lati, conferendole una natura misteriosa e affascinante.
Il velo, noto come “il Velo della Veronica” o “vera icona”, secondo la tradizione sarebbe stato donato nel 1506 da un angelo in sembianze di pellegrino a Giacomo Antonio Leonelli, scienziato originario di Manoppello. Tuttavia, alcune fonti medievali indicano che l'immagine fosse già conosciuta in Terrasanta e che fosse stata esposta nella Basilica di San Pietro durante l'Anno Santo del 1300. Dante Alighieri la menziona nel canto XXXI del Paradiso, sottolineando l'importanza di questa reliquia nella cristianità. Dopo essere stata custodita in una cappella della basilica, l'immagine venne rubata nel 1608, in seguito alla distruzione della cappella stessa.
Gli studi più recenti, condotti dal prof. H. Pfeiffer, hanno messo in luce un aspetto fondamentale del Volto Santo: insieme alla Sindone di Torino, essa rappresenterebbe l’unico esempio conosciuto di immagine “acheropita” del Cristo, cioè un’immagine non dipinta da mano umana. Questo rende il Volto Santo una reliquia di incredibile importanza, poiché è ritenuto uno dei due volti originali di Cristo, accanto alla Sacra Sindone, che ha suscitato un ampio interesse tra storici, teologi e scienziati.
La sacralità del santuario di Manoppello e l'incredibile mistero del Volto Santo lo rendono un luogo di profonda spiritualità e riflessione, non solo per chi cerca una connessione con la figura di Cristo, ma anche per chi si affida alla storia e alla scienza per comprendere il significato di questa reliquia. Oggi, il santuario è visitato da numerosi pellegrini e devoti che giungono da ogni parte del mondo per osservare questa straordinaria immagine e partecipare al cammino di fede che si snoda attorno a essa, rendendo Manoppello un punto di riferimento per la spiritualità cristiana a livello globale.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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