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Luoghi Sacri in Abruzzo: La Porta Santa a L’aquila - Info Point Regione Abruzzo

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Luoghi Sacri in Abruzzo: La Porta Santa a L’aquila

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Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

La Porta Santa de L'Aquila è un simbolo di fede e di tradizione religiosa che affonda le sue radici nel lontano 1294, quando Papa Celestino V istituì la Perdonanza, il primo Giubileo della cristianità. Questa straordinaria concessione di indulgenza venne stabilita con una Bolla papale, che offriva l'assoluzione da ogni pena e colpa a tutti coloro che, sinceramente pentiti e confessati, avessero visitato la basilica di Santa Maria di Collemaggio durante la ricorrenza annuale della Decollazione di San Giovanni Battista, dal vespro del 28 agosto al vespro del 29 agosto. Ogni anno, questa tradizione religiosa e spirituale viene celebrata con l’apertura della "Porta Santa", l’unica fuori Roma, dando così il via a una serie di riti e cerimonie che richiamano migliaia di fedeli e visitatori. L’apertura della Porta Santa avviene ogni anno la sera del 28 agosto, preceduta da un corteo storico che percorre le strade della città, partendo dal Palazzo Comunale e arrivando alla basilica di Collemaggio. Questo corteo, che coinvolge circa mille figuranti in costume d'epoca, rappresenta non solo il gruppo storico del Comune dell'Aquila, ma anche altre città italiane che partecipano a questo evento solenne. Un aspetto particolare della tradizione è che, sin dalla sua istituzione, la Perdonanza è stata indetta non dall'Arcivescovo, ma dal Sindaco dell'Aquila, in quanto la Bolla papale venne affidata all'autorità civile, che da allora custodisce gelosamente il documento. Tra i momenti più significativi della cerimonia vi è la figura della Dama della Bolla, che porta l’astuccio contenente il prezioso documento, fino al restauro della Bolla avvenuto nel 1997, quando il documento veniva ancora conservato all'interno dell’astuccio. Da allora, la Bolla è condotta separatamente alla basilica, come previsto dai restauratori, per preservarne la sua integrità. A fianco della Dama, c'è il Giovin Signore, che porta il ramo d'ulivo con cui il Cardinale, al culmine della cerimonia, percuote tre volte la Porta Santa, sancendo ufficialmente l'inizio delle festività. Questo gesto simbolico è carico di significato e rappresenta l’ingresso nella grazia e nel perdono divino. La Porta Santa de L'Aquila, oltre ad essere un elemento centrale della Perdonanza, è anche custode di simboli profondamente radicati nella tradizione abruzzese. Le chiavi della Porta, insieme al ramo d’ulivo e alla Bolla, sono conservati con grande solennità nel forziere della Torre Civica, dove sono protetti e custoditi con grande rispetto. Questo legame tra la città e il culto della Perdonanza non è solo un fatto religioso, ma un vero e proprio patrimonio culturale che, anno dopo anno, continua a rendere L'Aquila un centro spirituale di grande rilevanza per tutta la cristianità.I luoghi sacri in Abruzzo:
La Porta Santa a L’aquila. La Perdonanza è il primo Giubileo della cristianità, istituito con propria Bolla da Papa Celestino V un mese dopo la sua incoronazione avvenuta all'Aquila, nella basilica di Collemaggio, il 29 agosto 1294. Papa Celestino volle assolti da ogni pena e da ogni colpa tutti coloro che, veramente pentiti e confessati, avrebbero visitato la chiesa di Santa Maria di Collemaggio nell'annuale ricorrenza della Decollazione di San Giovanni Battista, dal vespro del 28 al vespro del 29 agosto. Si avvia, ogni anno, con l'apertura della “Porta Santa” (l'unica fuori Roma!) della Basilica di Collemaggio da parte di un Cardinale designato dalla Santa Sede. L'apertura della Porta Santa, la sera del 28 agosto, è preceduta da un lungo corteo storico (circa 1.000 figuranti in costume d'epoca, in rappresentanza del gruppo storico del Comune dell'Aquila, di altri gruppi di città italiane, oltre che a esponenti di amministrazioni e al rappresentante del Governo) che, nel primo pomeriggio, parte dal Palazzo Comunale verso Collemaggio. È singolare che questo evento religioso sia sin dall'origine - oltre sette secoli fa - annualmente indetto dal Sindaco dell'Aquila, anziché dall'Arcivescovo. Si deve al fatto che la Bolla della Perdonanza è gelosamente custodita, dalla sua emanazione il 29 settembre 1294, dall'autorità civile. I personaggi più importanti del corteo sono la Dama della Bolla, che porta l'astuccio nel quale fino al 1997 era conservata la Bolla del Perdono (dopo il suo restauro a cura dell'Istituto Centrale del Libro di Roma, avvenuto proprio in quell'anno, il documento papale viene condotto separatamente alla basilica di Collemaggio, come da indicazione dei restauratori stessi), e il Giovin Signore, che porta il ramo d'ulivo con il quale il Cardinale percuote per tre volte la Porta Santa, ordinando, in questo modo, la sua apertura. Anche il ramo, come la Bolla e le chiavi della Porta Santa della basilica di Collemaggio (la chiesa è di proprietà del Comune), è conservato nel forziere della Torre Civica. La Porta Santa a L’aquila

