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Chiese e Santuari in Provincia de L’Aquila: Santuario di Santa Maria della Vittoria (Scurcola Marsicana) - Info Point Regione Abruzzo

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Chiese e Santuari in Provincia de L’Aquila: Santuario di Santa Maria della Vittoria (Scurcola Marsicana)

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Le Chiese e i Santuari in Abruzzo – Provincia de L’Aquila

Santuario di Santa Maria della Vittoria
(Scurcola Marsicana)

Il Santuario di Santa Maria della Vittoria: Un Luogo di Fede e Storia
Il Santuario di Santa Maria della Vittoria si trova a Scurcola Marsicana, un piccolo comune in provincia dell’Aquila, in una zona caratterizzata da paesaggi montuosi e collinari. Questo luogo di culto è particolarmente noto per la sua tradizione religiosa e storica, poiché è legato a un miracolo attribuito alla Vergine Maria che, secondo la leggenda, intervenne durante una battaglia che si svolse nelle vicinanze nel XIV secolo. La chiesa fu eretta per celebrare la vittoria delle forze cristiane su quelle saracene, e da allora divenne un importante punto di riferimento spirituale per la comunità locale.

La costruzione del santuario risale al XIV secolo, anche se l'edificio subì numerosi restauri e ampliamenti nel corso dei secoli. La sua architettura è di stile romanico, con alcuni elementi gotici che testimoniano i cambiamenti stilistici avvenuti nel tempo. L’interno della chiesa è semplice ma suggestivo, con un altare maggiore dedicato a Santa Maria della Vittoria e decorazioni che riflettono il carattere popolare del culto mariano. Ogni anno, il santuario ospita numerosi pellegrini e visitatori che vengono a rendere omaggio alla Madonna, specialmente durante la festa annuale che si celebra il 15 agosto.

Il culto di Santa Maria della Vittoria divenne molto popolare sin dai primi anni della sua fondazione, grazie alla fama dei miracoli attribuiti alla Madonna. La chiesa fu infatti costruita in segno di gratitudine per l’intervento divino durante la battaglia che garantì la vittoria ai cristiani. Nel corso del tempo, la devozione alla Vergine Maria si è consolidata, e il santuario è diventato un luogo simbolo di speranza e protezione. I fedeli si recavano al santuario per chiedere grazie e intercessioni, e la sua fama si diffuse oltre i confini della Marsica.

Nel corso dei secoli, il santuario ha subito danni dovuti ai terremoti che hanno colpito l'Abruzzo, ma grazie agli interventi di restauro, è sempre stato mantenuto e preservato. Oggi, il Santuario di Santa Maria della Vittoria continua ad essere un punto di riferimento religioso e culturale per la comunità di Scurcola Marsicana e per tutti coloro che giungono a pregare o a visitarlo. La sua storia di fede, legata a un importante evento storico, ne fa uno dei luoghi di culto più suggestivi e amati della regione, testimoniando l’importanza della tradizione religiosa per le generazioni passate e per quelle future.
Le principali chiese e santuari presenti nella regione Abruzzo
La Basilica di San Bernardino da Siena (L’Aquila) è composta da un corpo longitudinale a tre navate con cappelle laterali, integrato da un corpo ottagonale coperto da un'alta cupola su tamburo finestrato. Alla base della cupola si trovano quattro cappelle radiali, mentre sul fondo si estende una lunga abside. L'aspetto interno attuale è il risultato di un rifacimento settecentesco, successivo al terremoto del 1703, mentre le modifiche apportate alle navate minori nella prima metà del Novecento hanno cambiato l'architettura di queste ultime. In particolare, sono state aggiunte trabeazioni in corrispondenza dei pilastri e la volta continua è stata suddivisa in numerose volte minori. La Basilica di San Bernardino, uno degli esempi più significativi dell'architettura religiosa abruzzese, fu edificata nella seconda metà del Quattrocento per custodire il corpo del santo, morto all'Aquila nel 1444. Il 20 settembre 1451, papa Nicolò V emise la bolla che autorizzava la costruzione della basilica con annesso convento, e il 28 luglio 1454 san Giacomo della Marca, in qualità di commissario pontificio, tracciò il perimetro del tempio. I lavori, avviati il 2 agosto dello stesso anno, si svolsero in due fasi: i maestri cavensi si occupavano della parte sinistra, mentre i lombardi costruivano il lato destro, verso il convento. Questa divisione del cantiere consentì di accelerare i tempi di realizzazione. Il terreno scelto per la costruzione, scarsamente edificato, fu acquisito dai frati tramite donazioni e acquisti di case e terreni, arrivando a coprire una superficie di 26.000 mq, fino alle mura urbiche di Porta Leoni. La chiesa di Sant'Alò, che occupava l'area dove oggi si trova l'abside, fu demolita e le pietre utilizzate per la costruzione del complesso. Direttore dei lavori e probabilmente anche progettista fu frate Francesco di Paolo dell'Aquila, sostituito nel 1488 da frate Ambrogio. La realizzazione della maestosa basilica e del grande convento fu possibile grazie alle generose offerte di fedeli provenienti da tutta Italia e Germania, tra cui re Alfonso, la contessa di Celano, la vedova di Antonuccio Camponeschi e il cardinale Agnifili.Il culto nella provincia dell’Aquila è profondamente radicato nella storia e nella tradizione del territorio, riflettendo una spiritualità che si intreccia con la natura e l’arte. Questa provincia, caratterizzata da paesaggi montani e borghi antichi, ospita numerosi luoghi di culto, tra cui abbazie, chiese, e santuari, che sono da secoli meta di pellegrinaggi e centri di vita religiosa. Tra i più celebri si annoverano la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove si celebra la Perdonanza Celestiniana, e il Santuario della Madonna di Pietraquaria, venerato come simbolo di protezione per la Marsica. Il culto mariano è particolarmente sentito, con numerosi santuari dedicati alla Vergine, che rappresentano luoghi di raccoglimento spirituale e fede popolare. Accanto ai grandi edifici religiosi, gli eremi della provincia dell’Aquila testimoniano una devozione più intima e silenziosa, spesso collocati in ambienti naturali di straordinaria bellezza. L’Eremo di San Bartolomeo in Legio e l’Eremo di Santo Spirito a Maiella sono esempi emblematici di come la spiritualità si sia intrecciata con la maestosità del paesaggio montano. Questi luoghi non solo raccontano la storia dei santi e degli eremiti che li hanno abitati, ma offrono anche un’esperienza di pace e meditazione ai visitatori. Il culto nella provincia dell’Aquila, dunque, è un viaggio tra fede, arte e natura, che continua ad attrarre devoti e appassionati da tutto il mondo.


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
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