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Chiese e Santuari in Provincia de L'Aquila: Cattedrale di San Giustino a Paganica - Info Point Regione Abruzzo

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Chiese e Santuari in Provincia de L'Aquila: Cattedrale di San Giustino a Paganica

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Le chiese e i santuari In Provincia de L'Aquila - Abruzzo

La chiesa di San Giustino, situata nel cuore di Paganica, una frazione dell’Aquila in Abruzzo, è un’importante testimonianza storica e architettonica del periodo medievale. Costruita probabilmente tra il XII e il XIII secolo, l’edificio rappresenta un raro esempio di architettura romanica nella regione. La sua posizione centrale, circondata dal tessuto urbano storico, ne ha fatto per secoli un punto di riferimento spirituale e culturale per la comunità locale. L’edificio si presenta con una pianta a navata unica, caratterizzata da un’abside semicircolare che conserva tracce di antichi affreschi. All’interno, si possono ammirare decorazioni pittoriche che riflettono diverse epoche storiche e correnti artistiche, a testimonianza del continuo utilizzo e adattamento della chiesa nel corso dei secoli. Di particolare interesse sono i capitelli scolpiti, decorati con motivi floreali e zoomorfi, che richiamano la tradizione scultorea romanica abruzzese. Nel corso della sua storia, la chiesa di San Giustino ha subito numerosi interventi di restauro, molti dei quali resi necessari dai frequenti terremoti che hanno colpito l’area. Tra i più significativi, vi è quello successivo al sisma del 2009, che ha gravemente danneggiato la struttura. Grazie agli sforzi della comunità e delle istituzioni, l’edificio è stato restaurato, preservando il suo valore storico e architettonico e rendendolo accessibile alle generazioni future. Oggi la chiesa di San Giustino non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo della resilienza della comunità di Paganica. Aperta al pubblico per visite e celebrazioni, essa continua ad attrarre fedeli, studiosi e turisti interessati al suo ricco patrimonio culturale. La sua conservazione rappresenta un esempio virtuoso di come la memoria storica possa convivere con le necessità moderne, mantenendo viva l’eredità di un passato carico di significato.Chiesa di San Giustino
Comune:  L'Aquila
Frazione:  Paganica

Come arrivare:  A24 RM-TE uscita Assergi/ seguire indicazioni per Camarda/ Paganica da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ L'Aquila/ Paganica

La chiesa di San Giustino a Paganica conserva ancora oggi intatto l'aspetto assunto per opera dei Benedettini nel corso del XII secolo. Le notizie documentarie ed i numerosi frammenti riutilizzati di spoglio inducono ad ipotizzare l'esistenza di una primitiva chiesa già nell'VIII-IX secolo. Tra i rilievi riferibili all'arredo della chiesa originaria è una lastra databile all'VIII secolo, oggi conservata al Museo Nazionale dell'Aquila, "uno dei pezzi più belli e conservati non solo d'Abruzzo ma d'Italia" (Moretti, 1968) che con ogni probabilità faceva parte dell'antica recinzione presbiteriale (vd. sezione Scultura Medievale, L'Aquila). La facciata di S. Giustino presenta una terminazione orizzontale ed un semplice portale databile alla fine del XII secolo, decorato nell'architrave da una croce astile e da un doppio tralcio, le sui anse annodate incastonano un variegato repertorio vegetale. Accanto al portale si erge una maestosa torre campanaria, il cui perimetro insiste sulla prima campata della navatella destra. L'elemento che caratterizza più di ogni altro la facciata è il rustico altare dedicato alla Trinità, completato nel 1609 da un'edicola che riutilizza elementi del XIV secolo; al Seicento può attribuirsi anche l'affresco realizzato sulla parete di fondo raffigurante il mistero trinitario. Lungo i fianchi aprono due semplici portali laterali, mentre l'abside mostra intatta la decorazione a lesene ed arcatelle cieche, completata da una fila di piccole mattonelle disposte a formare un delicato fregio. All'interno la chiesa presenta un impianto a tre navate con abside semicircolare; pilastri quadrangolari si alternano a colonne che riutilizzano di spoglio elementi di età romana e medievale. Intorno alla base di un pilastro della navata destra si ritrova lo stesso motivo decorativo scolpito sul bordo destro della transenna ora al Museo dell'Aquila, a convalidare l'idea che in quel punto vi fosse in origine una recinzione presbiteriale. Piccole e rade monofore illuminano la nave centrale lasciando nella semi-ombra le navatelle. Il presbiterio è rialzato su un'ampia cripta a tre navate coperta da volte a crociera, che la leggenda vuole sia collegata per un cunicolo alla cripta di S. Giusta di Bazzano. La chiesa doveva essere un tempo completamente decorata ad affresco come testimoniano i rari frammenti ancora oggi visibili lungo le pareti.

