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Trekking sulle Gole dell’Abruzzo: Gole di San Martino (Roccamorice) - Info Point Regione Abruzzo

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Trekking sulle Gole dell’Abruzzo: Gole di San Martino (Roccamorice)

Mare e Monti > Escursioni in Abruzzo > Le Gole
Le valli, gli altopiani, le gole e i pianori in Abruzzo

Trekking nelle Gole naturali in Abruzzo. Le Gole di San Martino a Roccamorice (Pe), situate lungo il versante orientale della Maiella, si aprono in un paesaggio imponente e suggestivo che accoglie i visitatori con un passaggio stretto tra pareti rocciose alte e frastagliate. Questo affascinante vallone segna l’inizio di un cammino che conduce fino alla vetta di Monte Amaro, la cima più alta della Maiella, a 2793 metri. L’intero percorso, lungo 14 chilometri con un dislivello di 2300 metri, attraversa alcuni dei terreni più selvaggi e incontaminati dell'intero massiccio montuoso, attraversando tre principali tratti: la Valle di San Spirito, la Valle di Macchia Lunga e la Val Cannella, quest'ultima che si conclude con un circo glaciale dominato dal Rifugio Manzini. La tradizione popolare vuole che le gole siano state aperte da San Martino con la forza delle braccia, per permettere alla gente di Fara di accedere più facilmente agli alti pascoli della Maiella. Tuttavia, l’origine naturale di questa meraviglia è il risultato dell’erosione incessante provocata dalle acque torrentizie, che nel corso dei millenni hanno scavato la roccia, in particolare durante le fasi glaciali del Quaternario. Oggi, le gole offrono una stratificazione geologica evidente, con le rocce più antiche della Maiella che affiorano man mano che si sale lungo il percorso. Queste rocce sono costituite da calcari beige e nocciola risalenti al Cretaceo inferiore, arricchiti da fossili di alghe e foraminiferi bentonici. Durante l'escursione, uno degli incontri più affascinanti è il monastero di San Martino in Valle, che sorge in un luogo scenografico e che è stato recentemente riportato alla luce da scavi archeologici. Questo monastero, che rappresenta uno degli edifici religiosi più significativi della zona, si inserisce perfettamente nel contesto naturale, regalando ai visitatori un’impronta di spiritualità e di storia millenaria. Inoltre, poco distante, si trovano affioramenti rocciosi ricchi di rudiste, antichi molluschi estinti che una volta formavano le scogliere della regione, oggi ben visibili anche su Cima Murelle. Per accedere alle gole, si può partire dalla Villa Comunale di Fara, seguendo la strada verso i pastifici e poi imboccando una sterrata che porta al sentiero principale. Un altro accesso è rappresentato dal tornante che scende da Lama dei Peligni, offrendo una vista spettacolare sulle gole. Poiché il territorio è particolarmente impervio, è consigliabile percorrere il percorso con guide esperte, che possano garantire la sicurezza lungo un cammino che, seppur affascinante, può nascondere insidie, come la caduta di massi, soprattutto in caso di maltempo. Le Gole di San Martino, con il loro paesaggio mozzafiato e la loro ricchezza geologica e storica, rappresentano una delle destinazioni più affascinanti della Maiella. Chi le percorre può immergersi in un viaggio che non solo affascina per la bellezza naturale, ma che offre anche l’opportunità di esplorare un territorio intriso di storia e di leggende, dove la montagna, la spiritualità e la geologia si fondono in un’unica esperienza unica e irripetibile.Trekking nelle Gole naturali in Abruzzo:
Gole di San Martino a Roccamorice. le Gole di San Martino si aprono con uno stretto passaggio dalle alte pareti rocciose sul versante orientale della Maiella, poco fuori l'abitato di Fara. Si tratta dell'inizio del vallone con caratteri di forra che conduce fino alla vetta più alta della Maiella, Monte Amaro (2793 m), e comprende i territori più selvaggi dell'intero massiccio con un percorso lungo 14 Km e un dislivello di 2300 m. Esso può essere diviso in tre parti: la Valle di S. Spirito, la valle di Macchia Lunga e la Val Cannella. Quest'ultima termina con un circo glaciale al cui centro si trova il rifugio Manzini. Secondo la tradizione popolare, queste suggestive gole, larghe appena 2 m e lunghe circa 30 m, furono aperte da San Martino con la forza delle braccia per consentire alla popolazione farese di accedere più velocemente agli alti pascoli della Majella. Dopo pochi metri di cammino, si scorge appunto il monastero di San Martino in Valle che uno scavo archeologico ha recentemente riportato alla luce. In realtà, questo notevole scenario è stato prodotto dall'azione erosiva ed incessante delle acque torrentizie provenienti dallo scioglimento dei nevai circostanti nel corso del Quaternario, in particolare durante le glaciazioni. Con un'evidente stratificazione a franapoggio che mette in luce i termini più antichi man mano che si sale, affiorano qui le rocce più antiche della Maiella, rappresentate da calcari beige-nocciola di piattaforma risalenti al Cretaceo inferiore. Essi contengono resti fossili di alghe e foraminiferi bentonici. In prossimità del monastero, è possibile osservare un affioramento ricco di rudiste, lamellibranchi costruttori di scogliera ormai estinti ma ben visibili in Maiella su Cima Murelle. Accessibilità alle gole di San martino a Roccamorice: Dalla Villa Comunale di Fara, si scende verso i pastifici. In fondo si gira a sinistra per risalire in direzione delle sorgenti del Verde fino ad incontrare una sterrata a circa 1 km dal punto di partenza. Si percorre la sterrata per ca. 300 m sempre in salita. Più rapidamente, provenendo da Lama dei Peligni in direzione centro storico di Fara, si può scendere da un evidente tornante che costituisce un belvedere sulle Gole. Come tutte le forre, le gole possono essere soggette a caduta massi per cui è opportuno affidarsi per la visita a guide abilitate e di non recarsi in loco in caso di maltempo. Gole di San Martino (Roccamorice)

