Sito archeologico in Provincia di Chieti: Le mura megalitiche di Monte Pallano -Tornareccio (Ch) - Abruzzo
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I principali siti archeologici nella Provincia di Chieti - Abruzzo


Le mura megalitiche che circondano il sito risalgono al periodo italico e sono una delle strutture più imponenti e meglio conservate del sito. Si estendono per circa 160 metri, con un'altezza media di 4 metri, e sono realizzate in blocchi calcarei provenienti direttamente dalla montagna. I blocchi sono disposti a secco, una tecnica costruttiva che risalta per la sua robustezza. Le mura erano intervallate da quattro porte, di cui due sono ancora visibili: la "Porta del Monte" e la "Porta del Piano". La Porta del Piano, che si trova nella parte più alta del sito, è dotata di un architrave, mentre la Porta del Monte si trova più a valle, dove la dimensione dei blocchi diminuisce, suggerendo una diversa tecnica costruttiva.
Ad ovest delle mura megalitiche, in un avvallamento, si trova un insediamento romano-ellenistico che presenta le rovine di un complesso abitativo sviluppato attorno a uno spazio centrale. Qui sono stati rinvenuti numerosi manufatti, tra cui monete di epoca romana e attrezzi in ferro. Le strutture murarie, in gran parte edificate a secco, includono anche tratti in opera pseudo-isodoma, e le pavimentazioni sono realizzate in opus signinum. Le evidenti irregolarità nel terreno e i vari dislivelli suggeriscono che l'abitato fosse distribuito su più terrazzamenti, adattandosi alla conformazione del monte.
Le testimonianze storiche di Pallanum sono piuttosto scarse ma significative. Secondo il sacerdote e storico Domenico Romanelli, il castello di Pallano, che corrispondeva probabilmente all'antico insediamento, era una fortezza imponente, circondata da mura e torri. La città di Pallanum è menzionata nella Tavola Peutingeriana, ma non vi sono molti dettagli storici sull'insediamento. Nel X e XI secolo, il castello venne incluso nei possedimenti del monastero di San Stefano in Rivo Maris, come riportato in un diploma del 1006. La cronaca di quel monastero menziona anche il dono del castello di Pallano a San Stefano nel 1081 da parte di alcuni nobili normanni. Dopo questo periodo, il sito cadde in rovina e venne abbandonato. Le rovine che oggi possiamo visitare sono il frutto di secoli di storia e di una lunga tradizione che ha lasciato tracce indelebili nella memoria del territorio.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.

L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...

Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...