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Le grotte in Abruzzo: Grotta di Val de' Varri a Sante Marie (Aq) - Info Point Regione Abruzzo

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Le grotte in Abruzzo: Grotta di Val de' Varri a Sante Marie (Aq)

Le meraviglie > Grotte in Abruzzo
Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

Le Grotte Naturali in Abruzzo. La Grotta di Val de' Varri, situata nel territorio di Sante Marie (AQ), è un'importante attrazione turistica e ambientale che coniuga storia, natura e biodiversità. Questo sito è vincolato dal Ministero dei Beni Culturali per via dei reperti archeologici rinvenuti, oggi conservati presso il Museo Archeologico del Cicolano a Corvaro. Inserita nella rete Natura 2000 come Sito d'Interesse Comunitario (SIC), la grotta ospita habitat e specie di rilevante valore ecologico, contribuendo alla conservazione della biodiversità locale. L'accesso alla grotta avviene attraverso un sentiero che conduce a un'imponente parete rocciosa, dove il Rio Varri, durante i mesi invernali, forma una spettacolare cascata. La grotta si suddivide in due rami distinti: il ramo sinistro, con importanti testimonianze archeologiche risalenti alla media Età del Bronzo, e il ramo destro, caratterizzato da concrezioni calcaree di rara bellezza. Le stalattiti e le stalagmiti, modellate dal lento scorrere dell'acqua, creano ambienti suggestivi, con riflessi di luce che si specchiano nelle acque sotterranee. L'ambiente circostante è caratterizzato da una vegetazione rigogliosa, con foreste di querce, lecci e carpini. Il sottobosco è arricchito da agrifogli, cornioli e ginestre, mentre le fioriture stagionali di primule, ciclamini e orchidee colorano il paesaggio. La diversità della vegetazione cambia con l'altitudine, passando da boschi densi a piccoli arbusti che si aggrappano alle rocce calcaree, fino a muschi e licheni che colonizzano le superfici più esposte. La fauna della grotta è altrettanto ricca e comprende specie protette come il gambero di acqua dolce e diverse varietà di pipistrelli. Gli studi scientifici hanno individuato almeno cinque specie di chirotteri, due delle quali in via d'estinzione, che trovano rifugio nelle profondità della cavità. La presenza di questi animali testimonia l'importanza ecologica del sito, rendendolo un luogo di grande interesse naturalistico e scientifico.Le Grotte e le cavità naturali in Abruzzo:
Grotta di Val de' Varri a Sante Marie (Aq). Le Grotte di Val de’ Varri sono un’importante emergenza turistica, ambientale e culturale della Regione Lazio. Questo luogo è vincolato dal Ministero dei Beni Culturali per via del rinvenimento di manufatti conservati presso il Museo Archeologico del Cicolano a Corvaro, ed è anche un SIC, Sito d’Interesse Comunitario, di Natura 2000, rete creata dall’Unione Europea per la conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali identificati come prioritari in virtù di eccezionali esemplari di fauna e flora ospitati. Il motto è "Natura 2000 - Europe's nature for you”. Nel ramo sinistro vive infatti una colonia di pipistrelli molto rari. Nel ramo destro invece vi sono stalattiti, stalagmiti e altre bellissime concrezioni calcaree, come le macchie di leopardo, che formano uno spettacolo unico. Attraverso un suggestivo itinerario ambientale e didattico è possibile visitare le grotte di Val de' Varri: dopo aver percorso il sentiero d' ingresso, ci si trova improvvisamente di fronte il maestoso e selvaggio dirupo del "grottone", ai piedi del quale, nel periodo invernale, il Rio Varri riversa tumultuosamente nelle viscere della terra la sua cascata d'acqua. Da qui si accede al ramo sinistro della grotta (la zona archeologica) che testimonia la presenza dell'uomo Appenninico della media età del bronzo, e il ramo destro (fossile), formato dal lento e millenario lavoro dell' acqua con numerose concrezioni che hanno dato luogo al gioco fantastico si stalattiti e stalagmiti: un lavoro certosino realizzato ad arte della natura. Lo spettacolo è arricchito dalla scenografia di corsi d'acqua che si aprono come a formare piccoli specchi. I due rami s'incontrano infine nello spettacolare Salone della confluenza, una visione mozzafiato. La zona di Val de' Varri come quella del Cicolano offre paesaggi variegati e mutevoli in colore e forme. E' caratterizzata dalla larga presenza di aree in quota, con terreni in parte calcarei ed in parte arenari coperti in prevalenza da un fitto manto boschivo. La foresta caducifoglia è costituita da specie quercine a foglia larga come roverella e cerro oltre a sempreverdi come il leccio, specie betullacee, carpino nero e bianco, ornielli, noci, noccioli e diverse varietà di aceri, i castagneti da frutto presentano esemplari di eccezionali dimensioni. Tra le essenze arbustive del sottobosco citiamo l'agrifoglio, il corniolo, il sorbo il ginepro comune, rovi di more, ribes, la rosa di macchia o rosa selvatica. Ravvivano il paesaggio i colori dei tipici fiori: primule, ciclamini, viole e numerose e varietà di orchidee. In prossimità della forra si nota la diversità della composizione della vegetazione: passiamo dalle formazioni caducifoglie a piccoli arbusti selvatici inerpicati sulla roccia calcarea per arrivare ad essenze vegetali sempre più piccole come muschi e licheni. L'aspetto faunistico è rappresentato da varie specie di animali quali: anfibi, piccoli rettili, diversi uccelli come la cutrettola, il merlo, il pettirosso, l'usignolo, il merlo acquaiolo; nell'ambiente acquatico troviamo il gambero di acqua dolce dalla colorazione variabile. Rilevante importanza assume la presenza del pipistrello all'interno della grotta. Studi di esperti hanno rilevato la presenza di almeno cinque specie di pipistrelli tra queste due specie, nella parte più interna, in via d'estinzione. Grotta di Val de' Varri a Sante Marie (Aq)