Le Gole di San Martino si aprono con un passaggio stretto, incorniciato da alte pareti rocciose, sul versante orientale della Maiella, appena fuori l'abitato di Fara. Questo scenario selvaggio segna l'inizio di un vallone che, attraversando paesaggi mozzafiato, conduce alla vetta più alta della Maiella, Monte Amaro (2793 m). Il percorso, lungo circa 14 km e con un dislivello di 2300 metri, attraversa le zone più remote del massiccio. Si suddivide in tre principali tratti: la Valle di San Spirito, la Valle di Macchia Lunga e la Val Cannella, quest'ultima terminante con un circo glaciale che ospita il Rifugio Manzini.
Secondo la tradizione popolare, la stretta apertura delle gole, larga appena 2 metri e lunga circa 30, fu creata da San Martino con la forza delle sue mani, permettendo alla popolazione di Fara di raggiungere più velocemente i pascoli dell'alta Maiella. Sebbene la leggenda abbia un forte richiamo, l'origine di queste gole è in realtà il risultato dell’azione erosiva delle acque torrentizie che, attraverso i secoli, hanno scavato la roccia, specialmente durante le glaciazioni del Quaternario. Il paesaggio, con la sua stratificazione geologica ben visibile, svela le rocce più antiche della Maiella, formate da calcari beige e nocciola risalenti al Cretaceo inferiore, arricchiti dai resti fossili di alghe e foraminiferi bentonici.
Lungo il cammino, si può osservare il monastero di San Martino in Valle, recentemente riportato alla luce da uno scavo archeologico. Questo antico edificio, incastonato nella roccia, è una testimonianza dell'importanza storica e religiosa della zona. In prossimità, si trova un affioramento roccioso ricco di rudiste, molluschi estinti che una volta costituivano le scogliere della regione, oggi visibili anche sulla cima di Murelle. L’area, oltre al suo valore paesaggistico, è un vero e proprio scrigno di storia geologica e antropologica.
Per raggiungere le gole, si parte dalla Villa Comunale di Fara e si scende verso i pastifici, girando a sinistra in direzione delle sorgenti del Verde. Dopo circa 1 km, si incontra una sterrata che porta a un tratto di sentiero in salita. In alternativa, provenendo da Lama dei Peligni, si può scendere lungo un tornante che offre una vista panoramica spettacolare delle gole. Poiché le gole possono essere soggette a cadute di massi, è sempre consigliabile affidarsi a guide esperte per l’escursione, evitando il percorso in caso di maltempo.
Questa zona, ricca di bellezze naturali e di un’importante eredità storica, rappresenta un perfetto punto di partenza per gli amanti della montagna e della storia. Le Gole di San Martino, con il loro paesaggio mozzafiato e il loro significato culturale, offrono un’esperienza unica che unisce natura, storia e spiritualità, invitando i visitatori a scoprire un angolo d'Abruzzo tra i più affascinanti e ricchi di mistero.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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