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Sito archeologico in Provincia di Chieti: Le terme di Histonium con il mosaico di Nettuno – Vasto (Ch) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia di Chieti: Le terme di Histonium con il mosaico di Nettuno – Vasto (Ch) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia CH
I principali siti archeologici nella Provincia di Chieti - Abruzzo

Le terme di Histonium, oggi situate a Vasto, rappresentano uno dei siti archeologici più importanti e meglio conservati dell'Abruzzo. Il complesso termale, che risale al II secolo d.C., fu scoperto nel 1974 grazie a scavi che rivelarono una parte consistente dell'antica struttura. Sebbene alcune aree rimangano ancora sepolte, la maggior parte delle strutture e dei mosaici è stata riportata alla luce, offrendo uno spaccato straordinario della vita romana. Tra le scoperte più significative c'è il famoso mosaico di Nettuno, che si estende su una superficie di 170 m² e raffigura il dio del mare con un tridente e un delfino, simboli del suo dominio. Il mosaico di Nettuno è senza dubbio il pezzo più famoso del sito e rappresenta una delle opere artistiche più complesse dell'epoca romana. Accanto al dio, vi sono raffigurazioni di cavalli e tritoni, tutte realizzate con grande maestria. Il pavimento a mosaico che lo ospita è composto da tessere bianche, nere e marroncine, ed è uno degli esempi migliori di come l'arte romana potesse fondere estetica e funzionalità. Le decorazioni mitologiche, che includono animali marini e creature fantastiche, sono una testimonianza della cultura popolare e religiosa del tempo, nonché della maestria degli artigiani che lavoravano nei laboratori di Histonium. Nel complesso termale sono stati rinvenuti anche altri mosaici e strutture che testimoniano l'importanza della città durante il periodo romano. Histonium, infatti, era una città fiorente e ben organizzata, che doveva la sua ricchezza alla posizione strategica e alle sue risorse naturali. La scoperta delle terme ha permesso di ricostruire parte della vita quotidiana dei suoi abitanti, che frequentavano questi luoghi non solo per motivi igienici, ma anche come centri di incontro e socializzazione. Le terme facevano parte di un più ampio progetto urbano, che comprendeva anche l'anfiteatro e il sistema di distribuzione dell'acqua, elementi fondamentali per la vita nella città romana. Oggi le terme di Histonium sono un'importante attrazione turistica e culturale, visitabile soprattutto durante la stagione estiva, ma anche in altri periodi dell'anno su richiesta. Oltre alla bellezza dei mosaici, il sito offre uno spunto interessante per approfondire la storia di Vasto e del suo sviluppo attraverso i secoli. Grazie agli scavi, è possibile immergersi in una realtà romana che ha lasciato un'impronta indelebile sul territorio, non solo con le sue strutture monumentali, ma anche con l'arte che ne ha arricchito gli spazi pubblici.Siti Archeologici in Abruzzo:
Le terme di Histonium con il mosaico di Nettuno – Vasto (Ch). Le terme di Vasto, o meglio dell’antica Histonium, risalgono al II secolo d.C. e furono scoperte grazie ad alcuni scavi eseguiti tra il 1973 e il 1974. Da quella prima scoperta passarono altri vent’anni prima che, tra il 1994 e il 1997, venissero riportati alla luce il mosaico del Nettuno e i vari ambienti del complesso. In realtà, parte del sito è ancora sepolta sotto la vicina strada Adriatica e la chiesa di Sant’Antonio. Questo complesso di notevoli proporzioni e pregio artistico, è tra i meglio conservati della regione Abruzzo. Il mosaico di Nettuno è il mosaico più esteso delle terme con i suoi 170 m² e rappresenta il dio del mare che regge un tridente nella mano sinistra e un delfino in quella destra. Il sito è regolarmente aperto al pubblico durante l’estate, mentre nelle altre stagioni è possibile comunque visitare l’area archeologica contattando la delegazione FAI di Vasto. Il mosaico del Nettuno: Nell’estremo sud dell’Abruzzo, affacciata sulla costa dei Trabocchi, si trova Vasto, città di mare ma anche città d’arte e di cultura. Essa infatti è cresciuta sulla traccia di un grande municipium romano del quale, sotto i palazzi moderni e le dimore storiche, si nascondono gli antichi tesori. Histonium, questo il nome della Vasto romana, fu il principale centro della gente italica dei Frentani. Venne iscritta dai Romani alla tribù Arnensis e dopo la guerra sociale divenne un municipium di Roma. Tra il I e II secolo d.C., sotto Augusto e Claudio, rampolli delle nobili famiglie locali riuscirono a ricoprire alte cariche a Roma, come P. Paquius Scaeva, che fu proconsole della provincia di Cipro. La città si arricchì quindi di grandi edifici pubblici, grazie anche all’impegno delle ricche famiglie aristocratiche desiderose di mostrare il loro benessere; furono infatti costruiti l’anfiteatro, le terme e il sistema urbano di distribuzione dell’acqua. Nel 346 d.C. la città fu devastata