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Orti Botanici in Abruzzo: Orto Botanico Riserva Lago di Penne (Penne – Pe) - Info Point Regione Abruzzo

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Orti Botanici in Abruzzo: Orto Botanico Riserva Lago di Penne (Penne – Pe)

Le meraviglie > Flora e Fauna > Orti Botanici
Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

L'Orto Botanico della Riserva Lago di Penne, situato nel cuore dell'Abruzzo, si estende su un’area di circa un ettaro e rappresenta un esempio di come la flora extra mediterranea possa adattarsi a un ambiente naturale ricco di biodiversità. Il sito, istituito nel 1988, è caratterizzato da un paesaggio che si affaccia sul lago omonimo, circondato da una varietà di microhabitat che comprendono zone umide, aree boscose e prati, creando un ambiente ideale per piante non solo mediterranee ma anche di origine continentale e montana. Queste piante, provenienti da ecosistemi diversi, si sono adattate alle condizioni climatiche e naturali particolari della riserva, che ospita una flora eterogenea e di grande valore ecologico. Nel giardino botanico si possono trovare numerose specie che, sebbene non siano originarie del clima mediterraneo, sono riuscite a prosperare grazie a un’attenta progettazione e gestione. Le piante extra mediterranee, infatti, sono disposte in un ordinamento geografico-ecologico che riflette i vari ecosistemi del territorio abruzzese. Questo approccio consente di osservare come diverse specie, come quelle montane e continentali, possano coesistere e svilupparsi in ambienti che, pur non essendo loro habitat nativi, offrono condizioni favorevoli alla crescita. Tra le specie di rilievo ci sono numerose piante erbacee adattate a vivere in zone umide e in suoli ricchi di acqua. L’Orto Botanico di Penne offre quindi un’opportunità unica di osservare come la flora extra mediterranea, come le piante provenienti da aree più fresche e temperate, si inserisca armoniosamente nel panorama della Riserva. L’area ha visto, negli anni, la colonizzazione naturale da parte di specie che, sebbene non originarie della regione, si sono integrate nel paesaggio in modo perfetto. In particolare, alcune piante di origine centroeuropea e continentale si sono adattate alle condizioni più fresche e umide della riserva, riuscendo a prosperare in un ambiente che le protegge dalle alte temperature estive tipiche di altre aree della regione. La gestione dell’Orto Botanico di Penne ha inoltre portato alla reintroduzione di alcune specie vegetali ritenute ormai rare o in pericolo di estinzione nella flora abruzzese. Tra queste, numerose piante provenienti da ambienti montani e di alta quota, che non si trovano facilmente nelle zone a clima mediterraneo. Le piante erbacee, che costituiscono la maggior parte della vegetazione dell’orto, sono particolarmente indicative della resilienza delle specie extra mediterranee, che non solo si sono adattate ma si sono anche arricchite grazie alla continua interazione con gli altri ambienti naturali del sito. In questo contesto, l'Orto Botanico della Riserva Lago di Penne diventa un laboratorio di biodiversità, in cui non solo le piante mediterranee ma anche quelle extra mediterranee sono curate e tutelate, offrendo un’importante risorsa educativa e scientifica. L’orto non è solo un luogo di bellezza, ma un punto di riferimento per la conservazione delle specie vegetali che provengono da ecosistemi differenti, contribuendo così alla comprensione e alla preservazione della flora regionale e nazionale.Orto Botanico Riserva Lago di Penne – Penne (Pe)

