Tradizioni popolari in Provincia de L’Aquila – Abruzzo: Le Glorie di San Martino a Scanno (Aq)
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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

Le Glorie di San Martino a Scanno sono un evento che affonda le radici in tempi remoti, inizialmente di origine pagana, ma trasformato nel tempo in una celebrazione cristiana. La festa si collega alla ritualità delle antiche civiltà agropastorali, che usavano i grandi fuochi come un mezzo per esorcizzare il timore della fine della bella stagione e le difficoltà che ne derivavano, come i cambiamenti atmosferici avversi. Con il tempo, questa tradizione si è intrecciata alla figura di San Martino, il santo che, con il suo famoso gesto di condividere il mantello con un viandante infreddolito, rappresenta l’abbondanza e la carità. Il detto "Ce sta lu sande Martine", che in dialetto abruzzese significa "c’è abbondanza di tutto", è un'espressione di buon augurio che si usa in questa occasione, mentre l’ospite che partecipa alla festa è accolto con il benvenuto di "Sande Martine!", segno di prosperità e calore.
Le origini cristiane della festa sembrano risalire all’intervento di San Bernardino da Siena, che nel 1423 arrivò a Scanno per pacificare le continue guerre fratricide. Secondo la tradizione, il conflitto cessò quando venne acceso un grande falò davanti alla Chiesa di San Rocco. Fino agli anni quaranta, un unico grande falò veniva acceso davanti alla Grotta di San Martino, luogo dove, secondo la leggenda, il santo trovò rifugio. Oggi la festa è diventata una vera e propria celebrazione collettiva che coinvolge tutta la comunità, con un’energia che si rinnova ogni anno.
Il cuore dell’evento sono i ragazzi del paese, che, a partire dalla prima decade di ottobre, si dedicano con grande entusiasmo alla raccolta di legna e materiale combustibile. Con pazienza e dedizione, assemblano enormi cataste di legno, che vengono poi posizionate sui tre colli che circondano Scanno: La Plaia, Cardella e San Martino. Ogni anno, i "palanconi", imponenti fasci di legna, vengono eretti con un’altezza che può raggiungere anche i venti metri. Al calar della sera, i falò vengono accesi simultaneamente e la cittadinanza si raduna per assistere a questo spettacolo di fuoco. L’atmosfera è carica di eccitazione, e gli spettatori esprimono preferenze riguardo alla maestosità e alla particolarità dei falò, creando una competizione informale che rende l’evento ancora più vivace.
Un aspetto particolare della festa è l'usanza, che coinvolge principalmente bambini e ragazzi, di tingersi il viso con la fuliggine. Accompagnati da canti e risate, danzano intorno ai falò, dando vita a un momento di vera e propria gioia popolare. Quando il fuoco inizia a diminuire, i giovani discendono dai colli e percorrono il paese, suonando campanacci e altri strumenti. La festa culmina con un dono scherzoso: il "palancone", il tizzone centrale del falò vincitore, simbolo di fertilità, che viene offerto alla ragazza più giovane del paese che si è recentemente sposata. La tradizione vuole che la sposa offra a tutti vino novello e dolci, contribuendo a concludere la giornata in un'atmosfera di festa e convivialità.
Durante le celebrazioni delle Glorie di San Martino, si prepara anche la tradizionale "Pizza coi quattrini", una focaccia fatta con farina gialla, miele, noci, fichi secchi, pepe e sale. Una volta cotta, al suo interno si nascondeva, un tempo, una moneta che portava fortuna ai bambini. Oggi, questa focaccia continua a essere preparata come simbolo di abbondanza e come un’ulteriore tradizione che rafforza il legame tra i membri della comunità. Oltre alla ritualità del falò, Scanno celebra anche l’evento eno-gastronomico "Deguscanno", che permette ai turisti di vivere la bellezza di questa tradizione popolare, combinata con la scoperta dei sapori tipici del territorio. Così, la festa delle Glorie di San Martino rimane un appuntamento imperdibile, che unisce folklore, fede e comunità in un’unica grande celebrazione di tradizione e allegria.


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