La Perdonanza rappresenta il primo Giubileo della cristianità, istituito da Papa Celestino V con una propria Bolla, un mese dopo la sua incoronazione avvenuta a L’Aquila, nella basilica di Collemaggio, il 29 agosto 1294. Il Papa, con questo atto, volle concedere l’assoluzione da ogni pena e colpa a tutti coloro che, sinceramente pentiti e confessati, avessero visitato la chiesa di Santa Maria di Collemaggio durante l’annuale celebrazione della Decollazione di San Giovanni Battista, che si svolge dal vespro del 28 agosto fino al vespro del 29 agosto. La Perdonanza inizia ogni anno con l'apertura della "Porta Santa", l'unica fuori da Roma, da parte di un Cardinale designato dalla Santa Sede.
L'apertura della Porta Santa, che avviene la sera del 28 agosto, è preceduta da un corteo storico molto suggestivo, che vede la partecipazione di circa mille figuranti in costume d'epoca. Questi rappresentano non solo il gruppo storico del Comune dell’Aquila, ma anche altri gruppi provenienti da diverse città italiane, insieme a esponenti delle amministrazioni locali e del Governo. Il corteo parte nel primo pomeriggio dal Palazzo Comunale e si dirige verso la Basilica di Collemaggio, accompagnando l’inizio delle celebrazioni. Un aspetto peculiare di questa tradizione è che, sin dalla sua istituzione, la Perdonanza è stata indetta dal Sindaco dell'Aquila, anziché dall'Arcivescovo, un atto che risale alla decisione di Papa Celestino di affidare l’autorità civile con la custodia della Bolla del Perdono.
Un momento di grande solennità durante la cerimonia è rappresentato dalla figura della Dama della Bolla, che porta l’astuccio contenente la Bolla del Perdono. Fino al 1997, la Bolla veniva conservata all’interno di questo astuccio, ma dopo un accurato restauro, eseguito dall'Istituto Centrale del Libro di Roma, il documento papale è ora condotto separatamente alla basilica di Collemaggio, come indicato dai restauratori. Al fianco della Dama della Bolla, figura anche il Giovin Signore, che porta il ramo d’ulivo con cui il Cardinale, nel momento culminante della cerimonia, percuote per tre volte la Porta Santa, segnando simbolicamente l'inizio delle celebrazioni e l'apertura del portale.
Anche gli altri simboli di questa tradizione, come le chiavi della Porta Santa e il ramo d’ulivo, sono custoditi con grande attenzione. La Porta Santa stessa è di proprietà del Comune, e anche il ramo d’ulivo, insieme alla Bolla, viene gelosamente conservato nel forziere della Torre Civica. Questa profonda tradizione, che unisce fede, storia e cultura, ha fatto della Perdonanza una delle manifestazioni religiose e culturali più significative di L’Aquila e di tutta la regione, mantenendo vivo il legame tra la città, la sua storia e il culto cristiano.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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