Le Torri e i Torrioni in Provincia di Teramo – Abruzzo: La Torre del Salinello (Giulianova)
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Le Torri di avvistamento in Abruzzo - Provincia di Teramo

Un po' di storia sulle torri costiere di avvistamento, in particolare quella del Salinello a Giulianova.
Sin dai tempi più remoti, la popolazione di Giulianova, come quella delle altre località costiere, viveva sotto la costante minaccia delle incursioni dei pirati, un pericolo che ha caratterizzato gran parte della sua storia. La colonia romana di Castrum, infatti, aveva come scopo principale quello di sorvegliare la costa e proteggere l'accesso alle principali vie commerciali. Questo compito di difesa divenne ancora più cruciale durante il Medioevo, quando le guerre contro i saraceni e la crescente pressione delle scorrerie dei pirati turchi resero il litorale adriatico un obiettivo strategico per i nemici. Le popolazioni locali vivevano costantemente in allerta, temendo possibili attacchi.
Nel 1563, la situazione divenne insostenibile, e la necessità di un servizio di guardia costiera si fece più urgente. Il governo spagnolo, che controllava il Regno di Napoli, decise di costruire una serie di torri costiere di avvistamento e difesa, in grado di resistere anche a piccoli assedi e azioni di disturbo. Lungo la costa abruzzese furono erette ben 15 torri, ma oggi solo sette sono ancora visibili. Alcune di queste, come la Torre del Salinello a Giulianova, sono ora di proprietà privata. Altre torri, come la Torre di Cerrano a Pineto e la Torre di Carlo V di martinsicuro, sono state restaurate e ben conservate. Tuttavia, alcune torri sono rimaste in stato di abbandono, ma continuano a rivestire un importante significato storico e simbolico per le varie città.
La Torre del Salinello, rispetto ad altre strutture costiere, ha avuto una sorte più favorevole, rimanendo intatta fino ai giorni nostri. Costruita nel 1563, ha una forma a tronco di piramide con una base di circa 10 metri di lato. La torre è composta da due vani: uno al piano terra e uno al primo piano. Il vano inferiore ha muri più spessi ed è caratterizzato da una copertura a volta a botte, mentre il piano superiore, più snodato, collega alla terrazza, che rappresenta il punto più alto della torre. Da qui, i soldati potevano avvistare per primi eventuali minacce in arrivo dal mare, grazie alla sua posizione strategica con un’ottima visuale sulla costa.
Un elemento comune a tutte le torri costiere, e presente anche nella Torre del Salinello, è il pozzo: un foro scavato nello spessore delle mura, utilizzato per raccogliere l’acqua durante i lunghi periodi di assedio. La presenza di questo pozzo testimonia la necessità di autonomia della torre durante le situazioni di emergenza, garantendo un rifornimento vitale in caso di isolamento. Per accedere al piano superiore, un’adiacente scaletta conduce alla terrazza, originariamente protetta da una merlatura guelfa, una tipica difesa medievale che permetteva di proteggere i soldati durante le fasi di attacco.
Oggi, la Torre del Salinello rappresenta un importante punto di riferimento storico e paesaggistico per Giulianova. Situata sulla Strada Statale n. 16, sul lato ovest della città, la torre è visibile a chi attraversa la zona lungo la Nazionale Adriatica. Sebbene sia stata restaurata da privati, la sua presenza rimane un simbolo indelebile della storia locale e della lotta per la difesa del litorale giuliese contro i pericoli esterni. La torre offre anche un affaccio panoramico sul mare Adriatico e sull’entroterra abruzzese, permettendo a chi la osserva di apprezzare la bellezza e la storia del paesaggio circostante.
La Torre del Salinello, con la sua architettura e il suo valore storico, non è solo un monumento alla difesa costiera, ma anche una testimonianza della resilienza delle comunità locali. La sua conservazione e il suo restauro rappresentano un impegno per mantenere viva la memoria di un passato che ha segnato profondamente la vita dei suoi abitanti.
Le Torri di avvistamenti in Abruzzo | ||||
![]() Le Torri di avvistamento: Sentinelle Silenziose L'Abruzzo, in un territorio spesso segnato da conflitti e incursioni, le torri di avvistamento hanno giocato un ruolo essenziale nella difesa delle coste e delle vie interne. Sparse lungo il litorale adriatico e sulle alture appeniniche, queste strutture erano i primi avamposti di avvertimento contro gli attacchi, soprattutto da parte dei pirati saraceni. Un esempio, la Torre di Cerrano, oggi inserita nell’Area Marina Protetta, è uno degli esempi più affascinanti e ben conservati di queste costruzioni. Altre torri sparse in Abruzzo, come quelle della Valle Peligna e del versante orientale della Majella, testimoniano un sistema capillare di protezione che univa ingegno e resistenza. Questi monumenti, spesso immersi in scenari naturali di straordinaria bellezza, continuano a raccontare storie di vigilanza e resilienza. | ||||
Le Torri in Provincia dell'Aquila: Torre di Rocca Calascio, Torre di Santo Stefano di Sessanio, Torre di Bominaco, Torre di Goriano Sicoli, Torre di Frattura Vecchia (Scanno), Torre di Forca di Penne (Navelli), Torre di Castelvecchio Calvisio, Torre di Barisciano, Torre di Ocre, Torre di Anversa degli Abruzzi. | ||||
Le Torri in Provincia di Chieti: Torre di San Giovanni in Venere (Fossacesia), Torre del Moro (Francavilla al Mare), Torre di Punta Penna (Vasto), Torre del Castello di Palmoli, Torre di Casalbordino, Torre di Rocca San Giovanni, Torre di Monteodorisio, Torre di Lentella, Torre di Roccascalegna. | ||||
Le Torri in Provincia di Teramo: Torre di Cerrano (Pineto), Torre di Montepagano (Roseto degli Abruzzi), Torre di Martinsicuro, Torre della Vibrata (Alba Adriatica), Torre di Civitella del Tronto, Torre di Montegualtieri (Cermignano), Torre del Salinello (Giulianova), Torrione il Bianco (Giulianova), Torrione di Porta Santa Maria (Giulianova), Torrione Porta Napoli (Giulianova), Torre di Campli, Torre di Colonnella, Torre di Notaresco, Torre di Castelbasso (Castellalto). |

