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Personaggi illustri dell’Abruzzo: Giovanni De Caesaris

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I Personaggi che hanno portato lustro all'Abruzzo

Giovanni De Caesaris fu una figura di spicco dell’Abruzzo, noto per il suo impegno come educatore, storico, letterato e critico d’arte. Nato a Penne nel 1872, dedicò la sua vita alla diffusione della cultura e alla valorizzazione del patrimonio artistico e storico, lasciando un segno profondo nella storia della regione e oltre. La sua formazione iniziale lo vide muovere i primi passi tra i seminari di Penne e Atri, fino al conseguimento della laurea in Lettere presso l’Università di Napoli, dove intrecciò rapporti con intellettuali di spicco come Francesco Torraca e Benedetto Croce. Nonostante le opportunità offerte da questi incontri, De Caesaris scelse di restare legato alla sua terra, contribuendo alla crescita culturale della sua comunità. La carriera di De Caesaris si sviluppò principalmente nel campo dell’educazione. Cominciò ad insegnare nei seminari abruzzesi di Penne e Teramo, per poi ampliare il suo raggio d’azione in altre città come Lanciano e Pescara. La sua passione per le lettere lo spinse a promuovere un insegnamento innovativo, che coniugava il rigore accademico con la sensibilità artistica. Fu un insegnante stimato, apprezzato per la sua capacità di trasmettere non solo conoscenze, ma anche valori. Rifiutò incarichi prestigiosi, tra cui quello di direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, preferendo rimanere in Abruzzo per coltivare il suo progetto educativo e il rapporto con la sua famiglia. Parallelamente alla sua attività di educatore, De Caesaris si distinse come storico e critico d’arte. Partecipò a numerosi congressi e pubblicò studi che spaziavano dalle vicende storiche regionali al Risorgimento italiano. La sua produzione include saggi, articoli e monografie che contribuirono a delineare un’immagine vivida del passato abruzzese. Grazie al suo impegno, fu eletto Deputato della Real Deputazione di Storia Patria per gli Abruzzi e ricoprì incarichi di prestigio a livello nazionale, come socio del Reale Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e presidente della sezione di Pescara. Il suo lavoro, sempre condotto con rigore e passione, era volto a valorizzare la memoria storica come elemento fondamentale per il progresso della società. L’arte occupò un posto centrale nella vita di Giovanni De Caesaris. Scrisse articoli e opere fondamentali sul valore educativo e culturale dell’arte, come Divagazioni artistiche e La questione operaia e i benefizi della cultura. Le sue riflessioni si concentrarono sul ruolo dell’arte come mezzo per elevare lo spirito umano e migliorare la condizione sociale. Fu nominato membro della Commissione conservatrice dei monumenti e degli scavi della provincia di Pescara, operando con grande dedizione per la tutela del patrimonio culturale abruzzese. La sua visione dell’arte come ponte tra passato e futuro influenzò profondamente il suo approccio educativo e intellettuale. Giovanni De Caesaris scelse di restare fedele alla sua terra, nonostante le numerose occasioni di lasciare l’Abruzzo per incarichi di prestigio. Anche l’invito di Padre Agostino Gemelli a insegnare presso l’Università Cattolica di Milano non bastò a convincerlo a trasferirsi. Il suo attaccamento all’Abruzzo si tradusse in un’opera costante di promozione culturale e in una dedizione totale alla comunità. La sua figura eclettica e la sua eredità culturale rappresentano un patrimonio prezioso per l’intera regione, che continua a ricordarlo come uno dei suoi più illustri figli.Giovanni De Caesaris
(Nato a Penne il 16 Novembre 1872)
 
1. Un giovane promettente
Giovanni De Caesaris nacque a Penne, in provincia di Pescara, il 16 novembre 1872, in una famiglia di ricchi proprietari terrieri. Fin da giovane dimostrò un forte interesse per l’educazione e la cultura. Cominciò i suoi studi nel seminario di Penne, proseguendo poi in quello di Atri. Nel 1893 ottenne la patente di maestro elementare di grado superiore presso la Scuola Normale di Città Sant’Angelo. Due anni dopo, il 21 dicembre 1895, decise di consacrare la sua vita al sacerdozio, un impegno a cui rimase fedele per tutta la vita.
 
2. La dedizione all’insegnamento
L’attività di educatore segnò profondamente la sua esistenza. Già nel 1892, senza un titolo formale, iniziò a insegnare nel seminario di Penne e ottenne l’abilitazione all’insegnamento nel ginnasio inferiore solo nel 1899. Fu docente di italiano e latino nei seminari di Penne e Teramo, distinguendosi per il suo amore per le lettere. Nonostante i numerosi anni di insegnamento, decise di ampliare la propria formazione: conseguì la licenza liceale a Lanciano nel 1914 e, successivamente, la laurea in Lettere presso l’Università di Napoli nel 1919. Qui conobbe personalità illustri come Francesco Torraca e Benedetto Croce. Quest’ultimo gli offrì la direzione della Biblioteca Nazionale di Napoli, ma De Caesaris declinò l’invito, preferendo tornare all’insegnamento e restare vicino alla famiglia.
 
3. L’impegno nella cultura e nell’arte
La passione di De Caesaris per l’arte e la cultura si rifletté nei numerosi articoli e opere da lui pubblicati. Tra i suoi contributi più significativi si annoverano Divagazioni artistiche (1903), un’opera che analizza l’arte italiana attraverso i secoli, e La questione operaia e i benefizi della cultura (1913), dove sottolinea il ruolo educatore dell’arte nella società. Nel 1927 fu nominato membro della Commissione conservatrice dei monumenti, degli scavi e degli oggetti di antichità ed arte della provincia di Pescara, confermando il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della sua terra.
 
4. Lo storico e letterato
Oltre che educatore, De Caesaris fu un appassionato storico e letterato. Nel 1923 venne eletto Deputato della Real Deputazione di Storia Patria per gli Abruzzi, contribuendo con saggi, monografie e atti di congressi a promuovere la conoscenza del Risorgimento italiano, con uno sguardo che superava i confini locali per abbracciare una prospettiva nazionale. Fu socio del Reale Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e, nel 1940, divenne presidente del Comitato della Sezione di Pescara. La sua produzione letteraria spaziava dalla poesia alla critica letteraria, passando per la filologia, evidenziando un’ecletticità intellettuale fuori dal comune.
 
5. Un legame indissolubile con l’Abruzzo
Nonostante le prestigiose opportunità professionali che gli vennero offerte, come l’invito a insegnare presso l’Università Cattolica di Milano da parte di Padre Agostino Gemelli, De Caesaris scelse sempre di rimanere nella sua terra natale. Il suo amore per l’Abruzzo e il suo senso di appartenenza lo portarono a dedicare la sua vita alla crescita culturale e morale della regione. Figura di grande rilievo per la storia e la cultura abruzzese, Giovanni De Caesaris rappresenta un esempio di dedizione e passione, unendo l’impegno accademico a una profonda umanità.

L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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