Le Grotte di Val de' Varri, situate a Sante Marie in provincia de L'Aquila, rappresentano un'importante emergenza turistica, ambientale e culturale della Regione Lazio. Vincolate dal Ministero dei Beni Culturali per i reperti archeologici rinvenuti, oggi conservati presso il Museo Archeologico del Cicolano a Corvaro, le grotte sono anche un Sito d'Interesse Comunitario (SIC) della rete Natura 2000, creata dall'Unione Europea per la conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali prioritarie. Il ramo sinistro della grotta ospita una rara colonia di pipistrelli, mentre il ramo destro affascina i visitatori con stalattiti, stalagmiti e spettacolari concrezioni calcaree, tra cui le suggestive macchie di leopardo.
Il percorso di visita si snoda attraverso un itinerario ambientale e didattico. Dopo il sentiero d'ingresso, i visitatori si trovano di fronte al maestoso dirupo del "grottone", ai piedi del quale, durante l'inverno, il Rio Varri si tuffa in una cascata impetuosa che scompare nelle profondità della terra. Da qui si accede al ramo sinistro della grotta, la zona archeologica che testimonia la presenza umana risalente alla media Età del Bronzo. Il ramo destro, invece, è di origine fossile e si è formato nel corso di millenni grazie all'azione erosiva dell'acqua, dando vita a spettacolari concrezioni calcaree.
L'ambiente circostante offre una ricca biodiversità con paesaggi mutevoli e boschi rigogliosi. Le foreste caducifoglie ospitano querce come roverella e cerro, oltre a sempreverdi come il leccio. Tra le altre specie arboree si trovano carpini, ornielli, noci, noccioli e castagni da frutto di dimensioni eccezionali. Il sottobosco è arricchito da agrifogli, cornioli, ginepri e varietà di aceri, con fioriture stagionali di primule, ciclamini, viole e orchidee.
La fauna locale è altrettanto diversificata, con anfibi, rettili e uccelli come la cutrettola, il pettirosso e il merlo acquaiolo. Nei corsi d'acqua si possono osservare gamberi di acqua dolce dalla colorazione variabile. All'interno della grotta, la presenza di almeno cinque specie di pipistrelli, di cui due in via d'estinzione, testimonia l'importanza ecologica di questo habitat, rendendolo un luogo di grande valore scientifico e naturalistico.
La Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, situata nel comune di Morino, in provincia de L'Aquila, è uno dei luoghi più suggestivi dell'Abruzzo. Il suo nome deriva dal termine dialettale "zompo", che significa salto, e descrive perfettamente la spettacolare cascata che caratterizza questa riserva. Con un salto di oltre 80 metri, la cascata rappresenta una delle più alte dell’Appennino ed è alimentata da sorgenti che emergono direttamente dalla montagna. Questo fenomeno crea uno scenario di rara bellezza, particolarmente suggestivo durante il periodo primaverile, quando il flusso dell’acqua è al massimo. La riserva si estende su una superficie di circa 1.025 ettari, immersa in un paesaggio tipico dell’Appennino centrale, ricco di boschi di faggi, querce e altre specie tipiche della vegetazione montana. La biodiversità è uno degli aspetti più interessanti della zona, che ospita una fauna variegata: tra gli avvistamenti più comuni si annoverano il lupo appenninico, il cinghiale, e numerose specie di uccelli rapaci, come il falco pellegrino e l’aquila reale. Per gli amanti della natura, la riserva offre un’opportunità unica per scoprire un ecosistema ricco e ben conservato. La cascata è raggiungibile attraverso sentieri ben segnalati, ideali per gli appassionati di trekking. Uno dei percorsi più frequentati è il sentiero ad anello che conduce i visitatori direttamente ai piedi del salto d'acqua, offrendo panorami mozzafiato lungo il tragitto. Per chi cerca un’esperienza più rilassante, la riserva mette a disposizione aree pic-nic immerse nel verde, dove poter trascorrere momenti di tranquillità a contatto con la natura. Non mancano cartelli informativi che descrivono le caratteristiche geologiche e naturali della riserva, arricchendo la visita con contenuti educativi. La Riserva Naturale Zompo lo Schioppo non è solo un luogo di interesse paesaggistico, ma anche culturale. La zona è intrisa di storie e tradizioni che risalgono a tempi antichi, con testimonianze che narrano l'importanza di queste terre per le comunità locali. In estate, vengono spesso organizzati eventi e visite guidate che permettono di conoscere meglio il territorio, mentre l’inverno avvolge la riserva in un’atmosfera incantata grazie alla neve che riveste il paesaggio. Visitare la cascata e la riserva circostante rappresenta un’esperienza imperdibile per chi desidera scoprire uno degli angoli più autentici e spettacolari dell’Abruzzo.