Torre di Cerrano: una sentinella del passato in Abruzzo
L'Abruzzo, noto come un grande museo all'aperto, espone opere d’arte e monumenti immersi in un paesaggio intatto e suggestivo, privo di orari o confini. Tra questi tesori spicca la Torre di Cerrano, una storica torre di avvistamento situata su uno splendido tratto di spiaggia tra Silvi e Pineto.
L'Abruzzo, noto come un grande museo all'aperto, espone opere d’arte e monumenti immersi in un paesaggio intatto e suggestivo, privo di orari o confini. Tra questi tesori spicca la Torre di Cerrano, una storica torre di avvistamento situata su uno splendido tratto di spiaggia tra Silvi e Pineto.
Costruita nel 1568, la Torre di Cerrano faceva parte del sistema difensivo costiero ideato dai Viceré spagnoli di Napoli, Alvarez de Toledo e Parafan de Ribera, a partire dalla seconda metà del XVI secolo per contrastare le incursioni turche. Questo sistema comprendeva una rete di torri distribuite lungo l’intero litorale del Regno di Napoli, poste a vista l’una dell’altra per garantire una comunicazione rapida in caso di pericolo.
La Torre di Cerrano conserva ancora il suo nucleo originario, nonostante le modifiche apportate nel tempo. Originariamente, presentava una base quadrata e una struttura a tronco di piramide, con un apparato a sporgere su beccatelli dotati di caditoie per la difesa verticale. Simili strutture possono essere osservate nella Torre della Vibrata, nei pressi di Alba Adriatica, e nella torre di Punta Penna, presso Vasto.
Nel XVII secolo, la torre perse la sua funzione militare e divenne proprietà dei marchesi di Cermignano. Agli inizi del XX secolo, venne sopraelevata con l’aggiunta di una torretta quadrata coronata da merli, mentre gli interni furono trasformati con la creazione di scale, piccoli vani nelle mura e nuove aperture, tra cui finestre a oblò. Negli anni 1982-83 fu ulteriormente ampliata con un corpo di fabbrica a elle verso sud-est e sottoposta a un restauro conservativo.
Oggi la Torre di Cerrano, oltre a essere un simbolo storico e architettonico, ospita un Laboratorio di Biologia Marina, testimoniando la perfetta integrazione tra passato e presente.


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