da una terribile frana, molti edifici vennero abbandonati, altri richiesero radicali interventi di recupero. Seguirono fasi alterne, ma il declino era ormai avviato e la città subì nei secoli nuovi terribili colpi, come l’altro grave dissesto del 1457 e l’incursione del saraceno Pialy Pascià, che la mise a ferro e fuoco nel 1568. La Vasto medievale e moderna è stata costruita sopra la città romana, spesso recuperandone spazi e strutture, come l’attuale piazza G. Rossetti, che segue le linee curve dell’anfiteatro romano. Degli antichi splendori romani, nonostante i quasi duemila anni trascorsi e la successiva espansione urbanistica che ha portato a demolire man mano gli edifici antichi e costruirvi sopra i nuovi, restano molte tracce. Le numerose campagne di scavo archeologico ne hanno riportate alla luce parecchie, e tra esse le sontuose terme decorate da splendidi mosaici. Il grande complesso delle terme romane di Histonium venne costruito nel II secolo d.C., quando la città conobbe il suo periodo di massimo splendore, e i suoi resti vennero alla luce nel 1974 demolendo alcuni edifici pericolanti. Lo scavo portò in superficie l’antico praefurnium – l’ingegnoso sistema usato per riscaldare gli antichi edifici termali – e una sala con il pavimento a mosaico ricco di animali marini e fantastici. Sul finire degli anni ’90 ulteriori scavi hanno portato alla scoperta di un’altra grande sala decorata con favolosi mosaici. Vi sono raffigurati animali e divinità marine tra le quali un meraviglioso Nettuno, dio del mare, che ci appare con il tridente nella mano destra e un delfino poggiato sulla sinistra. Attorno a lui vi sono fanciulle che cavalcano cavalli e tritoni. Stupisce la maestria dell’artista, riuscito a donare plasticità ed espressione a quelle figure pur avendole realizzate soltanto con pietruzze bianche e nere. Il pavimento a mosaico venuto alla luce nel 1974 è realizzato con tessere di tre colori: bianco, nero e marroncino. Non ha figure umane ma in compenso vanta uno straordinario campionario di animali mitologici, delfini, pesci, calamari, cozze, ricci di mare e murene. Quasi tutti i mosaici sono stati lasciati sul posto e l’area è stata coperta e attrezzata per la visita, per la quale ci si può informare presso il museo. Le terme di Histonium con il mosaico di Nettuno – Vasto (Ch)

Le terme di Vasto, anticamente note come terme di Histonium, sono uno dei siti archeologici più affascinanti dell’Abruzzo. Scoperte negli anni '70 durante degli scavi, queste strutture risalgono al II secolo d.C., epoca in cui Histonium era un prospero municipium romano. Il complesso termale è noto non solo per la sua estensione e bellezza, ma anche per i suoi mosaici ben conservati, tra cui spicca il celebre mosaico di Nettuno. Questo mosaico, con una superficie di 170 m², rappresenta il dio del mare mentre tiene un tridente nella mano sinistra e un delfino nella destra, un capolavoro che testimonia l'abilità degli artigiani romani.
Il sito archeologico delle terme si trova sotto la moderna Vasto, che si sviluppò sopra l'antica Histonium, e continua a svelare tesori nascosti. Grazie a successive campagne di scavo, tra cui quelle tra il 1994 e il 1997, sono emersi non solo i mosaici, ma anche diverse strutture romane, come il praefurnium, il sistema di riscaldamento delle terme. Nonostante parte del sito resti ancora sotterrata, soprattutto sotto la strada Adriatica e la chiesa di Sant'Antonio, il parco archeologico è accessibile al pubblico, con visite disponibili anche nei mesi non estivi su richiesta.
Histonium fu una delle città più importanti della regione frentana, e durante il periodo romano, sotto il dominio di Augusto e Claudio, la città visse il suo massimo splendore. L'aristocrazia locale, che ricopriva importanti cariche a Roma, contribuì alla costruzione di grandi edifici pubblici, tra cui le terme. La città, distrutta parzialmente nel 346 d.C. da una frana, subì diversi danni anche nei secoli successivi, come nel 1457 e durante l'incursione saracena del 1568. Nonostante ciò, le strutture romane sopravvissero, e le rovine furono riscoperte solo secoli dopo, quando gli scavi iniziarono a svelare l'antica grandezza della città.
Le terme di Histonium sono un esempio eccezionale di come la cultura romana si sia integrata con le tradizioni locali. Il mosaico di Nettuno, con la sua straordinaria maestria artistica, è una delle opere più significative di questa fusione. Oltre a Nettuno, gli altri mosaici raffigurano animali marini e divinità mitologiche, realizzati con tessere bianche e nere, a dimostrazione della perizia tecnica degli artigiani romani. Questi mosaici, insieme alle altre scoperte, offrono un'importante testimonianza della vita quotidiana e della religiosità di Histonium, facendo delle terme un sito archeologico di rilevante interesse storico e culturale.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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