I Rettili presenti nella Regione Abruzzo: La Natrice dal collare
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Categoria: Rettili
La Natrice dal collare (Natrix natrix), conosciuta anche come Colubro, è una specie di serpente non velenoso che si trova in diverse zone dell'Abruzzo, in particolare in ambienti acquatici e umidi. Questo serpente è facilmente riconoscibile per la caratteristica macchia scura a forma di collare dietro la testa, che gli conferisce il nome, e per la livrea che può variare dal verde oliva al grigio chiaro con sfumature scure sul dorso.
In Abruzzo, la Natrice dal collare è presente in diverse aree naturali, dove predilige ambienti acquatici come fiumi, laghi, stagni e paludi, ma anche zone umide come le rive di corsi d’acqua o paludi costiere. La specie è particolarmente comune lungo il fiume Pescara, il Tronto e in numerosi laghetti e riserve naturali, come quelle del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco Nazionale della Majella, che offrono habitat ideali per la sua sopravvivenza.
La Natrice dal collare si nutre principalmente di pesci, anfibi e invertebrati, che trova abbondanti nelle acque stagnanti o a lento scorrimento. Questo serpente è spesso visto nuotare o arrampicarsi sulle piante acquatiche, dove si rifugia e caccia. Durante l'estate, la Natrice dal collare è un abile solista, che trascorre molto tempo al sole per riscaldarsi, mentre in inverno si rifugia in terreni umidi o cavità sotterranee dove entra in ibernazione.
La presenza della Natrice dal collare in Abruzzo è importante per l'equilibrio ecologico, in quanto questa specie contribuisce al controllo delle popolazioni di anfibi e pesci, che a loro volta sono fondamentali per la biodiversità locale. La protezione dei suoi habitat naturali è essenziale per la conservazione della specie, che, pur non essendo minacciata a livello globale, è vulnerabile alla perdita di habitat e all'inquinamento delle acque.
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La Festa dei Serpari di Cocullo, in Abruzzo, è una celebrazione unica nel suo genere, che affonda le sue radici in antichi riti pagani e tradizioni popolari. Ogni anno, il primo maggio, il piccolo borgo di Cocullo si trasforma per rendere omaggio a San Domenico, il santo protettore contro i morsi di serpente e le malattie della pelle. In questa festa suggestiva e ricca di fascino, i protagonisti sono proprio i serpenti.
Durante la celebrazione, i "serpari" – abitanti esperti nel maneggiare i serpenti – raccolgono diverse specie di serpenti non velenosi dalle montagne circostanti, come il cervone, il biacco e il saettone. Questi rettili vengono trattati con cura e, nel giorno della festa, sono adornati attorno alla statua di San Domenico. La statua del santo, ricoperta da una corona di serpenti, viene poi portata in processione per le vie del paese, creando un’atmosfera magica e quasi ipnotica.
Questa tradizione antica simboleggia la comunione tra l'uomo e la natura e celebra il potere protettivo di San Domenico. La festa attira ogni anno numerosi visitatori, curiosi di assistere a uno spettacolo così unico e affascinante, che mescola religione, leggenda e la tradizione dei serpari, custodi di un sapere antico legato al territorio abruzzese.
Le specie che vengono raccolte sono quattro: il cervone. il saettone, la biscia o (nutrice) dal collare e il biacco.


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