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Tradizioni popolari in Provincia de L’Aquila – Abruzzo: La settimana Santa a L’Aquila (Aq) - Info Point Regione Abruzzo

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Tradizioni popolari in Provincia de L’Aquila – Abruzzo: La settimana Santa a L’Aquila (Aq)

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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

La Settimana Santa a L’Aquila è uno degli eventi religiosi più sentiti della città, un momento in cui fede, tradizione e folclore si intrecciano in un’atmosfera carica di emozione e spiritualità. La celebrazione raggiunge il suo apice con la Processione del Venerdì Santo, un rito che attraversa le strade del centro storico portando con sé il dolore e la speranza della Passione di Cristo. Ogni anno, migliaia di fedeli e visitatori assistono a questa solenne manifestazione, che rappresenta non solo un atto di devozione, ma anche un simbolo profondo di identità e appartenenza per la comunità aquilana. Il silenzio della città, rotto solo dai canti sacri e dal suono cupo della troccola, crea un’atmosfera unica e suggestiva, capace di toccare il cuore di chiunque vi prenda parte. Le origini della Processione del Venerdì Santo risalgono a tempi lontani, ma la tradizione moderna è stata ripresa nel 1954 grazie all’impegno di Fra Nicola Roccioletti. Dopo quasi due secoli di interruzione, la processione è tornata a essere un appuntamento imprescindibile, rafforzandosi nel tempo fino a diventare un elemento essenziale della cultura aquilana. Lungo il percorso, i fedeli sfilano in un corteo ordinato, accompagnando il simulacro del Cristo morto, scortato quest'anno dal Corpo della Polizia Penitenziaria, e quello dell’Addolorata, simbolo del dolore materno. Il passaggio attraverso le strade della città ricostruita dopo il terremoto del 2009 assume un significato ancora più intenso, trasformando la processione in un cammino di memoria e rinascita, che unisce passato e presente. Elemento distintivo della celebrazione sono i simulacri sacri, realizzati dal maestro Remo Brindisi e da altri importanti artisti e artigiani. Queste opere, esposte nei giorni precedenti nella Basilica di San Bernardino, sono il fulcro visivo ed emozionale della processione. Ogni dettaglio, dai gonfaloni dei rioni ai lampioni della bara del Cristo, è stato concepito con cura per esaltare il senso di sacralità e raccoglimento. Lungo il tragitto vengono accese le fiaccole, simbolo della luce della fede che guida il cammino dei credenti. Quest’anno, inoltre, è stato ripristinato il passaggio davanti alla sede storica del Comune, Palazzo Margherita, recentemente restaurato, un ulteriore segnale della volontà della città di riscoprire le proprie radici e la propria storia. La partecipazione popolare è un elemento centrale della Settimana Santa aquilana. Le famiglie si riuniscono per vivere insieme questo momento, tramandando il valore della tradizione alle nuove generazioni. Il rito non è solo un evento religioso, ma anche un’occasione di incontro e riflessione collettiva, un momento in cui la comunità si riscopre unita nella condivisione della propria spiritualità. L’attenzione ai dettagli, l’ordine della processione e il profondo silenzio che accompagna il corteo sono il segno di un rispetto radicato, che si tramanda di generazione in generazione. Anche chi non è credente partecipa con devozione, riconoscendo in questa celebrazione un legame profondo con la storia e l’identità della città. La Settimana Santa a L’Aquila è, dunque, un patrimonio di fede e cultura che si rinnova anno dopo anno, mantenendo viva una tradizione che attraversa i secoli. La processione del Venerdì Santo non è solo una commemorazione religiosa, ma un vero e proprio cammino di rinascita, un ponte tra il dolore e la speranza che riflette perfettamente lo spirito resiliente degli aquilani. Ogni edizione aggiunge un tassello alla memoria collettiva della città, trasformando questa celebrazione in un’esperienza intensa e profonda, che continua a emozionare e a ispirare tutti coloro che vi prendono parte.La settimana Santa a L’Aquila (Aq)