Cascate in Abruzzo
L'Abruzzo è una regione rinomata per la sua natura incontaminata, e tra le sue meraviglie si annoverano numerose cascate, mete ideali per gli amanti delle escursioni e della bellezza paesaggistica. Immersi in contesti di grande suggestione, questi salti d'acqua si inseriscono armoniosamente tra foreste lussureggianti, altipiani e valli rocciose, offrendo momenti di autentico contatto con la natura. Le cascate in Abruzzo, sono spesso accessibili tramite sentieri immersi in una natura rigogliosa, ideali per chi cerca un'avventura a contatto con l'ambiente. Alcune di esse sono alimentate da fiumi e torrenti montani che scorrono impetuosi, regalando spettacoli suggestivi soprattutto...
La Valle Peligna è una delle aree più affascinanti dell'Abruzzo, situata nel cuore della regione, tra le catene montuose della Maiella, del Sirente e del Morrone. Questo territorio, caratterizzato da un'ampia conca pianeggiante a circa 400 metri di altitudine, ha una storia ricca e un panorama unico che mescola bellezza naturale e cultura millenaria. Nota per essere stata un antico lago prosciugatosi nel corso dei millenni, la valle presenta oggi un paesaggio vario e fertile, attraversato dal fiume Aterno-Pescara e costellato di oliveti, vigneti e piccoli borghi. È un luogo ideale per chi ama la natura e vuole esplorare la cultura abruzzese, grazie alla varietà di esperienze offerte, che spaziano dall'escursionismo alle visite storiche. Sulmona, la città principale della valle, è famosa per essere la patria del poeta latino Ovidio e per la tradizione dei confetti, ancora oggi realizzati con tecniche artigianali. Il centro storico di Sulmona conserva tesori architettonici come la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell'Annunziata e il maestoso acquedotto medievale, rendendo la città un punto di riferimento culturale nella regione. La Valle Peligna è anche una porta d’accesso a paesaggi spettacolari, grazie alla vicinanza con parchi naturali come il Parco Nazionale della Maiella. Escursionisti e amanti dell’outdoor possono esplorare i sentieri che conducono al monte Morrone o alle Gole di San Venanzio, mentre gli appassionati di storia possono visitare siti come gli eremi celestiniani e il sito archeologico di Corfinium, antica capitale della Lega Italica. Rinomata anche per i suoi prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva e i vini Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, la Valle Peligna offre una combinazione perfetta di natura, storia e gastronomia. Un viaggio in questa valle è un’esperienza completa, che regala ai visitatori un assaggio dell'autenticità e della bellezza dell’Abruzzo.

