Il Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino in Abruzzo
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Il patrimonio storico-culturale ed artistico custodito dal Parco e dai suoi antichi centri abitati è di grande rilevanza, e il contributo dato da quest’area centrale dell’Abruzzo montano alla storia e alla formazione del profilo identitario della regione è notevolissimo.
Il Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino, istituito nel 1989, si estende su 50.288 ettari in provincia dell’Aquila, ha sede a Rocca di Mezzo e interessa i comuni di Acciano, Aielli, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Celano, Cerchio, Collarmele, Fagnano Alto, Fontecchio, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, L’Aquila, Magliano dei Marsi, Massa d’Albe, Molina Aterno, Ocre, Ovindoli, Pescina, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Secinaro e Tione degli Abruzzi.
di rare specie botaniche. Note agli sciatori per la presenza delle piste di Ovindoli e di Campo Felice, queste montagne sono molto apprezzate anche dagli escursionisti. Dal punto di vista geomorfologico i due massicci calcarei, tra cui si aprono gli altopiani delle Rocche, di Pezza e dei Prati del Sirente, sono caratterizzati da campi carsici e pareti rocciose, dalle gole di Celano e San Venanzio e dalle grotte di Stiffe. Tra le faggete spiccano quelle del Sirente, di valle Cerchiata e di Cerasolo. Più in basso, sul versante dell’Aterno, sono boschi di querce, mentre nelle forre compare il leccio.
Il paesaggio vegetale del Parco è notevolmente differente nei due massicci e nelle zone basali. La flora include specie rare come la potentilla appenninica, la diripide linneiana, la campanula del Cavolini e l’allium lineare. Vivono nel Parco il lupo appenninico, l’orso bruno marsicano, il capriolo, il cervo, l’istrice, la volpe, il gatto selvatico e il cinghiale, cui si affiancano molti mammiferi di piccola taglia.
Tra gli uccelli spiccano l’aquila reale, la poiana, il nibbio bruno, lo sparviero, il gheppio, il corvo imperiale, il grifone, il falco pellegrino e il lanario, il gufo reale ed il picchio verde. Numerosi sono anche gli anfibi, tra i quali la salamandra pezzata ed il tritone, e i rettili come il ramarro e varie specie di vipera.

La storia e il popolamento del territorio e dei centri abitati dell’area del Velino risultano principalmente condizionati dalla loro appartenenza all’area fucense, che ebbe un ruolo rilevante sia nella Preistoria (con gli importantissimi siti archeologici rinvenuti lungo l’intero perimetro dell’antico lago Fucino) sia in epoca italicoromana, come testimonia la presenza presso Massa d’Albe di una delle più importanti città dell’Abruzzo antico, Alba Fucens.
La valle subequana risulta invece naturalmente e storicamente connessa con le vicende della conca aquilana, sia nella sua fase di popolamento antico in epoca italica (come testimoniato dalla straordinaria necropoli di Fossa), sia in epoca medievale. Per la bellezza e lo stato di conservazione dei suoi castelli, dei suoi conventi monastici, delle sue abbazie, dei suoi centri abitati e del suo stesso paesaggio, si può anzi dire che quest’area del Parco sia tra le migliori testimonianze e rappresentazioni dell’Abruzzo medievale.
Sull’altopiano delle Rocche la pastorizia risultava già praticata in età protostorica, come del resto in tutto l’Abruzzo montano. I suoi centri abitati hanno tuttavia origine medievale, epoca in cui l’altopiano prese importanza prima militare, come cerniera fra il Fucino e la conca aquilana (lo testimoniano il castello di Rovere, teatro di molte battaglie, e il suo interessante museo), e poi economica, con i suoi alti pascoli e i suoi coltivi stagionali d’altura (assolutamente da visitare i borghi agricoli stagionali delle Pagliare di Tione, di Fontecchio, di Fagnano, posti al margine orientale dell’altopiano, luoghi singolari legati alla economia integrata fra agricoltura di montagna e transumanza verticale).

L’ampiezza territoriale e la varietà di ambienti e paesaggi consentono ogni tipo di escursionismo, dalle brevi passeggiate nei prati fioriti dell’altopiano delle Rocche, del Piano di Pezza, dei Prati del Sirente, alle impegnative ascese alle vette del boscoso Sirente o del nudo Velino.
La disponibilità di guide alpine, accompagnatori di media montagna e operatori naturalistici consente anche escursioni guidate, escursioni didattiche e trekking.
Come sempre, tutto ciò che nel Parco può essere percorso a piedi, può esserlo anche in mountain bike e a cavallo.
Ai sentieri del Parco, che sono segnalati, si aggiungono in questo caso gli innumerevoli percorsi possibili su antichi tracciati, sterrati, carrarecce, mulattiere, strade agricole e forestali di cui il territorio è ricco.
Le numerose strade locali (ben asfaltate, poco trafficate, estremamente panoramiche) consentono inoltre un cicloturismo di grande qualità, servito dai molti borghi che costellano i paesaggi del Parco.
La mutevolezza del territorio e i frequenti salti di quota, con affacci e prospettive molto panoramiche, offrono opportunità molto stimolanti anche agli appassionati di fotografia naturalistica e di paesaggio.
Agli appassionati di alpinismo e arrampicata sportiva le cime del Velino e del Sirente sanno invece proporre sfide impegnative, mentre lo stesso fanno il fiume Aterno e le sue gole ai cultori di torrentismo, kayak e canoa. Durante l’inverno, le piste di Ovindoli e Campo Felice offrono opportunità di alto livello a chi pratica lo sci di discesa, mentre gli anelli dello spettacolare Piano di Pezza offrono ai fondisti un teatro di rara bellezza.
PER SAPERNE DI PIÙ
Parco Naturale Regionale Sirente - Velino
Tel. 0862.916343
www.sirentevelino.org
sirvel@tin.it


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