La Settimana Santa all’Aquila è un momento di intensa spiritualità e partecipazione popolare, culminante nella Processione del Venerdì Santo, una tradizione profondamente radicata nella cultura e nell’identità cittadina. Questo evento solenne, che si rinnova dal 1954, affonda le sue origini in un’antica usanza interrotta per motivi di ordine pubblico e riportata in vita grazie all’impegno di Fra Nicola Roccioletti. Per la comunità aquilana, il Venerdì Santo non è soltanto un appuntamento religioso, ma anche un’occasione di riscoperta e rinascita, un valore che la città conosce bene, soprattutto dopo le ferite inferte dal terremoto del 2009. L’atmosfera che si respira per le vie del centro storico, illuminate dalle fiaccole e percorse da migliaia di fedeli in silenziosa preghiera, restituisce il senso più profondo della fede e della coesione sociale.
Ad animare la processione vi sono i Cavalieri del Venerdì Santo, un’associazione laica che dal 2000 affianca i frati nell’organizzazione dell’evento, curando ogni dettaglio con devozione e rispetto della tradizione. Ogni edizione porta con sé novità e ritorni significativi: quest’anno, per la prima volta, sarà il Corpo della Polizia Penitenziaria a scortare il simulacro del Cristo morto, mentre il corteo tornerà a sfilare davanti a Palazzo Margherita, la storica sede del Comune, finalmente riconsegnata alla città dopo i lavori di ricostruzione. Per esigenze logistiche, invece, il percorso verrà parzialmente modificato, con una riduzione del tragitto attraverso Piazza Duomo, attualmente interessata da un importante cantiere di restauro.
Un elemento che rende la Processione dell’Aquila unica è la presenza dei simulacri sacri, opere di straordinaria bellezza e intensità espressiva, realizzate dall’artista Remo Brindisi e da altri illustri maestri dell’arte sacra. Esposti nella Basilica di San Bernardino nei giorni precedenti il Venerdì Santo, questi simulacri incarnano il pathos della Passione di Cristo, suscitando profonda commozione tra i fedeli. Quest'anno, dopo diversi anni di assenza, tornano anche i 22 portafiaccole, installati lungo il percorso processionale e realizzati nel 2001 su disegno dell’architetto Giuseppe Chiarizia. Ogni dettaglio, dalle luci soffuse ai canti sacri, contribuisce a creare un’atmosfera solenne e toccante, che lascia un’impronta indelebile nel cuore di chi partecipa.
L’origine e la bellezza di questa celebrazione si devono al connubio tra due figure di grande sensibilità: Fra Salvatore Roccioletti, che con la sua fede e il suo impegno riportò in vita la tradizione, e Remo Brindisi, che con il suo talento artistico diede forma ai simulacri che ancora oggi sfilano per le strade dell’Aquila. Accanto a lui, numerosi artigiani e artisti hanno contribuito alla creazione di opere preziose: dai ricami delle Suore Giuseppine ai lampioni della bara del Cristo realizzati da Alfredo Cortelli, fino alle tarsie di Gino Eliseo e ai fregi di Giò Pomodoro. Ogni elemento è il frutto di un lavoro minuzioso che esprime non solo arte, ma anche devozione e appartenenza a una comunità che trova nella Settimana Santa un simbolo di resistenza e speranza.
La Processione del Venerdì Santo è più di un semplice rito religioso: è un viaggio nell’anima della città, un momento in cui fede e memoria collettiva si intrecciano in una narrazione millenaria. Gli aquilani partecipano con profondo rispetto, vestendosi con cura e raccogliendosi in preghiera, riaffermando così un’identità che, nonostante le avversità, continua a resistere e a rinnovarsi. Ogni anno, nel silenzio delle vie illuminate dalle fiaccole, si rinnova un legame indissolubile tra passato e presente, tra dolore e speranza, in una città che non smette mai di rinascere.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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