L'orto botanico di Penne nasce l'anno seguente l'istituzione della Riserva, nel 1988, e nel 1997 viene riconosciuto come Orto Botanico di "interesse regionale", a seguito della L.R. n.35/97 per la "Tutela della biodiversità vegetale" della Regione Abruzzo. L'orto Botanico di Penne è inserito all'interno dell'area floro-faunistica della Riserva Naturale Regionale Lago di Penne, per cui dal centro visita, dopo avere percorso un tratto che costeggia il lago, si entra nell'orto botanico, ove si incontrano: il centro anatre, il centro lontra e le aree faunistiche allestite per il furetto e le testuggini terrestri. Il Percorso Botanico comprende tra l'altro un sentiero di specie vegetali aromatiche (ad esempio timo, maggiorana, lavanda e menta), allestito anche per non vedenti, con relative tabellazioni di tipo Braille illustrative delle essenze. Le infrastrutture collegate all'orto botanico sono: il Museo Nicola Di Leone e il Centro di Educazione Ambientale "Antonio Bellini". Inquadramento geografico del sito L'Orto botanico di Penne è situato a 250 m slm, si localizza lungo la sponda del lago omonimo su di un promontorio con direzione sud e versanti esposti da nord a sud-ovest, per un'estensione di circa 1 ha. Il paesaggio originale, prima della costruzione della diga, era formato da coltivi alternati da filari e fasce boscate. La vegetazione che attualmente si rinviene nell'orto è il risultato di una colonnizzazione naturale, che ha interessato soprattutto le zone umide, e di interventi di rimboschimento. Secondo la classificazione fitoclimatica del Pavari (1969) il territorio è compreso nella fascia del Lauretum, 2° tipo, con siccità estiva, sottozona media, la cui vegetazione climax di riferimento è il Quercetum ilicis, caratterizzato dalla dominanza del leccio. Topograficamente l'orto è situato all'interno di una vallecola con orientamento ovest-sud-est, aperta ai venti occidentali che sono i più forti, sia in termini di frequenza che di velocità (Artese, 1990). Il bacino idrografico di riferimento è quello del fiume Saline, che si origina dalle confluenze del fiume Tavo e del fiume Fino; in particolare l'area protetta ricade nel bacino del Tavo, confluente di destra del Saline. L'Orto di Penne è caratteristico poiché dispone le piante secondo un ordinamento geografico-ecologico, al contrario degli orti botanici di antica origine, Hortus simplicium, ove le piante erano ordinate secondo un sistema tassonomico, quindi, in maniera sistematica, prescindendo dal loro ambiente biologico. In pratica si tenta di ricostruire le maggiori associazioni vegetali del territorio abruzzese. Tutte le specie che sono state impiantate da quando l'Orto è divenuto di interesse regionale, con la L.R. n.35/97, sono rigorosamente di origine abruzzese, conformemente a quanto dice il suddetto testo di legge all'art.2, comma 6: i Giardini e Orti Botanici di interesse regionale provvedono alla coltivazione di specie spontanee della flora d'Abruzzo e le piante coltivate tradizionalmente appartenenti a specie o cultivar in via di scomparsa.L'Orto Botanico di Penne è stato fondato nel 1988, un anno dopo l'istituzione della Riserva Naturale Regionale Lago di Penne, e nel 1997 è stato riconosciuto come Orto Botanico di "interesse regionale" dalla Regione Abruzzo, ai sensi della L.R. n. 35/97, dedicata alla "Tutela della biodiversità vegetale". Questo giardino botanico è collocato all'interno della riserva, che ospita un'importante varietà di ecosistemi naturali, e accoglie i visitatori che, partendo dal centro visita e percorrendo un tratto che costeggia il lago, si immergono in un percorso che non solo offre una panoramica della flora locale, ma anche la possibilità di scoprire la fauna, come il centro anatre, il centro lontra e altre aree faunistiche.
L'orto botanico si estende per circa un ettaro, in un paesaggio che si affaccia sul lago e che presenta una varietà di microhabitat, dalle zone umide alle aree rimboschite. La vegetazione, pur essendo il risultato di un processo di colonizzazione naturale, è anche il frutto di interventi mirati che hanno ripristinato e valorizzato la flora autoctona. I visitatori possono esplorare diverse sezioni dedicate a piante aromatiche, come il timo, la maggiorana, la lavanda e la menta, che sono allestite anche per non vedenti grazie a tabellazioni in Braille. Questo approccio inclusivo permette a chiunque di entrare in contatto con la bellezza della natura, anche chi ha difficoltà visive.
Dal punto di vista geografico, l'Orto Botanico di Penne si trova a 250 metri di altitudine, lungo la sponda del lago, su un promontorio che guarda verso sud, con esposizioni che variano da nord a sud-ovest. L'area è caratterizzata da un clima mediterraneo secco in estate, con una vegetazione climax dominata dal leccio, un albero tipico della fascia del Lauretum, secondo la classificazione fitoclimatica di Pavari. La valle in cui sorge l'orto è particolarmente esposta ai venti occidentali, che influenzano il microclima della zona, dando forma a un ambiente di grande interesse sia per la flora che per la fauna.
Una delle caratteristiche più distintive dell'Orto Botanico di Penne è il suo ordinamento geografico-ecologico. A differenza degli orti botanici tradizionali, che seguono un sistema tassonomico, qui le piante sono disposte in base alla loro provenienza e all'ambiente biologico in cui crescono. Questo approccio consente di ricostruire le principali associazioni vegetali del territorio abruzzese, offrendo ai visitatori una visione più autentica e integrata della biodiversità regionale. L'orto è un luogo ideale per conoscere e apprezzare le specie vegetali che caratterizzano la flora dell'Abruzzo, presentando anche piante rare o in via di estinzione che sono tutelate dalla legge regionale.
Infine, l'Orto Botanico di Penne ha l’obiettivo di preservare la biodiversità vegetale abruzzese, con una particolare attenzione alle specie spontanee e a quelle che, purtroppo, sono a rischio di scomparsa. A partire dal riconoscimento come "interesse regionale", le piante coltivate nel giardino sono esclusivamente di origine abruzzese, come stabilito dalla L.R. n. 35/97. Questo impegno verso la conservazione della flora autoctona non solo arricchisce l’esperienza del visitatore, ma contribuisce anche in modo significativo alla protezione e alla valorizzazione del patrimonio naturale della regione.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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