Informazioni:  Municipio dell'Aquila delegazione di Paganica tel. 0862-68312
Stato di agibilità:  Riaperta al culto
Le principali chiese e santuari presenti nella regione Abruzzo
La Basilica di San Bernardino da Siena (L’Aquila) è composta da un corpo longitudinale a tre navate con cappelle laterali, integrato da un corpo ottagonale coperto da un'alta cupola su tamburo finestrato. Alla base della cupola si trovano quattro cappelle radiali, mentre sul fondo si estende una lunga abside. L'aspetto interno attuale è il risultato di un rifacimento settecentesco, successivo al terremoto del 1703, mentre le modifiche apportate alle navate minori nella prima metà del Novecento hanno cambiato l'architettura di queste ultime. In particolare, sono state aggiunte trabeazioni in corrispondenza dei pilastri e la volta continua è stata suddivisa in numerose volte minori. La Basilica di San Bernardino, uno degli esempi più significativi dell'architettura religiosa abruzzese, fu edificata nella seconda metà del Quattrocento per custodire il corpo del santo, morto all'Aquila nel 1444. Il 20 settembre 1451, papa Nicolò V emise la bolla che autorizzava la costruzione della basilica con annesso convento, e il 28 luglio 1454 san Giacomo della Marca, in qualità di commissario pontificio, tracciò il perimetro del tempio. I lavori, avviati il 2 agosto dello stesso anno, si svolsero in due fasi: i maestri cavensi si occupavano della parte sinistra, mentre i lombardi costruivano il lato destro, verso il convento. Questa divisione del cantiere consentì di accelerare i tempi di realizzazione. Il terreno scelto per la costruzione, scarsamente edificato, fu acquisito dai frati tramite donazioni e acquisti di case e terreni, arrivando a coprire una superficie di 26.000 mq, fino alle mura urbiche di Porta Leoni. La chiesa di Sant'Alò, che occupava l'area dove oggi si trova l'abside, fu demolita e le pietre utilizzate per la costruzione del complesso. Direttore dei lavori e probabilmente anche progettista fu frate Francesco di Paolo dell'Aquila, sostituito nel 1488 da frate Ambrogio. La realizzazione della maestosa basilica e del grande convento fu possibile grazie alle generose offerte di fedeli provenienti da tutta Italia e Germania, tra cui re Alfonso, la contessa di Celano, la vedova di Antonuccio Camponeschi e il cardinale Agnifili.Il culto nella provincia dell’Aquila è profondamente radicato nella storia e nella tradizione del territorio, riflettendo una spiritualità che si intreccia con la natura e l’arte. Questa provincia, caratterizzata da paesaggi montani e borghi antichi, ospita numerosi luoghi di culto, tra cui abbazie, chiese, e santuari, che sono da secoli meta di pellegrinaggi e centri di vita religiosa. Tra i più celebri si annoverano la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove si celebra la Perdonanza Celestiniana, e il Santuario della Madonna di Pietraquaria, venerato come simbolo di protezione per la Marsica. Il culto mariano è particolarmente sentito, con numerosi santuari dedicati alla Vergine, che rappresentano luoghi di raccoglimento spirituale e fede popolare. Accanto ai grandi edifici religiosi, gli eremi della provincia dell’Aquila testimoniano una devozione più intima e silenziosa, spesso collocati in ambienti naturali di straordinaria bellezza. L’Eremo di San Bartolomeo in Legio e l’Eremo di Santo Spirito a Maiella sono esempi emblematici di come la spiritualità si sia intrecciata con la maestosità del paesaggio montano. Questi luoghi non solo raccontano la storia dei santi e degli eremiti che li hanno abitati, ma offrono anche un’esperienza di pace e meditazione ai visitatori. Il culto nella provincia dell’Aquila, dunque, è un viaggio tra fede, arte e natura, che continua ad attrarre devoti e appassionati da tutto il mondo.


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
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