Le valli in Abruzzo
Le valli dell'Abruzzo rappresentano uno degli aspetti più affascinanti del suo paesaggio naturale, incorniciate tra le maestose cime dell'Appennino e ricche di storia, cultura e biodiversità. Tra le più importanti si trovano la Valle Peligna, la Valle del Sagittario, la Valle del Vomano e la Valle Roveto, ciascuna con caratteristiche uniche che raccontano la complessità e la bellezza di questa regione.
La Valle Peligna, situata al centro dell'Abruzzo, è nota per la sua storia antica, essendo stata un importante centro della civiltà italica dei Peligni. Qui si trova Sulmona, patria del poeta Ovidio e celebre per la produzione dei confetti. La valle è circondata da montagne imponenti...
L'Altopiano delle Cinquemiglia è un suggestivo altopiano dell'Abruzzo, situato a circa 1.200 metri di altitudine tra i comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questa vasta area pianeggiante si estende per circa 7 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza, incastonata tra le imponenti montagne dell'Appennino centrale. Caratterizzato da paesaggi incantevoli e da una natura incontaminata, l'altopiano è una destinazione ideale per escursionisti, appassionati di natura e amanti della storia. La zona è nota per i suoi contrasti stagionali: in estate, i prati si tingono di verde e accolgono animali al pascolo, mentre in inverno, l'intero altopiano è spesso ricoperto da una coltre di neve che crea panorami fiabeschi. Grazie alla sua altitudine, l'area è famosa anche per essere tra le più fredde d'Abruzzo, tanto da essere ricordata storicamente come un passaggio impervio per i viandanti e le greggi durante i mesi invernali. Dal punto di vista naturalistico, l'Altopiano delle Cinquemiglia offre una ricca biodiversità. È un luogo ideale per passeggiate e trekking, con sentieri che attraversano dolci pendii e regalano viste spettacolari sulle catene montuose circostanti, tra cui il Gran Sasso e la Maiella. In primavera e in estate, l'area si popola di una colorata varietà di fiori selvatici, mentre i cieli sono spesso attraversati da rapaci, come falchi e aquile. La visita all'altopiano può essere arricchita dalla scoperta dei vicini borghi medievali, come Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, noti per il loro fascino storico, le tradizioni artigianali e la gastronomia tipica. L'Altopiano delle Cinquemiglia non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un simbolo dell'Abruzzo autentico, dove cultura, storia e natura si intrecciano in un’armonia perfetta.

Gli altopiani in Abruzzo
Gli altopiani dell'Abruzzo rappresentano un elemento distintivo del paesaggio naturale di questa regione, caratterizzata da una geografia unica e affascinante. Tra i più noti troviamo l'Altopiano delle Cinquemiglia, il Piano delle Rocche e il celebre Altopiano di Campo Imperatore. Questi altopiani si estendono tra i massicci montuosi dell'Appennino centrale, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente naturale straordinariamente ricco, ideale per escursioni, attività all'aria aperta e osservazione della flora e della fauna tipiche della regione. Campo Imperatore, spesso chiamato il "Piccolo Tibet", è probabilmente l'altopiano più famoso d'Abruzzo...




Le gole in Abruzzo
Le gole dell'Abruzzo rappresentano uno degli spettacoli naturali più affascinanti della regione, dove la forza dell'acqua e del tempo ha scolpito profondi canyon e paesaggi suggestivi. Questi luoghi sono spesso immersi in contesti di grande rilevanza naturalistica e storica, offrendo opportunità di esplorazione e avventura. Tra le gole più celebri si trovano le Gole del Sagittario, le Gole di Celano, le Gole del Salinello e la Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio. Le Gole del Sagittario, situate nei pressi di Anversa degli Abruzzi, sono un esempio emblematico dell’armonia tra natura e biodiversità. Questo canyon, scavato dal fiume Sagittario, è circondato da...

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